UNO SPETTACOLO GIÀ VISTO: A GRENOBLE VOECKLER VINCE IN FUGA
Tappa da fughe, e fuga è stata in quel di Grenoble. L’unico sussulto di una tappa scialba è stato il “cambio in corsa” dei fuggitivi sull’unica ascesa di rilievo del giorno: bruciati al volo i tre della prima ora, scappano in otto, dimezzati a quattro, regolati dall’inossidabile e incorreggibile T-Blanc. “Sil” & “Seel” due piccioni per un’Astana.
Foto copertina: Voeckler a segno nella sesta tappa del Delfinato (foto ASO)
Il solito solido, stucchevole, spregiudicato Voeckler. Pareva strano che avesse perso la fuga del mattino, nella tappa fatta a misura per i coraggiosi di giornata, e invece… (comunque non sarebbe stato impossibile anche un epilogo in volata di gruppo ristretto, se ce ne fosse stata la volontà da parte del peloton).
In effetti quando se ne vanno Flecha, Huzarski e Bazayev il drappello appare un po’ misero, per giocarsi una delle poche occasioni riservate alle molte squadre che non hanno uomini in generale né sprinter.
Non per nulla i tre non prendono mai il largo, e sul Col du Barioz – una salita di prima categoria, in fin dei conti – il loro tentativo si spegne mentre prende corpo un attacco più corposo e qualificato.
Nessun movimento di classifica sia chiaro, Fuente Dé è lontana nel tempo, nello spazio, e soprattutto nello spirito della corsa e dei protagonisti.
È comunque un bel drappello quello che si fa largo sull’impegnativo colle, il coraggioso 22enne Wellens che bissa dopo ieri (sarà però il primo a cedere), un altro giovane di belle speranze da cui però si attendono ormai segnali più solidi, ovvero Geniez della FDJ, e poi De Gendt, deluso nelle sue speranze di classifica e ancora con le gambe ingolfate, quindi uno scalatore di razza come Mikel Nieve, ed Herrada, uomo della Movistar già visto in bello spolvero offensivo al Giro; c’è una coppia di Astana, ovvero Silin e Seeldrayers, infine l’attesissimo Thomas Voeckler. Gli uomini Europcar sanno come entrare in forma quando arrivano le “loro” corse.
Va pur detto che il gruppo dietro non lascia troppo spazio, con l’Omega in primo luogo a tenere aperta la porta per la volata di Meersman: non si raggiungono mai i tre minuti. D’altro canto, però, Viviani è attardato, e così Bouhanni (che ha pure Geniez davanti), il che limita l’impulso del gruppo, dove si dà da fare peraltro anche la BMC. La Sky lavora, ma piuttosto sorniona.
Quando sul terreno mosso che va dai -50km ai -20km Herrada e poi gli Astana aprono il gas, il gruppo dei fuggitivi si seleziona, con l’inserimento pure dell’uomo Europcar. Da quando si forma questo quartetto, in cui il francese è favorito d’obbligo, e in cui l’uomo più prossimo in classifica è Seeldrayers, a oltre quattro minuti, si scompongono le velleità di inseguimento del gruppo. Il distacco si riduce, certo, ma più per l’atteggiamento della testa della corsa che per la veemenza della caccia.
Sky in particolare non solo ha la maglia, ma ha anche uno dei favoriti per vincere la volata in caso di ricongiungimento. È però chiaro che Voeckler fin dai tempi di Armstrong è un beniamino dei capi pastore del gruppo, in quanto beniamino di ASO: non c’è dunque costrutto nell’andare a strappargli una tappa quando si ha già il proprio bottino; meglio una bella spartizione e una strizzata d’occhio.
L’Omega esibisce sfinimento, ma è d’altronde arduo a credersi che il Martin e lo Chavanel visti in questi giorni stentino tanto a chiudere su un gruppetto in cui abbondano i bisticci.
Sì, perché naturalmente Voeckler mette su il suo teatrino di scenette, da un lato tirando poco o niente, a strappi e strattoni (più simili ad attacchi che a trenate), e poi – figuriamoci! – rimproverando gli altri casomai non profondano troppe energie o addirittura accennino ad attaccarlo a loro volta.
Forse intimiditi dal veterano compagno di fuga, che appartiene a tutti gli effetti a un’altra generazione, i due Astana, non novellini ma pur sempre un 26enne e un 24enne, si comportano di lì in poi in maniera indicibilmente mansueta, accennando un fuoco incrociato solo negli ultimissimi km, dove il francese avrà facilmente ragione di loro, tenendo cucito il gruppetto e poi regolandolo con una volata prepotente. Finirà che i due pulcini in maglia celeste si accontenteranno degli ultimi due posti della fuga…
Come previsto, Boasson Hagen regola il gruppo, giunto a poco meno di un minuto, davanti a Meersman e Gavazzi (ci voleva lui, in fuga per l’Astana). Da domani, le due tappe impegnative che concluderanno la corsa e finiranno di delineare la generale. Speriamo in qualche brivido in più.
Gabriele Bugada