KONIG FA IL DIABLO E DOMINA IL TAPPONE

maggio 19, 2013
Categoria: News

Il ceco Leopold Konig (Netapp-Endura) ottiene la sua prima vittoria stagionale imponendosi nel tappone con arrivo sul Mount Diablo. Il 25enne della Netapp è riuscito a precedere di 7” il colombiano Jannis Acevedo (Jannis-Hagens Berman) e di 12” la coppia formata da Tejay Van Garderen (BMC) e Michael Rogers (Saxo Bank-Tinkoff). La classifica generale non subisce grossi cambiamenti, a parte il subentro di Acevedo nei primi tre, e vede sempre al comando Van Garderen.

Foto copertina: Konig svetta sul Mount Diablo (foto Jonathan Devich)

La tappa regina ha incoronato il suo re: potrebbe essere una coincidenza ma il cognome del vincitore di oggi, Konig, se tradotto in italiano significa proprio “re”.
Nel finale Leopold è stato l’unico a saper reagire allo scatto di Acevedo, e quando si è portato alla sua ruota, ha dovuto solo aspettare gli ultimi 300 metri per contrattaccare, staccare di ruota il colombiano e infine festeggiare all’arrivo, vincendo così la gara più prestigiosa della sua carriera.
Settima tappa della corsa californiana che partiva da Livermore e che terminava, dopo 147 chilometri, sul Mount Diablo. Il percorso, oltre al tratto clou della salita finale, prevedeva altre salitelle piazzate all’inizio e a metà tappa, per spingere quei corridori che ancora combattevano per la classifica dei GPM ad andare in fuga.
Infatti sin dalla partenza sono molti gli atleti che tentano ad andare in fuga, ma il drappello “fortunato” è quello composto da dieci corridori: Westra (Vacansoleil-DCM), De La Cruz (Netapp-Endura), Verona Quintanilla (Omega-Quick Step), Jones (Bissel Cycling), Koren (Cannondale), Butler (Champion System), Brown (Bontrager), English (5 Hour Energy), Didier e Andy Schleck (Radioshack). Il vantaggio di questo gruppetto, vista la quantità e la qualità presente, non supererà i tre minuti anche perché in gruppo la BMC tiene tutto sotto controllo.
Appena inizia la lunghissima salita finale inizia, sia davanti che dietro, la vera bagarre: tra i fuggitivi, lo scatto di Verona Quintanilla riduce il gruppetto ai soli Westra, De La Cruz, Schleck e Didier. Mentre in gruppo il passo imposto dalla BMC con i vari Pinotti, Moinard e Frank crea la classica “selezione naturale”, cioè quando il gruppo, man mano che sale, perde pezzi dalla sua coda.
Dopo qualche chilometro la salita si fa più impegnativa e davanti rimangono i soli De La Cruz e Westra, ma per loro la speranza di arrivare è molto debole perché dal gruppo maglia gialla iniziano i primi scatti: i primi che tenta qualcosa è la coppia Mancebo-Voigt che parte ai meno 5,6 dall’arrivo, e nonostante lo spagnolo stacchi il tedesco e raggiunga i battistrada, dimostrando così di andare forte, anche lui verrà riassorbito perché la BMC ha di nuovo aumentato l’andatura.
Più si avvicina al traguardo e più il gruppo di Van Garderen perde pezzi, ma la situazione torna ad imbizzarrirsi quando scatta Jannis Acevedo, il quale riesce ad accumulare subito spazio, ma presto gli farà compagnia un altro corridore, Leopold Konig, che riesce a portarsi sulla sua ruota e da lì non si muoverà fin sul finale.
La coppia Acevedo-Konig continua a guadagnare secondi sul gruppo fino a quando Mathias Frank non aumenta il ritmo; il passo imposto dal corridore svizzero riduce a quattro unità il drappello degli inseguitori, costringendo alla resa gente come Cameron Meyer, fin lì terzo della generale.
Tuttavia la corsa non è finita perché a guidare i primi due in testa è ancora Acevedo, il quale crede di avere in pugno la tappa ma purtroppo per lui il corridore alla sua ruota sarà capace di staccarlo negli ultimi 300 metri, nel punto più difficile della salita. A vincere è quindi Leopold Konig, che precede di 7” Acevedo, di 12”, in rimonta, la coppia Van Garderen-Rogers, di 23” il bravissimo Mathias Frank, di 29” Matthew Busche, di 32” Craddock, di 38” Mancebo, di 44” Mendes e De Maar.
In classifica generale la maglia gialla è ancora ben salda sulle spalle di Tejay Van Garderen che ha un vantaggio di 1′47” su Michael Rogers e di 3′26” su Jannis Acevedo, può proclamarsi vincitore della corsa californiana visto che la tappa di domani è praticamente un circuito pianeggiante attorno a San Francisco, anche se per l’ufficialità bisogna aspettare 24 ore.

Paolo Terzi

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