GERMANIA, NON C’E’ DUE SENZA TRE
Prosegue il momento d’oro dei teutonici con Marcel Kittel che si dimostra il più forte velocista di questo Tour de France conquistando il prestigioso traguardo di Tours davanti a Mark Cavendish, superato negli ultimi metri dopo aver iniziato lo sprint in testa, e a Peter Sagan. In evidenza anche gli italiani con Francesco Gavazzi e Manuele Mori in fuga per oltre 200 km e Roberto Ferrari 5° in volata mentre Chris Froome conserva la maglia gialla ma perde Edvald Boasson Hagen che cade ai -2 dal traguardo e si frattura la clavicola.
Foto copertina: Kittel fa tris sul rettilineo di Tours (foto Bettini)
Dopo la crono di Mont-Saint-Michel in cui Chris Froome (Team Sky) ha ribadito la sua netta superiorità sui rivali diretti già evidenziata sui Pirenei il Tour de France è entrato in una fase di transizione con la Fougères-Tours, prima di tre frazioni dedicate ai velocisti o comunque ad atleti a caccia di un risultato parziale in attesa che gli uomini di classifica tornino in scena sul Mont Ventoux, in cima al quale si concluderà la tappa di domenica, e nell’ultima durissima settimana prima della passerella finale. La corsa ha avuto un andamento molto simile a quello delle altre tappe pianeggianti con una fuga di pochi corridori partiti subito dopo il km 0 e controllati da un gruppo nel quale a fare la parte del leone sono state l’Argos-Shimano di Marcel Kittel, l’Omega-QuickStep di Mark Cavendish e la Lotto-Belisol di Andrè Greipel, vale a dire gli unici tre sprinter in grado di imporsi fin qui nelle volate a ranghi compatti. L’unica variante è stata quella per la quale accanto a Romain Sicard (Euskaltel), Juan Antonio Flecha (Vacansoleil) e Anthony Delaplace (Sojasun) in avanscoperta si è vista anche un po’ di Italia grazie a Francesco Gavazzi (Astana) e a Manuele Mori (Lampre-Merida), entrambi peraltro già autori di piazzamenti da top ten in questo Tour. I cinque si sono prodotti in un’azione di oltre 200 km durante la quale l’unico altro spunto di cronaca è stato la costante presenza nelle prime posizioni di una Saxo-Tinkoff particolarmente attiva nel tenere davanti Alberto Contador e Roman Kreuziger nell’eventualità che il vento, sempre piuttosto forte da quando il Tour si è trasferito nel Nord-Ovest della Francia dopo il primo giorno di riposo, potesse spezzare il plotone, cosa che comunque non si è verificata.
Dopo il ricongiungimento con i fuggitivi avvenuto ai -12 dal traguardo, con Flecha che è stato l’ultimo ad arrendersi conquistando così il numero rosso di atleta più combattivo, si è entrati nella fase di preparazione per lo sprint che è stata caratterizzata dapprima da una scivolata senza conseguenze di Sven Tuft (Orica-GreenEdge), in quel momento in testa seguito da tre compagni di squadra per pilotare Matthew Goss e l’ex maglia gialla Daryl Impey, e successivamente, a poco più di 2 km dalla conclusione, da un’altra caduta ben più rovinosa avvenuta intorno alla 20a posizione in cui sono stati coinvolti tra gli altri Edvald Boasson Hagen (Team Sky), che ha riportato la frattura della clavicola e rappresenta dunque la seconda perdita importante per la corazzata di Brailsford dopo quella di Vasil Kiryienka, finito fuori tempo massimo a Bagnères de Bigorre, oltre a Danny Van Poppel (Vacansoleil), Davide Cimolai (Lampre-Merida) e ai tre atleti della Lotto-Belisol deputati a lanciare lo sprint di Greipel ovvero Juergen Roelandts, Marcel Sieberg e Gregory Henderson, con lo stesso campione tedesco costretto a frenare e dunque a rinunciare a disputare lo sprint. La lotta tra Omega-QuickStep e Argos-Shimano per approcciare il rettilineo di Tours in testa ha visto prevalere la compagine di Lefevère con i soliti Gert Steegmans e Matteo Trentin ma Cavendish è partito forse leggermente in anticipo e, soprattutto, ha palesato una condizione che non è quella dei giorni migliori, venendo superato negli ultimi metri da un Kittel che, al contrario, ha dimostrato un’esplosività senza eguali cogliendo il terzo successo in quattro volate disputate in questo Tour nonchè il quattordicesimo stagionale e il terzo consecutivo di un atleta tedesco dopo quello di Tony Martin (Omega-QuickStep) nella crono di Moint-Saint-Michel e quello dello stesso Kittel a Saint-Malo. Alle spalle del vincitore e di Cavendish sono giunti Sagan, che non ha potuto fare altro che rimanere alla ruota di entrambi, Alexander Kristoff (Katusha) e un Roberto Ferrari (Lampre-Merida) che, nonostante la perdita di Cimolai, è riuscito a iniziare lo sprint nella scia dei migliori bissando il 5° posto di Marsiglia e raccogliendo così punticini che fanno molto comodo alla compagine blu-fucsia in ottica World Tour. La classifica generale resta invariata e vede Froome abbondantemente al comando mentre è apertissima la lotta per i due rimanenti posti sul podio con Alejandro Valverde (Movistar) 2° a 3′25”, Bauke Mollema (Belkin) 3° a 3′37”, Contador e Kreuziger 4° e 5° rispettivamente a 3′54” e 3′57” e Laurens Ten Dam (Belkin) 6° a 4′10”. La tredicesima tappa, 173 km da Tours a Saint-Amand-Montrond, dovrebbe vedere nuovamente gli uomini jet a contendersi il successo con uno strappo di 500 metri al 5% posto ai -10 dal traguardo che non dovrebbe creare loro particolari problemi.
Marco Salonna