RIESE PIO X – BRESCIA: UNA VOLATA PER FINIRE
Torna la passerella a uso e consumo dei velocisti, dopo che lo scenario degli ultimi epiloghi della corsa rosa era avvenuto contro il tempo. Non sarà la solita Milano ad accogliere le ultime pedalate dei “girini”, che gireranno sull’inedito circuito conclusivo di Brescia. Si tratterà di un anello più impegnativo di quello meneghino, nel quale tratti veloci e filanti si alterneranno all’attraversamento del centro storico di Brescia, caratterizzato da curve a gomito e fondo lastricato. Ma, sorprese a parte, dovrebbe essere uno sprint a firmare l’atto conclusivo del 96° Giro d’Italia
Se ne sentiva la mancanza, in particolar modo in seno al gruppo. Era da cinque anni che il Giro aveva consacrato l’ultimo giorno all’esercizio del cronometro ma quest’anno si tornerà alla consuetudine dell’ultima frazione destinata alle pacche sulle spalle, ai brindisi, ai ritmi di crociera nei chilometri iniziali, per poi lasciare la scena ai velocisti e alla premiazione della maglia rosa e degli altri capoclassifica. Ci si riallinea così alla tradizione, perché rare sono le volte che una grande corsa a tappe ha scelto una frazione contro il tempo come atto conclusivo. Il Tour l’ha abolita come tale dopo la cocente delusione patita dai transalpini nel 1989, quando si videro proprio all’ultimo momento il loro beniamino Laurent Fignon detronizzato dall’americano Greg Lemond. Anche al Giro 2012 ci fu un capovolgimento di fronte, con la definitiva sconfitta dello spagnolo Joaquim Rodríguez per opera del canadese Ryder Hesjedal, ma probabilmente non è stato questo fatto il motivo che ha spinto gli organizzatori a un ritorno al passato. Si è, invece, preferito addolcire l’ultimo giorno di gara, alla luce del netto indurimento apportato in questi ultimi anni al percorso del Giro, che provocava il ritiro anticipato di molti degli sprinter in gara.
L’ultima bandierina del 2013 sarà abbassata a Riese Pio X, terzo approdo di questa edizione in terra veneta dopo le tappe terminate a Treviso e Vicenza. Lasciato il paese natale del pontefice che sedette sul soglio di Pietro dal 1903 al 1914, il gruppo si porterà a ritmo blando verso Cittadella e la sua cinta muraria quasi interamente conservata, che nel 2008 fece da “fondale” a una volata del Giro conquistata da Mark Cavendish, secondo successo in carriera del britannico sulle strade della corsa rosa. Superato il corso del Brenta, il tracciato della ventunesima tappa punterà dritto come un fuso su Vicenza, che riaccoglierà il Giro a pochi giorni di distanza dalla tappa vinta da Visconti e che si era candidata anche per lo “start” dell’edizione 2014, assegnato però all’Irlanda del Nord. La prossima edizione, infatti, prenderà le mosse da Belfast, dove si svolgeranno le prime due frazioni, mentre la terza si snoderà tra Armagh e Dublino.
Esaurite le cerimonie dei chilometri iniziali, mentre dietro il grosso del gruppo ancora sonnecchierà, più o meno a questo punto inizierà l’ultima fuga della corsa rosa, che prenderà subito quota, anche se sarà predestinata a essere riassorbita sotto l’impulso delle squadre dei velocisti, che daranno la carica al gruppo quando mancheranno una cinquantina di chilometri all’arrivo.
Nel frattempo si saranno sfiorati al piede i primi colli della Lessinia, la terra natale di Damiano Cunego, e, transitati a breve distanza dalla celebre Arena di Verona, il gruppo entrerà in Lombardia pedalando tra morbide colline e toccando il centro di Peschiera del Garda, dove si trova la fortezza secentesca che divenne uno dei vertici del “Quadrilatero”, il principale sistema difensivo del Regno Lombardo-Veneto.
Fattasi progressivamente sempre più veloce, la corsa transiterà ai piedi della stretta penisola di Sirmione, località frequentata per le terme e circondata dalle acque del Lago di Garda, sulle quali si affaccia la poderosa Rocca Scaligera medioevale, mentre un altro interessante richiamo turistico è rappresentato dai resti della villa romana nota con il nome di “Grotte di Catullo” perché nel ‘400 questa dimora – che la tradizione assegna al poeta romano Gaio Valerio Catullo – aveva l’aspetto di caverne, prima che i resti fossero completamente riportati alla luce.
Dopo Desenzano, centro che in epoca medioevale fu sede di uno dei più importanti mercati cerealicoli d’Italia, la pianura che caratterizza quasi costantemente il tracciato dell’ultima tappa sarà momentaneamente spezzata dalla dolcissima salita verso Lonato del Garda, poi si tornerà a pedalare sul piano lambendo i colli della Valtenesi, conosciuti dagli appassionati di enologia per l’omonimo vino D.O.C., prodotto con un vitigno, il Groppello, autoctono di queste terre e coltivato solo in questa zona e in una ristretta area della trentina Val di Non, dalle parti di Revò.
L’ultimo comune attraversato dal tracciato prima di giungere a Brescia sarà Rezzato, centro conosciuto sin dall’epoca romana per la presenza delle vicine cave di Botticino, nelle quali è tuttora scavato marmo particolarmente pregiato, utilizzato realizzare il Vittoriano a Roma, alcune parti della Casa Bianca a Washington e il piedistallo della Statua della Libertà a New York.
L’ingresso nel “capolinea” del Giro 2013 rappresenterà il momento più impegnativo di quest’ultima frazione perché, per la seconda e ultima volta, una salita interverrà a movimentare l’altimetria, arrampicandosi sul Colle Cidneo, in cima al quale troneggia il castello cittadino, uno dei principali monumenti di Brescia, innalzato in periodo medioevale dalla famiglia Visconti, alla quale rimase sino al 1426, quando il maniero e tutta la città passarono alla Repubblica di Venezia. Per arrivare “lassù” (scollinamento a 192 metri di quota) bisognerà affrontare un’ascesa lunga appena 900 metri e caratterizzata da una pendenza media del 4,2%, con un picco del 12%. C’è un tratto centrale tortuoso (4 tornanti) pavimentato in cubetti di porfido e rappresenta un bel trampolino per chi vorrà prendersi per primo gli applausi della folla assiepato lungo il circuito finale, nel quale si entrerà in fondo alla discesa successiva, prendendo subito visione del tratto più insidioso di quest’anello cittadino di 4,2 Km, che dovrà essere coperto sette volte. Si tratta dell’attraversamento del centro storico dell’antica “Brixia”, nel quale – transitando anche per la tragicamente famosa Piazza della Loggia – la strada si restringerà e proporrà quattro curve a gomito, ritrovando il lastricato e anche un breve tratto in discesa (400 metri al 3,2%) che richiederà particolare attenzione e che metterà a dura prova i treni dei velocisti. Sgusciati fuori dal centro a 1500 metri d’all’arrivo, le strade diventeranno più ampie e scorrevoli e, seguendo i viali di circonvallazione interna ci si porterà sulla retta d’arrivo, 500 metri nei quali la strada tira un pelino. Una lieve pendenza per mettere la parola fine a un Giro rimasto montagnoso sino all’ultima stilla, a dispetto dei tagli e del maltempo.
Mauro Facoltosi
FOTOGALLERY
Foto copertina: il castello di Brescia, meta dell’ultima salita del Giro 2013 (www.blogvacanza.com)