DELFINATO, RINATO BOASSON HAGEN

giugno 4, 2013
Categoria: News

Il campione norvegese, fin qui non altezza della situazione in questo 2013, torna alla ribalta conquistando nel convulso finale di Tarare il suo terzo successo in carriera nella corsa francese davanti a Michael Matthews e Gianni Meersman, con Elia Viviani che riesce troppo tardi a portarsi nelle posizioni di testa e non va oltre il 5° posto. In giallo resta David Veilleux mentre gli uomini di classifica si controllano alla vigilia della crono del Parc des Oiseaux.

Foto copertina: il primo grande successo stagionale di Boasson Hagen (www.lequipe.fr)

La terza tappa del Giro del Delfinato, 167 km da Ambérieu-en-Bugey a Tarare, si presentava come la più agevole almeno dal punto di vista altimetrico dell’intera corsa transalpina con due soli gpm entrambi di terza categoria, il Col des Echarmeaux e il Col des Sauvages, con la vetta di quest’ultimo posta però a soli 9 km dal traguardo: la corsa ha avuto un andamento pressochè analogo a quello della frazione di Oyonnaz con quattro uomini lontani in classifica generale dal leader David Veilleux (Europcar), nella fattispecie Sander Cordeel (Lotto-Belisol), Jacob Rathe (Garmin-Sharp), Juan Antonio Flecha (Vacansoleil) e un Fumiyuki Beppu (Orica-GreenEdge) particolarmente motivato dal momento che da anni risiede a Lione, in fuga dalle prime battute e il gruppo che dopo aver concesso loro un vantaggio massimo vicino ai 7 minuti ha iniziato a rincorrere con l’Omega-QuickStep di Gianni Meersman a fare il grosso del lavoro coadiuvata in una seconda fase anche dall’Orica-GreenEdge di Michael Matthews e dalla Fdj di un Nacer Bouhanni fiducioso di poter restare con i migliori nella pedalabile salita finale mentre la Cannondale, che pure aveva in Elia Viviani uno degli uomini da battere, ha preferito non collaborare all’inseguimento conclusosi comunque con successo a 15 km dal traguardo con il solo Cordeel che ha tentato di resistere più a lungo; nelle prime posizioni si sono visti spesso in una sorta di schermaglia che diventerà lotta vera nei prossimi giorni anche atleti del Team Sky di Chris Froome e della Saxo-Tinkoff di Alberto Contador, sebbene la compagine danese abbia dovuto strada facendo fare a meno di un uomo importante come Chris Soerensen costretto al ritiro per problemi allo stomaco.
Dopo aver rintuzzato una timido accelerazione di Johnny Hoogerland (Vacansoleil) all’inizio del Col du Sauvages l’Omega-QuickStep ha imposto un’andatura non troppo elevata, che ha consentito a quasi tutti i corridori di rimanere nel gruppo principale, ma comunque sufficiente a non fare avvantaggiare troppo chi come Laurent Didier (RadioShack) e soprattutto Bart De Clercq (Lotto-Belisol) ha tentato la sortita nelle ultime rampe: lo scalatore belga, che vanta nel proprio palmares una prestigiosa vittoria a Montevergine al Giro 2011, è riuscito a scollinare con una decina di secondi e mantenerli per gran parte della discesa verso il traguardo ma prima Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep), abile a prendere qualche metro di vantaggio lungo la picchiata, e poi il resto del plotone si è riportato sotto grazie soprattutto al lavoro del Team Sky, non più per Froome ma per un Edvald Boasson Hagen reduce dal trionfo in una tappa e nella classifica generale del Giro di Norvegia con un campo partenti comunque modesto e che non si era mai visto nelle prime posizioni nelle due frazioni precedenti. Il finale si presentava decisamente tortuoso, con diverse curve ultima delle quali a non più di 100 metri dal traguardo, e ciò ha svantaggiato quegli atleti come Viviani e Bouhanni, forse i due dotati in assoluto di maggiore velocità di punta, che in vetta al Col du Sauvages si erano ritrovati nelle retrovie e troppo tardi sono riusciti a portarsi nelle prime posizioni, venendo inoltre frenati da Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep) e Geraint Thomas (Team Sky) che si sono fatti da parte dopo aver tirato la volata ai rispettivi capitani Meersman e Boasson Hagen: a spuntarla è stato di stretta misura al norvegese che ha centrato il suo terzo successo stagionale nonchè il terzo in carriera al Critérium du Dauphiné con il quale ha sempre avuto grande feeling offrendo grandi prestazioni anche in tappe apparentemente non adatte alle sue caratteristiche mentre il belga, che quantomeno ha rafforzato la sua leadership nella classifica a punti, ha dovuto accontentarsi del terzo posto alle spalle di Matthews e davanti all’altro norvegese Thor Hushovd (Bmc), che da segnali di vita in una stagione fin qui da buttare per via di diversi problemi fisici, a Viviani, a Reinardt Janse Van Rensburg (Argos-Shimano) e a Bouhanni. La classifica generale rimane invariata con Veilleux sempre in giallo con 1′56” su Meersman e 1′57” su tutti gli uomini di classifica e sarà interessante vedere se nella quarta tappa, una cronometro completamente piatta di 32,5 km da Villars-les-Dombes a Parc des Oiseaux che vede Tony Martin (Omega-QuickStep) come favorito assoluto e che per tipologia e chilometraggio ricalca quella di Mont-Saint-Michel del prossimo Tour de France, il canadese sarà in grado di mantenere il primato oppure sarà costretto a cederlo a specialisti come Chavanel, Kwiatkowski, Stef Clement (Blanco), Thomas e Richie Porte (Team Sky) e Michael Rogers (Saxo-Tinkoff) piuttosto che agli stessi Froome e Contador.

Marco Salonna

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