AMSTERDAM – UTRECHT: UNA TAPPA DA CANNONIERI

maggio 9, 2010
Categoria: News

Secondo atto della corsa rosa. Non ci saranno grossi ostacoli sulla strada da Amsterdam a Utrecht e per le squadre dei velocisti non sarà difficile tenere cucito il gruppo, rientrando nel finale sulle inevitabili fughe di giornata, tentativi fomentati dalle presenza dei primi GPM del Giro 2010. Si tratta di salite molto facili, scovate nel mezzo della sterminata pianura olandese, che assegneranno la prima maglia verde. Per la rosa, invece, a determinare l’eventuale avvicendamento in testa alla corsa saranno gli abbuoni in palio tra sprint intermedi e traguardo finale.

Zomegnan è un mago e, come tutti i prestigiditatori che si rispettino, possiede il suo bel cilindro dal quale ha estratto il classico coniglio. Il cilindro della situazione è il vasto cappello della pianura d’Olanda, nazione pianeggiante al 90%, che ha “confinato” le salite nella sua provincia più meridionale, quel Limburgo dove dal 1966 va annualmente in scena l’Amstel Gold Race e nel quale si sono disputate cinque edizioni dei campionati del mondo (una a Herleen e quattro a Valkenburg, dove si tornerà nel 2012). Pur non scendendo fino a queste terre, Zomegnan è riuscito a far spuntare il “coniglio” dal piattone, andando a stanare – quasi cercandole col lanternino – delle piccole salitelle dalle parti di Utrecht. Si tratterà di asperità per modo di dire, ostacoli che farebbero storcere il naso anche agli snobissimi responsabili del Tour de France, solitamente avvezzi a mettere GPM anche in vetta ai cavalcavia. Zomegnan è andato a cercarsele soprattutto per non lasciare rinchiusa la maglia verde nei cassetti dell’organizzazione per quasi una settimana, essendo le prossime salite previste nella tappa di giovedì. Inoltre, questi strappetti avranno il compito di rendere meno noiosa una frazione votata al volatone, il primo dei sette previsti in questa edizione. Sicuramente in vista delle ascese qualcuno tentirà la sortita, per farsi vedere e non solo per questo: in vetta ai GPM, infatti, non c’è solo la prospettiva della maglia verde ma anche quella d’incamerare un bel gruzzoletto in termini di denaro. Difficilmente, com’è logico aspettarsi, questi tentativi avranno vita facile; nella scorsa edizione della corsa rosa abbiamo visto quanto sia difficile sia andare in fuga, soprattutto quando le partenze sono a razzo, sia condurre in porto i tentativi, in particolar modo in tappe come queste: nel 2010 solo nella frazione di Benevento la fuga fu coronata dal successo, ma solitamente le squadre dei velocisti vendono cara la pelle prima di vedersi irrimediabilmente scappare i fuggitivi.
Passiamo ora alla descrizione di questa tappa che, comunque, più che sotto l’aspetto squisitamente tecnico si presenterà interessante nei suoi spessori culturali, per i paesaggi attraversati, che non saranno solo “acquei”, ma anche caratterizzati da foreste e castelli.
Lasciata Amsterdam, il primo grosso centro attraversato sarà Weesp, un tempo famoso per la produzione di porcellane e oggi membro della Nederlandse Vereniging van Vestingsteden, l’associazione che riunisce le città fortificate della nazione. Vanta ben 200 monumenti nazionali e tre caratteristici mulini a vento, elementi tipici del paesaggio olandese fin dal 1180.
Dopo Weesp ci s’inoltrerà nella Plassengebied, attraversandone l’estrema porzione occidentale. Si tratta di una vasta area percorsa dal fiume Vecht e punteggiata da numerosi laghi, spesso originati dallo sfruttamento delle torbiere. È il caso, per esempio, dei due laghi di Loosdrecht, estesi su di un territorio vasto 2500 ettari e separati dalla diga sulla quale transiterà la carovana rosa. Sulle rive del bacino meridionale si affaccia Breukelen, il comune che ha dato il nome al “borough” newyorkese di Brooklyn: è giusto ricordare che la città più celebre degli USA è olandese D.O.C. al 100%, fondata nel 1625 dalla “Compagnia Olandese delle Indie Occidentali” con l’originario nome di Nieuw Amsterdam.
Sgusciando tra i due laghi, la corsa muoverà in direzione di Hilversum, grossa città-giardino e residenziale, dove hanno sede il quartier generale europeo della Nike, numerose emittenti televisive olandesi e altre aziende del settore, come la Endemol, la società titolare di format di successo diffusi anche in Italia (Grande Fratello, La prova del cuoco, Affari Tuoi, Chi vuol essere milionario, Che tempo che fa, CentoVetrine, solo per citarne alcuni). Aggirando Hilversum da sud ci si porterà a Soest, cittadina circondata da foreste, praterie e paludi, terreni prescelti dall’esercito olandese come campi di addestramento. Rimanendo in tema militare, nel vicino centro di Soesterberg, pure sul percorso di gara, si può visitare il museo ufficiale della Klu (l’aeronautica militare dei Paesi Bassi), accolto in una dismessa fabbrica di aerei. Soesterberg: il suffisso “berg” subito richiama alla memoria dell’appassionato arcigni tratti delle classiche del nord, il Kemmelberg della Gand-Wevelgem, il muro di Grammont (Geraardsbergen in olandese) del Giro delle Fiandre, il Cauberg della citata Amstel. Nulla di tutto questo attenderà i corridori ma siamo realmente alle porte del tratto più impegnativo di questa frazione: di lì a poco, lambita la cittadina di Amersfoort (vi è nato il celebre pittore Piet Mondrian) si giungerà ai piedi del primo GPM del Giro 2010, la Zeisterweg, letteralmente la “strada per Zeist”, centro che fu una sede della setta dei Fratelli Moravi, fondata attorno al 1450 dal teologo boemo Jan Hus, che diede il nome al movimento degli “hussiti” e che fu condannato al rogo dalla chiesa cattolica in quel di Costanza, dove le sue ceneri furono riversante nel fiume cittadino, quel Reno che, scherzi del destino, corre proprio nelle terre di Utrecht.
La salita della Zeisterweg si snoda all’interno del Parco Nazionale dell’Utrechtse Heuvelrug (una morena sabbiosa ricca di foreste), misura circa 1 Km, presenta una pendenza media del 4% e si conclude ai piedi del Marmontberg, piccolo colle sul quale spicca la “Piramide di Austerlitz”, monumento eretto nel 1804 su iniziativa del generale Auguste Marmont per impegnare le annoiate truppe napoleoniche stanziate in loco. L’anno successivo sarà intitolato alla storica e vittoriosa battaglia combattuta in Repubblica Ceca e che ebbe come conseguenza la fine del Sacro Romano Impero.
Tagliando attraverso la foresta ci si porterà in dolce discesa a Driebergen-Rijsenburg, dove è possibile visitare il più grande museo olandese dedicato ai giocattoli, raggiungendo poi Doorn. Qui si transiterà a breve distanza dal castello che fu la dimora in esilio dal 1920 alla morte (1941) di Guglielmo II, l’ultimo “kaiser”, abdicato dopo la pesante sconfitta degli Imperi Centrali nella prima guerra mondiale.
Un altro maniero, uno dei più interessanti della zona, è quello che si può ammirare circondato dalle acque nel vicino centro di Amerongen, dove inizierà un circuito di una trentina di chilometri. L’anello, tracciato all’estremità sudorientale dell’Utrechtse Heuvelrug, debutterà con l’ascesa della collina di Amerongse, punto più elevato del parco nazionale e tetto della tappa dall’alto dei suoi 60 metri. Il secondo e ultimo GPM (ma sarebbe più consona la denominazione di GPC), sarà raggiunto al termine di una salita discontinua, spezzata in due tronchi da un tratto di 300 metri in lieve discesa: i primi 0,8 Km salgono al 3% medio, gli ultimi 500 hanno una pendenza del 3,2% e racchiudono il tratto più duro, decisamente non insormontabile essendo appena 100 metri di strada al 6%. Più compatta sarà la successiva discesa, che condurrà i “girini” a Veenendaal, il centro con più tradizione ciclistica tra quelli toccati da questa prima frazione in linea. Dal 1985, infatti, vi si svolge la Dutch Food Valley Classic (fino al 2005 conosciuta semplicemente come Veenendaal – Veenendaal), gara di categoria 1.HC particolarmente adatta ai velocisti: l’hanno conquistata, tra gli altri, Jean-Paul van Poppel, Olaf Ludwig, Jeroen Blijlevens, Tom Boonen, Robert Förster e, unico italiano, Simone Cadamuro (2004).
In pianura, a parte qualche lieve saliscendi, si svolgerà il restante tratto del circuito, che si chiuderà dopo il passaggio per Rhenen, dove si trova uno dei principali parchi zoologici della nazione, visitabile a bordo di un trenino elettrico. D’ora in avanti, compagno di viaggio quasi onnipresente sarà il Reno Inferiore, uno dei tre rami nei quali si divide, una volta giunto nei Paesi Bassi, il grande fiume che ha le sue sorgenti nell’elvetico Canton Grigioni e che, con i suoi 1326 Km, è uno dei più lunghi corsi d’acqua d’Europa. Poco più avanti anche il ramo inferiore si divide, dando vita al Kromme Rijn e al fiume Lek, sulle cui rive si specchiano l’antica cittadina di Wijk bij Duurstede e il suo castello medioevale.
Procedendo speditamente in direzione di Utrecht, si attraverserà il centro di Houten, nel 2008 premiato come “Fietsstad” (città del ciclismo), riconoscimento annualmente attribuito dai cicloamatori olandesi.
Dopo Nieuwegein, il Giro entrerà nel territorio comunale di Utrecht ma, anziché dirigersi subito verso il traguardo, compirà una sorta di giro dell’oca in senso antiorario attorno alla quarta città della nazione per numero d’abitanti, capitale religiosa dei cattolici olandesi essendo la sede primaziale. Il principale monumento cittadino, infatti, è il duomo di San Martino (officiato dai protestanti dal 1580), costruito a partire dal 1254 e gravemente danneggiato da un tornado nel 1674, quando crollò la navata centrale, isolando dal corpo di fabbrica della chiesa il “pezzo forte” del complesso, la Domtoren, uno dei più colossali campanili d’Europa.
La corsa, dopo aver aggirato la città, vi entrerà da ovest, dal sobborgo di De Meern, e si porterà sulla Croeselaan, il viale sul quale la prima frazione si concluderà, all’ombra della principale sede della Rabobank, la banca presente nel mondo del ciclismo dal 1996 quale sponsor di una delle più agguerrite formazioni, nelle cui schiere militano il vincitore uscente del Giro d’Italia, il russo Denis Menchov, e il tre volte campione del mondo Óscar Freire Gómez.
Nella città natale del “cigno” Van Basten riusciranno i grandi treni a mandare in rete i loro cannonieri oppure a sorpresa andranno in goal gli outsider dello sprint?

LAVORI IN CORSO
Percorso confermato in toto. L’unica modifica riguarderà il primo GPM, trasferito dalla cima dell’ascesa della Zeisterweg alla Kaapse Bossen, sulla quale si scollinerà subito dopo il passaggio per Doorn.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY
Foto copertina: scorcio di Utrecht, con la Domtoren sullo sfondo (wikipedia)

Laghi di Loosdrecht (realtravel.com)

Laghi di Loosdrecht (realtravel.com)

Uno scorso di Breukelen, la città madre di Brooklyn (www.brooklynpaper.com)

Uno scorso di Breukelen, la città madre di Brooklyn (www.brooklynpaper.com)

Soestenberg, Museo della Klu (www.danger-zone.fotografeert.nl)

Soestenberg, Museo della Klu (www.danger-zone.fotografeert.nl)

Parco Nazionale dell’Utrechtse Heuvelrug, Piramide di Austerlitz (www.defransetijd.nl)

Parco Nazionale dell’Utrechtse Heuvelrug, Piramide di Austerlitz (www.defransetijd.nl)

Il busto di Guglielmo II, l’ultimo kaiser, troneggia davanti al castello di Doorn

Il busto di Guglielmo II, l’ultimo kaiser, troneggia davanti al castello di Doorn

Castello di Amerongen

Castello di Amerongen

Un gruppo di cicloamatori impegnati sulla salita dell’Amerongse Bos, secondo GPM di giornata (www.pernisserwielerploeg.nl)

Un gruppo di cicloamatori impegnati sulla salita dell’Amerongse Bos, secondo GPM di giornata (www.pernisserwielerploeg.nl)

Il Reno Inferiore a Rhenen (www.aes-europe.nl)

Il Reno Inferiore a Rhenen (www.aes-europe.nl)

Castello di Wijk bij Duurstede

Castello di Wijk bij Duurstede

Houten, Citta del Ciclismo 2008 (www.fietsberaad.nl)

Houten, Citta del Ciclismo 2008 (www.fietsberaad.nl)

Utrecht, Croeselaan, sede centrale della Rabobank

Utrecht, Croeselaan, sede centrale della Rabobank

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