APPENNINO, RIVELAZIONE MUCELLI
Primo successo in carriera del 26enne livornese che si avvantaggia nella discesa dei Giovi insieme a Luca Mazzanti e regola il bolognese in un combattuto sprint a due sul traguardo di Pontedecimo, con il compagno Ivan Rovny terzo davanti ad Alessandro Proni e Federico Rocchetti, delude il campione uscente Fabio Felline solo 18°.
Foto copertina: il successo di Mucelli a Pontedecimo (www.ciclonet.it)
Malgrado le enormi difficoltà economiche, che ne hanno messo a rischio per diversi mesi l’edizione numero 74, il Giro dell’Appennino si è alla fine disputato regolarmente anche se, complice lo spostamento dal mese di aprile a quello di luglio e la conseguente concomitanza con il Tour de France, con un campo partenti decisamente ridotto (solo 78 i corridori al via, anche a causa della defezione della RusVelo in seguito al coinvolgimento di tre suoi atleti in vicende di doping) e non paragonabile per qualità a quello del passato di questa gloriosa corsa, nella quale si sono imposti, tra gli altri, Gianbattista Baronchelli, vincitore in 6 edizioni consecutive tra il 1977 e il 1982, Fausto Coppi, Gianni Motta, Felice Gimondi, Francesco Moser, Gianni Bugno, Moreno Argentin, Claudio Chiappucci e, in tempi più recenti, Gilberto Simoni, Vincenzo Nibali e Damiano Cunego mentre ad alzare le braccia nel 2012 è stato Fabio Felline. Il giovane portacolori dell’Androni si presentava ancora una volta come uno degli uomini da battere al pari dei compagni Emanuele Sella, Miguel Rubiano Chavez e Diego Rosa, con Enrico Battaglin e Francesco Bongiorno (Bardiani-Csf), Jarlinson Pantano (Colombia), Pier Paolo De Negri, Luca Mazzanti e Fabio Taborre (Vini Fantini), Julian Arredondo (Nippo-De Rosa), Tomaz Nose (Adria Mobil), Federico Rocchetti e Gabriele Bosisio (Utensilnord), Ivan Rovny (Flaminia-Fondriest) e Patrik Sinkewitz (Meridiana-Kamen) come altri possibili candidati al successo.
La corsa si è disputata lungo un tracciato di 193,9 km da Serravalle Scrivia a Pontedecimo, caratterizzato dopo i primi 75 km sostanzialmente pianeggianti dalle scalate del Passo della Castagnola, della Crocetta d’Orero, del durissimo Passo della Bocchetta, ascesa simbolo del Giro dell’Appennino con i suoi 8,5 km al 7,8% di pendenza media, ancora del Castagnola e infine del Passo dei Giovi, la cui vetta era posta a 14 km dal traguardo. Malgrado il gran caldo è stata molto combattuta fin dalle prime fasi con il primo attacco significativo portato da Sella in compagnia di Marco Canola (Bardiani-Csf) e Alessandro Mazzi (Utensilnord), ben presto ripresi dal gruppo dopo aver avuto un vantaggio massimo di oltre 2′, e in seguito da un susseguirsi di scatti ad opera di altri corridori tra cui Rubiano Chavez, Battaglin, De Negri e Jonathan Monsalve (Vini Fantini) ed Emanuel Kiserlovski (Meridiana Kamen), fratello del più noto Robert in evidenza all’ultimo Giro d’Italia. Alla fine sulla Crocetta d’Orero sono riusciti ad avvantaggiarsi Canola, De Negri, Nose, Rocchetti e Bosisio, Rovny e Davide Mucelli (Flaminia-Fondriest), Marco Frapporti (Androni) e Juan Pablo Valencia (Colombia), ai quali si sono accodati nella successiva discesa Mazzanti e in seguito anche Alessandro Proni, anch’egli alfiere della Vini Fantini, mentre hanno mancato di poco l’aggancio Felline, Rosa, Pantano e ha mollato definitivamente il resto del gruppo, che chiuderà a oltre 10′ di ritardo.
Sulle prime rampe della Bocchetta l’Utensilnord ha preso in mano la situazione con Bosisio a scandire un ritmo sostenuto per Rocchetti, che ha proseguito l’azione con i soli Mazzanti, Proni, Mucelli e Rovny in grado di tenergli la ruota finchè, in prossimità dello scollinamento, il russo ex campione mondiale junior non è riuscito a prendere il largo, guadagnando una trentina di secondi e percorrendo in solitudine anche il Passo della Castagnola prima di essere ripreso lungo la breve ascesa dei Giovi. La corsa si è a quel punto trasformata in una lotta tra Vini Fantini e Flaminia-Fondriest, forti della superiorità numerica rispetto al solo Rocchetti finchè, dopo un primo tentativo senza esito di De Negri che ha tagliato fuori il portacolori dell’Utensilnord, non sono riusciti ad avvantaggiarsi Mazzanti e Mucelli, che non verranno più ripresi fino al traguardo. Sulla carta il 39enne bolognese, già in grado in passato di imporsi in volate di gruppi ristretti, era il favorito dello sprint a due ma il 26enne livornese si è lanciato dalla prima posizione ai -150 metri ed è riuscito a resistere per un soffio al ritorno del rivale, cogliendo il primo successo di una carriera professionistica fin qui senza particolari acuti, sebbene avesse già dimostrato un’ottima condizione nel recente Giro del Medio Brenta, chiuso ai piedi del podio. Il trionfo della Flaminia-Fondriest è stato completato da Rovny che ha superato Proni e Rocchetti, rientrato sugli altri due nel finale, nella volata per il terzo posto chiudendo a 30” dal vincitore. A seguire Frapporti 6° a 1′39”, De Negri 7° a 2′25” e Radoslav Rogina (Adria Mobil) 8° a 2′30”, davanti a un gruppetto comprendente tra gli altri Rubiano, Arredondo e Sinkewitz mentre Felline non è andato oltre il 18° posto a 9′46” da Mucelli. Il prossimo appuntamento del calendario italiano sarà quello con il Trofeo Matteotti, in programma domenica 28 luglio.
Marco Salonna