IGLINSKIY SORPRENDE IL GRUPPO (E GREIPEL)
Il kazako Maxim Iglinskiy (Astana) con un’azione negli ultimi due chilometri, dopo aver pedalato per tutto il giorno in fuga, riesce a beffare il gruppo regolato ancora una volta da André Greipel (Lotto-Belisol) davanti a Philippe Gilbert (BMC).
La classifica generale vede ancora la prima posizione di Tony Martin (Omega-Quick Step).
Foto copertina: una manciata di secondi sono bastati a Iglinskiy per mettere la firma sulla 4a tappa del Giro del Belgio (Photopress.be)
Dopo un vero e proprio dominio teutonico, al Giro del Belgio si cambia aria grazie alla vittoria di Maxim Iglinskiy, che consacra una giornata all’insegna della propria squadra, l’Astana, che ottiene l’altra vittoria in Italia dove Vincenzo Nibali stacca tutti sulle rampe delle Tre Cime di Lavaredo.
Il 32enne kazako è riuscito a staccare, con uno scatto a due chilometri dall’arrivo, i suoi compagni di fuga con una scelta di tempo da vero e proprio rapace cacciatore di tappe: sicuramente non è uno sconosciuto anche perché l’anno scorso ha vinto la Liegi-Bastogne-Liegi.
Per quanto riguarda il tracciato, la tappa di oggi presentava un percorso punteggiato da sali e scendi continui, per tutti i 164 chilometri della frazione, che partiva e terminava presso i Lacs de l’Eau d’Heure.
Pochi chilometri dopo la partenza riescono ad evadere sette corridori: Barle (Cofidis), Rast (Radioshack), Debusschere (Lotto-Belisol), Leukemans (Vacansoleil-DCM), Voeckler (Europcar), Delfosse (Crelan-Euphony). Il drappello in testa alla corsa potrà godere di un largo vantaggio per quasi tutta la durata della tappa perché, innanzitutto, l’Omega-Quick Step non aveva interesse a riprendere i fuggitivi, essendo tutti costoro lontani in classifica; mentre l’altra squadra che avrebbe potuto inseguire i battistrada, la Lotto-Belisol per Greipel, non l’ha fatto sia perché aveva in avanscoperta un proprio portacolore ma anche per il motivo di non rendere la corsa troppo dura al velocista tedesco, cosa che sarebbe potuta accadere con un inseguimento ossessivo e caratterizzato da un’andatura troppo elevata.
Il tatticismo in gruppo, dunque, non potrà che favorire i corridori in fuga che ormai vedono la speranza di giocarsi la tappa, ma con l’avvicinamento al traguardo l’andatura imposta in testa alla corsa si abbassa repentinamente così come il vantaggio sul gruppo, che è di 30 secondi a circa 5 chilometri dalla conclusione.
Negli ultimi chilometri inizia la danza degli scatti tra i corridori in fuga, prima con Voeckler e Leukemans, poi solo con il belga, ma verrà ben presto raggiunto anche dagli altri: il successivo rallentamento spinge un corridore intelligente come Iglinskiy allo scatto e il kazako prende subito metri capendo di avere colto l’attimo giusto e di dover spingere al massimo per arrivare al traguardo, mentre gli altri sei quasi si fermano per aspettare il sopraggiungere del gruppo in rimonta.
Il fuggitivo è ormai entrato nell’ultimo chilometro e la strada in leggera discesa “ammorbidisce” la sua fatica, intanto in gruppo sono già iniziate le manovre per la volata. Ma Iglinskiy è imprendibile e riesce a tagliare il traguardo in prima posizione anticipando il gruppo di un paio di secondi; gruppo che viene regolato da Greipel davanti a Gilbert, Van Poppel, Gavazzi, Arashiro, Van Rensburg, Meisen, Van Asbroeck e Drucker.
Tony Martin guida ancora la classifica generale vedendo sempre più vicina la possibilità di vincere la corsa a tappe belga che terminerà domani con una frazione ancor più nervosa e piena zeppa di salitelle, quasi fosse una classica.
Paolo Terzi