DEMARE IL KAMIKAZE COLPISCE A BUOCHS
Sesto successo stagionale per il 21enne francese che grazie a un’ultima curva imboccata a velocità folle supera Matthew Goss e resiste al ritorno dell’australiano e di Tyler Farrar, mentre non va oltre il 7° posto il grande favorito Peter Sagan e chiudono la top ten i nostri Davide Cimolai e Andrea Guarnieri. Giornata tranquilla per Matthias Frank che conserva saldamente la maglia gialla.
Foto copertina: il francese Demare si impone sul traguardo di Buochs (foto Bettini)
Dopo la breve crono d’apertura di Quinto e le due impegnative frazioni di Crans Montana e Meiringen, che hanno dato un’impronta ben definita alla classifica generale con l’inattesa leadership di Matthias Frank (Bmc), il Tour de Suisse è entrato in una fase di transizione con la Innertkirchen-Buochs, prima di tre tappe consecutive alla portata dei velocisti che si sono presentati in buon numero in terra elvetica, a partire da Peter Sagan (Cannondale), che però è evidentemente riduttivo definire come tale dopo la straordinaria prestazione di Meiringen, e passando per Josè Joaquin Rojas (Movistar), Ben Swift (Team Sky), Alexander Kristoff (Katusha), Tom Boonen (Omega-QuickStep), Tyler Farrar (Garmin-Sharp), Mark Renshaw (Blanco), Matthew Goss (Orica-GreenEdge), Arnaud Démare (Fdj), John Degenkolb (Argos-Shimano), Heinrich Haussler (Iam Cycling) e i nostri Jacopo Guarnieri (Astana) e Matteo Ferrari (Lampre-Merida), che è stato però costretto al ritiro durante la terza tappa.
I protagonisti di giornata sono stati l’immarcescibile Jens Voigt (RadioShack), un altro habituè degli attacchi da lontano come Olivier Kaisen (Lotto-Belisol) e colui che forse è il più dotato tra i nuovi stranieri ingaggiati dalla Euskaltel ovvero Robert Vrecer, ai quali però il gruppo non ha lasciato troppo spazio con Argos-Shimano, Cannondale, Fdj, Iam Cycling, Orica-GreenEdge e Omega-QuickStep che hanno collaborato per ridurre un gap che aveva toccato i 4′15” dopo un terzo di gara e la formazione belga che ha preso decisamente l’iniziativa per chiudere definitivamente su Voigt, che è rivelato una volta di più un osso molto duro, distanziando dapprima Kaisen e poi mantenendo insieme a Vrecer un vantaggio ancora di 40” ai -10 dal traguardo e togliendo di ruota nel finale anche lo sloveno prima di alzare bandiera bianca quando mancavano ormai 2 km.
Il finale era molto particolare con un’insidiosa curva che iniziava ai -200 e terminava a soli 100 metri dal traguardo, rendendo impossibile per tutti lanciarsi alla massima velocità sul breve rettilineo conclusivo e pertanto la vera volata è stata quella per imboccare la suddetta curva nelle prime posizioni e, come accaduto più volte in stagione, l’Orica-GreenEdge si è rivelata la formazione più attrezzata, con Aidis Kruopis e Daryl Impey bravi a pilotare perfettamente Goss: la compagine australiana non ha però fatto i conti con Arnaud Démare, che si è lanciato a velocità folle a pochi centimetri dalle transenne e con una staccata degna di un motociclista ha preso il comando e non l’ha più lasciato fino alla linea bianca, cogliendo il suo sesto successo stagionale, nonchè il secondo in carriera in una gara World Tour dopo il Gp di Amburgo nel 2012, davanti a Goss, Farrar, Degenkolb, Kristoff, Haussler e un Sagan che, come accaduto più volte in stagione ad Elia Viviani, ha pagato la mancanza di una squadra in grado di supportarlo al meglio nel finale mentre i nostri Davide Cimolai (Lampre-Merida) e Guarnieri hanno chiuso la top ten. La classifica generale non subisce variazioni e vede Frank sempre in giallo con 23” su Roman Kreuziger (Astana), 35” e 53” su Rui Alberto Faria Da Costa e Giovanni Visconti (Movistar) e 57” su Thibaut Pinot (Fdj). La quinta tappa, 176,4 km da Buochs a Leuggern, è leggermente più impegnativa di quella che l’ha preceduta con un circuito finale da ripetere per tre volte caratterizzato dagli strappi di Zurzacherberg e Leuggern ma comunque alla portata dei velocisti alla luce degli ultimi 23 km pianeggianti.
Marco Salonna