RUI COSTA NON USURPA IL TRONO DI FRANK
Il portoghese vincitore del Tour de Suisse 2012 si aggiudica la tappa di La Punt precedendo “Tj” Van Garderen, Bauke Mollema e Thibaut Pinot con i quali si era avvantaggiato sull’Albulapass e balzando al secondo posto nella generale a soli 13” dall’elvetico che conserva la maglia gialla con Roman Kreuziger 3° a 23”. Si rivede a ridosso dei migliori Andy Schleck che lancia buoni segnali in vista del Tour de France.
Foto copertina: Faria Da Costa si impone nel tappone del Tour de Suisse 2013 (foto Bettini)
Dopo tre frazioni interlocutorie il Tour de Suisse ha proposto quella che si può considerare la sua tappa regina, 206 km da Meilen a La Punt con le ascese, a dire il vero tutt’altro che trascendentali anche se la seconda di esse era classificata come gpm di 1a categoria, di Beglingen, Klosters e Davos Wiesen e soprattutto la scalata verso i 2315 metri dell’Albulapass, 12 km al 7% circa di pendenza media prima dei 9 km conclusivi di discesa molto tecnica verso il traguardo. La bagarre è scoppiata fin dalle prime battute con una prima ora di gara percorsa ai 52 di media, finchè dopo circa 60 km non sono riusciti finalmente ad avvantaggiarsi 14 corridori, tra cui nomi di un certo calibro come Andreas Klöden (RadioShack), Damiano Caruso (Cannondale), il 13° nella generale dell’ultima Vuelta Tomasz Marczynski (Vacansoleil) e Luis León Sánchez (Blanco) oltre a José JoaquÃn Rojas (Movistar), Eduard Vorganov (Katusha), Niki Terpstra (Omega-QuickStep), Manuele Mori (Lampre-Merida), Michael Morkov (Saxo-Tinkoff), Daryl Impey (Orica-GreenEdge), Adria Saez (Euskaltel), Johannes Fröhlinger e Georg Preidler (Argos-Shimano) e Jean-Marc Marino (Saur-Sojasun). Ma la Saxo-Tinkoff di Roman Kreuziger, già vincitore del Giro di Svizzera nel 2008 e secondo nella generale a 23” dal leader Matthias Frank (Bmc), si è portata in blocco in testa al gruppo cercando di rendere la corsa il più dura possibile e così il vantaggio dei fuggitivi, dopo aver toccato un massimo intorno ai 6′, si è ridotto al lumicino ai piedi dell’Albulapass, rendendo la loro sorte ormai segnata.
I soli Sánchez e Preidler hanno tentato di resistere avvantaggiandosi sui compagni d’avventura nelle prime rampe ma nulla hanno potuto di fronte a Joseph Lloyd Dombrowski (Team Sky), vincitore del GiroBio 2012 e atleta dalle potenzialità illimitate quando la strada sale sebbene diversi problemi fisici ne abbiano condizionato il rendimento nella prima parte di questa stagione, che, dopo una breve tirata del compagno Joshua Edmondson (altro giovane grimpeur di talento), ha raggiunto e staccato i due uomini di testa arrivando ad avere quasi 1′ di margine sul gruppo dei migliori, ridotto a una trentina di unità con Jean-Christophe Péraud (Ag2r) unico della top ten della generale a perdere terreno. Tra i primi ha regnato l’attendismo, a tal punto che anche il regolarista elvetico Johann Tschopp (Iam Cycling) e Michele Scarponi (Lampre-Merida), uscito dalle zone alte della classifica in seguito alla caduta nella tappa di Meiringen, sono riusciti a guadagnare un centinaio di metri.
Finalmente a 4 km dalla vetta Bauke Mollema (Blanco), trionfatore in solitudine nel precedente arrivo in salita di Crans Montana, ha rotto gli indugi con uno scatto al quale hanno resistito i soli Thibaut Pinot (Fdj), Rui Alberto Faria da Costa (Movistar), Daniel Martin (Garmin-Sharp), Andy Schleck (RadioShack) e un Tejay Van Garderen (Bmc) cresciuto esponenzialmente rispetto alle prime tappe che non ha atteso un Frank che, dal canto suo, non ha comunque ceduto mantenendosi a breve distanza dai rivali in compagnia di Cameron Meyer (Orica-GreenEdge) mentre più pesante, malgrado il gran lavoro svolto dai compagni di squadra in precedenza, è stata la difficoltà di Kreuziger che, comunque, si è successivamente riportato sulla maglia gialla insieme a Simon Spilak (Katusha). Il successivo forcing operato soprattutto da Pinot ha fatto sì che si esaurisse l’azione di Dombrowski e che Schleck, comunque mai visto a questi livelli da due anni a questa parte (il che fa ben sperare per il Tour de France) e Martin perdessero le ruote al pari dello statunitense, venendo raggiunti dal gruppo Frank che ha scollinato con una trentina di secondi di distacco. In discesa sono stati invece Rui Costa e Van Garderen ad allungare con Mollema che si è riportato sotto, approfittando dell’arco gonfiabile ai -2 che si era sgonfiato costringendo i primi due a rallentare, mentre ha definitivamente perso terreno Pinot, che chiuderà 4° a 9” dal terzetto di testa in cui Rui Costa ha preceduto sul traguardo Van Garderen e Mollema, cogliendo il suo secondo successo stagionale dopo il Gp Amorebieta. Il campione uscente del Tour de Suisse ha inflitto 22” a Meyer, Martin, Kreuziger, Spilak, Frank e Dombrowski, 39” a Tanel Kangert (Astana), unico tra i reduci del Giro d’Italia a piazzarsi nelle zone alte, 49” ad Aleksandr Dyachenko (Astana) e Igor Antón (Euskaltel), 1′15” a Nicholas Roche (Saxo-Tinkoff), 1′18” ad Andy Schleck e 1′27” a un gruppetto comprendente Domenico Pozzovivo (Ag2r), unico azzurro a rimanere relativamente vicino ai migliori anche perché Diego Ulissi (Lampre-Merida) è stato costretto al ritiro per i postumi di una caduta accusata nella tappa di Meilen.
In classifica generale Rui Costa scavalca Kreuziger e si porta a 12” da Frank con il ceco 3° a 23”, Pinot 4° a 44”, Mollema 5° a 46” e Van Garderen 6° a 1′17”. Tutto si deciderà nell’atipica crono conclusiva il cui traguardo è posto in cima al Flumserberg ma prima i corridori affronteranno l’8a e penultima tappa, 180,5 km da Zernez a Bad Ragaz con lo Julierpass nelle fasi iniziali e lo strappo di Maienfeld a 6 km da un traguardo che potrebbe essere adatto ai colpi di mano.
Marco Salonna