UN DIABLO AL GIORNO
Puntuali, anche oggi, le impressioni di Claudio Chiappucci sulla tappa del giorno. Tra i temi della giornata, un Armstrong capace di guadagnare 40’’ sugli altri uomini di classifica, un Cavendish che in questo momento appare imbattibile per chiunque, e l’attesa per cronosquadre di domani, che inevitabilmente cambierà l’aspetto della classifica generale.
A cura di Matteo Novarini
L’elemento che ha caratterizzato la tappa di oggi è stato certamente il ventaglio organizzato dal Team Columbia ad una trentina di chilometri dall’arrivo. Abbiamo allora avuto l’ennesima dimostrazione di cosa voglia dire l’esperienza quando si parla di Tour de France: Lance Armstrong, ormai al dodicesimo Tour in carriera, è stato l’unico dei big a farsi trovare pronto, guadagnando così una quarantina di secondi sugli altri uomini di classifica.
Sinceramente, non mi è però piaciuta la scelta del texano di far tirare i due compagni di squadra che aveva con sé nell’azione buona. Dietro c’era Contador, che a mio avviso resta il vero leader dell’Astana. Non è stato corretto, a mio parere, collaborare in un’azione dalla quale lo spagnolo era rimasto fuori; l’ho trovata, per così dire, un’azione da ribelli. Non a caso, uno dei due uomini in fuga con Lance era Popovych, uomo che Armstrong aveva voluto con sé qualche anno fa, sicuramente più vicino all’americano che a Contador, mentre gli altri gregari, fatta eccezione per Zubeldia, sono rimasti accanto al madrileno.
Non bisogna comunque sopravvalutare il vantaggio che Armstrong si è preso oggi. Siamo solamente alla terza tappa di questo Tour, e già domani si vivrà una giornata importante, con la cronosquadre. Poi resteranno da affrontare un’altra cronometro e le grandi montagne. Insomma, lo spazio per recuperare è tantissimo, e 40’’ si possono perdere o guadagnare in un attimo. Non cambio pertanto la mia opinione riguardo le possibilità di vittoria dell’americano, che mi sembra peraltro leggermente sovrappeso rispetto agli anni in cui dominava in Francia. In questo momento, lo metto più o meno sullo stesso piano di Cancellara: entrambi possono guadagnare a cronometro, ma credo che tutti e due in salita potranno soltanto difendersi. E parlando di Cancellara, attenzione a non sottovalutare lo svizzero: in questo momento è il più in forma di tutti, e lui stesso ha dichiarato che gli piacerebbe vincere prima o poi il Tour de France.
L’altro grande tema della giornata è quello della vittoria di Mark Cavendish, al secondo successo in altrettante tappe in linea. Lo scorso anno Cavendish ha vinto quattro tappe, quest’anno penso che migliorerà il suo bottino. In questo momento, in un arrivo allo sprint “canonico”, per così dire, non vedo chi possa batterlo. Quando si arriva in gruppo, penso che l’unica alternativa al britannico sia rappresentata dai finisseur, ma personalmente non ne vedo molti in giro. Ieri ci ha provato Ignatiev, ma per pensare di anticipare il gruppo ci vogliono corridori di una caratura diversa. Credo che sia nell’interesse anche degli altri velocisti provare ad anticipare la volata, perché allo sprint sono battuti in partenza. Bisogna insomma provare ad inventare qualcosa, perché altrimenti Cavendish, in questo momento, non lo si batte.
La tappa odierna era poi la vigilia della cronosquadre, specialità che negli ultimi anni è cambiata moltissimo: quando correvo io veniva quasi improvvisata, oggi viene provata e riprovata, si fanno studi sulla posizione a crono di tutti i corridori. Noi italiani, su questo, siamo partiti un po’ in ritardo rispetto agli altri, ma ci stiamo adattando. È difficile dire quanto aggiunga ad una corsa sotto il profilo tecnico, ma quel che è certo è che si tratta di una prova con un suo valore, e che quindi è legittimo proporre, anche se generalmente non ha un enorme successo presso il pubblico.
Con l’azione di oggi, gli uomini della Columbia hanno rinforzato la mia convinzione che siano loro i corridori da battere. La squadra più accreditata per contrastarli è secondo me la Garmin, mentre in ottica classifica generale credo che saranno gli Astana a guadagnare. Credo, comunque, che i distacchi tra le squadre dei favoriti non supereranno il minuto, perciò non penso ci saranno grossi stravolgimenti in classifica generale. In ogni caso, sarà importante uscire bene dalla cronosquadre, per non dover correre un Tour de France tutto all’inseguimento. E chi in classifica pagherà già più di 2’, pur senza essere tagliato fuori dalla battaglia per il successo, potrebbe essere costretto a farlo.
Claudio Chiappucci