GIRO DI PISTA: UNA NUOVA RUBRICA PER ILCICLISMO.IT

ottobre 21, 2009
Categoria: Giro di pista, News

Decolla oggi la nuova rubrica de ilciclismo.it dedicata al ciclismo su pista, curata da un cultore dello specifico esercizio. In questo primo articolo Matteo Colosio fa il punto sull’attuale situazione di una specialità che, dopo un passato glorioso, da anni sta vivendo una forte crisi, soprattutto in Italia. Dietro le grigie nuvole del presente, però, fanno capolino pistard del calibro di Elia Viviani, Angelo Ciccone e Alex Buttazzoni, atleti che fanno sperare in un ritorno al sereno per la pista italiana.

Non ci siamo ancora ripresi dalla sbornia di una stagione intensa di ciclismo su strada e il calendario già propone, senza soluzione di continuità, la stagione del ciclocross e della pista.
Quella che una volta era per molti stradisti l’attività invernale è diventata oggi, invece, una specialità a sé stante e gli stradisti, tranne rare e felici eccezioni, non si vedono più nei velodromi ad animare le seigiorni.

Primo appuntamento della stagione 2009/2010 sono stati i campionati europei di Gand disputati lo scorso week end e che assegnavano i titoli delle specialità Madison (Americana), Derny e Omnium.
I risultati degli azzurri sono stati deludenti, il miglior risultato è stato ottenuto da Alessandro De Marchi, giunto quarto nel derny. Per il resto solo piazzamenti lontani dal podio.
Gli altri titoli erano stati assegnati nel mese di Luglio, quando la delegazione italiana aveva raccolto tre medaglie d’oro con corridori giovani (Viviani nello scratch U23, Paoli nel Km juniores e Ongaretto nella corsa a punti juniores) che fanno sperare in un rilancio del settore negli anni a venire.

Dopo la kermesse europea, a caratterizzare l’inverno in pista saranno le storiche “seigiorni”, competizioni sparse in giro per l’Europa capaci di unire il ciclismo e lo spettacolo in un mix affascinante. Il calendario dell’U.I.V. (Unione internazionale dei velodromi) prevede per la stagione corrente dodici seigiorni (Amsterdam, Monaco, Gand, Zurigo, Apeldoom, Rotterdam, Brema, Berlino, Copenhagen, Hasselt, Milano e Cremona), alle quali va aggiunta quella in programma a Grenoble. Il calendario U.I.V. aveva debuttato nello scorso Luglio con la “Seigiorni delle Rose” a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), giunta ormai alla sua dodicesima edizione, che ha proposto uno spettacolo agonistico di primo livello, in gara tutti i migliori protagonisti della pista. La manifestazione era stata vinta dalla coppia svizzera Marvulli – Aeschbach davanti a Risi – Guarnieri e Kankovsky – Lazar.
Le due seigiorni invernali che si disputeranno in Italia saranno quelle di Milano e Cremona. La prima, che quest’anno si stacca dalla cornice della fiera del ciclo (EICMA) che negli ultimi due anni l’aveva ospitata, è ancora in fase di definizione per quanto riguarda data e programma La seigiorni di Cremona, giunta alla seconda edizione dopo una fase di stallo in cui era stata in dubbio, avrà luogo dal 10 al 15 Febbraio 2010.

Oltre al circo delle seigiorni il calendario della pista prevede anche la Coppa del Mondo, strutturate nelle quattro prove di Manchester, Melbourne, Calì e Pechino. Lo scorso anno, dopo le Olimpiadi molti dei protagonisti di Pechino l’avevano tralasciata, ma quest’anno certamente tutti i migliori la disputeranno e sicuramente scopriremo che dopo Pechino è in atto, com’è normale che sia, un cambio generazionale, che sarà evidente soprattutto nella velocità con giovani arrembanti che stanno inanellando tempi eccezionali sui 200 metri e attendono l’occasione giusta per detronizzare il dominatore delle ultime stagioni, Sir Chris Hoy. I campionati del mondo che concluderanno la stagione si svolgeranno a Copenhagen dal 24 al 28 Marzo 2010.

Per quanto riguarda l’Italia, dopo anni in cui nulla si è mosso e si è vissuto di rendita (in particolare con Roberto Chiappa e Marco Villa), qualcosa sembra stia cambiando. Il primo segnale è stato l’apertura del velodromo coperto di Montichiari, inaugurato lo scorso Maggio. La struttura dovrà fungere da centro di riferimento per tutto il movimento, ma ciò sarà possibile solo se chi gestirà il velodromo lo farà con competenza: attualmente non esiste una società che se ne occupi e gran parte del lavoro è lasciato sulle spalle della federazione provinciale di Brescia nella persona del presidente Pietro Bregoli che, con passione, cerca di fare quanto in suo potere; la situazione deve trovare al più presto una soluzione definitiva o si correrà il rischio di avere una struttura di difficile utilizzo e dalla gestione lasciata al caso.
Altro segno che il movimento è vivo sono le due seigiorni che si aggiungono alla ormai stabile seigiorni di Fiorenzuola: quella di Milano, rinata dopo un decennio per opera di Silvio Martinello e Fabio Perego, e la seigiorni di Cremona organizzata da Claudio Santi che nella prima edizione ha riscosso un successo destinato a crescere col tempo.

Il velodromo di Montichiari (www.bresciaoggi.it)

Il velodromo di Montichiari (www.bresciaoggi.it)

I frutti dei piccoli passi compiuti si possono intuire nelle medaglie ottenute dagli atleti juniores e under 23 nelle competizioni continentali e mondiali, mentre per quanto riguarda gli elite dobbiamo purtroppo annotare il vuoto ancora pressoché totale nella velocità, dove l’intramontabile Roberto Chiappa a livello nazionale fa ancora il bello e cattivo tempo, segno della sua classe cristallina e intatta nonostante le 36 primavere ma anche del nulla alle sue spalle.
Per quanto riguarda l’endurance, degno di nota è Elia Viviani che, nonostante sia ancora under 23, parteciperà ad alcune seigiorni (attualmente è in pista ad Amsterdam con l’argentino Sebastian Donadio), la prossima stagione passerà professionista con la Liquigas. Speriamo che assieme al suo compagno di squadra Jacopo Guarnieri continui ad abbinare all’attività su strada anche la pista, perché i due ragazzi potranno darci molte soddisfazioni. Il presente sono invece Angelo Ciccone e Alex Buttazzoni, campioni italiani del Madison, coppia di recente composizione ma abbastanza affiatata: non costituiscono di certo una coppia di riferimento a livello internazionale ma sicuramente sapranno mettersi in evidenza nelle corse italiane. Fra le donne Giorgia Bronzini merita una citazione particolare: la campionessa del mondo della corsa a punti ha nella sua specialità una supremazia imbarazzante, è una certezza e un pilastro del movimento mentre alle sue spalle ci sono diverse atlete promettenti. Nonostante anche Elisa Frisoni nell’ultima stagione abbia dimostrato di essere ancora capace di buone prestazioni in campo internazionale, pure fra le donne il settore velocità è in difficoltà.

In conclusione accenniamo a un pericolo che la pista sta correndo: si vocifera che il CIO stia pensando di ridurre le medaglie a disposizione del ciclismo e l’UCI stia valutando l’abolizione dal programma olimpico di tre prove che nel programma ci stanno di diritto, la Madison, la corsa a punti e l’inseguimento individuale. La storia dello sport ha un valore che molti dirigenti probabilmente non riescono a cogliere, interessati solo al guadagno e alla commercializzazione del prodotto sportivo. Anche le Olimpiadi sono, purtroppo, soggette a questo.

Buona stagione a tutti.

Matteo Colosio

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