MOSER IL PIU’ FORTE, SPILAK IL PIU’ FURBO
Il 22enne trentino torna protagonista e sfiora il bis al Gp Francoforte attaccando sullo strappo di Mammolshein insieme allo sloveno e a un brillante Domenico Pozzovivo ma, temendo il ritorno del gruppo, parte troppo lungo nella volata finale e viene infilzato dal corridore della Katusha che coglie il terzo successo stagionale, mentre il lucano chiude 7° dietro a Greipel, Degenkolb, Ciolek e Meersman
Foto copertina: Spilak a segno nel GP Francoforte (www.ffh.de)
La 52a edizione del Gp Francoforte, per anni la corsa in linea più prestigiosa del calendario tedesco prima di essere soppiantata dal Gp Amburgo, si è disputata lungo un percorso di 200,9 km con partenza da Eschborn caratterizzato dalla lunga ma pedalabile ascesa di Feldberg nella fase iniziale e soprattutto dal secco strappo di Mammolshein da scalare per quattro volte con l’ultimo scollinamento posto ai -33 dal traguardo, seguito dall’ingresso in Francoforte e da un circuito finale pianeggiante di 3 km da ripetere per tre volte: i nomi più attesi al via erano quelli di Andre Greipel (Lotto-Belisol), Tony Martin e Gianni Meersman (Omega-QuickStep), Karsten Kroon (Saxo-Tinkoff), Grega Bole (Vacansoleil), Alexandr Kolobnev e Simon Spilak (Katusha), John Degenkolb (Argos-Shimano), Gerald Ciolek (Mtn Qhubeka), Jan Barta (NetApp-Endura), Jens Voigt e Fabian Wegmann (Nazionale tedesca) e un Moreno Moser (Cannondale) reduce da una primavera con più bassi che alti ma comunque voglioso di bissare il brillante trionfo della passata edizione e leader di una ristretta pattuglia azzurra che schierava anche Daniele Bennati e Matteo Tosatto (Saxo-Tinkoff), Cesare Benedetti (NetApp-Endura) e un Domenico Pozzovivo (Ag2r) che in vista del Giro d’Italia è rientrato in gara dopo la caduta che l’ha costretto al ritiro al Giro del Trentino.
La corsa è vissuta sulla lunga fuga di Marcel Sieberg (Lotto-Belisol), Paul Voss (NetApp-Endura), Michael Morkov (Saxo-Tinkoff), Sébastien Reichenbach (Iam Cycling), Jan-Nicklas Droste (Heizomat), Tim Gebauer (Stölting), Michael Schweizer e Sven Forberger (Nsp-Ghost) e Georg Preidler (Argos-Shimano), rimasti in cinque sul secondo passaggio in cima al Mammolshein in cui Morkov, Voss, Sieberg, Reichenbach e Preidler hanno allungato sugli altri, che hanno acquisito un vantaggio massimo di 4′ sul gruppo costantemente guidato dall’Omega-QuickStep e hanno visto sfumare la loro azione a circa 50 km dal traguardo quando, lungo la terza ascesa del Mammolshein, Tony Martin si è prodotto in un’azione analoga a quella di un anno fa che gli aveva consentito di involarsi insieme a Moser, Firsanov e Nerz e di chiudere la gara al 4° posto: questa volta però nessuno ha seguito il due volte campione mondiale a cronometro che si è riportato su Reichenbach e Preidler, a loro volta rimasti soli al comando, ma ben presto ha dovuto desistere di fronte al ritorno di un plotone che dopo essersi sfilacciato nel tratto in salita si è riorganizzato con le maglie della Lotto-Belisol di Greipel e dell’Argos-Shimano di Degenkolb a incaricarsi di riprendere il tedesco di Cottbus.
La corsa si è quindi decisa sull’ultima salita di giornata e ad operare l’azione vincente è stato un po’ a sorpresa Domenico Pozzovivo, atleta sulla carta adatto alle corse a tappe e ad ascese molto più lunghe e impegnative rispetto al Mammolshein: il lucano della Ag2r è invece riuscito a fare il vuoto e su di lui si sono riportati dopo lo scollinamento uno Spilak uscito in grande spolvero dal Giro di Romandia in cui si è aggiudicato il tappone di montagna di Les Diablerets e ha conquistato la piazza d’onore nella classifica generale e un ritrovato Moreno Moser, che in questa fase della sua ancor breve carriera si trova forse meglio in una corsa non durissima come il Gp Francoforte che in gare massacranti come quelle delle Ardenne. Approfittando della confusione che regnava alle loro spalle i tre uomini di testa hanno acquisito fino a 40” di margine e anche in seguito quando il gruppo inseguitore, ridottosi a una sessantina di unità , si è riorganizzato con Omega-QuickStep e NetApp-Endura a condurre l’inseguimento hanno venduto cara la pelle con due ottimi passisti come Spilak e Moser a imporre una grande andatura e un Pozzovivo che a sua volta ha fatto la sua parte, sebbene negli ultimi km abbia iniziato ad andare in riserva: ai -3 dal traguardo i fuggitivi avevano ancora un vantaggio di 18” ma una trenata di Martin ha fatto riavvicinare molto il gruppo e questo è stato fatale per Moser, sulla carta il più veloce del terzetto al comando, che, temendo un ritorno degli inseguitori, è partito quando ancora mancavano 500 metri stroncando la resistenza di Pozzovivo, che verrà risucchiato dal gruppo e chiuderà 7°, ma non quella di Spilak che è rimasto astutamente alla ruota del trentino e lo ha saltato negli ultimi 100 metri conquistando il suo terzo successo stagionale dopo il Gp Miguel Indurain e la già citata tappa del Romandia, con Greipel che ha chiuso 3° davanti a Degenkolb, Ciolek e Meersman mentre Maurits Lammertink (Vacansoleil), Alexey Tsatevich (Katusha) e Ralf Matzka (Ger) hanno chiuso la top ten. Il prossimo appuntamento con il calendario tedesco sarà quello con il Giro di Baviera, divenuto la principale corsa a tappe teutonica dopo la scomparsa del Giro di Germania, in programma dal 22 al 26 maggio.
Marco Salonna