BERHANE, IL TURCO-ERITREO
É Natnael Berhane (Europcar) il vincitore della terza tappa del Tour of Turkey. L’eritreo dell’Europcar è riuscito ad imporsi sul traguardo in salita di Elmali staccando di 6 secondi il belga Kevin Seeldrayers (Astana) e Mustafa Sayar (Torku Sport). Berhane sale anche al primo posto della classifica generale con un vantaggio di 10 secondi sul secondo, Seeldrayers.
Foto copertina: Berhane, un corridor color del cioccolato, a segno sul più duro traguardo del Giro di Turchia (foto Bettini)
Il 2013 si sta rivelando un anno molto prolifico per il ciclismo africano: dopo la vittoria nella Milano-Sanremo da parte di una squadra africana (anche se ottenuto grazie ad un tedesco,Gerald Ciolek), oggi c’è stata l’affermazione di un corridore africano in una corsa di tutto rispetto; vittoria che Natnael Berhane si è aggiudicato non in una tappa qualunque, ma nel tappone di questo Tour of Turkey: si tratta quindi di un corridore che ha ottime capacità di scalatore, con sicuri margini perché la sua carta d’identità dice che ha appena 22 anni e non sarebbe un sogno vederlo in futuro disputare le grandi corse del panorama ciclistico.
Restiamo però in Turchia e specialmente su questa terza tappa che partiva da Antalya e terminava a Elmali dopo 150 chilometri, non su percorsi facili come quelli delle tappe precedenti ma su un percorso che comprendeva quattro Gran Premi della Montagna, di cui 3 di 1a categoria, inoltre l’ultimo, Elgubeli, fissato proprio sul traguardo.
Inizio di gara che ha vissuto uno dei primi momenti con la formazione della fuga di giornata, composta da sei corridori: Koretski (Bretagne), Duggan (Saxo Bank-Tinkoff), Marycz (CCC Polsat), Finetto (Vini Fantini), Thurau (Europcar), Gretchyn (Torku Sport). Il vantaggio di questi attaccanti non supererà i 5 minuti, ma in gruppo ci sono alcune squadre che vogliono “fare” la corsa come Astana e Columbia e che, con l’aiuto anche di Bardiani e Bretagne, riportano il gruppo compatto poco prima dell’inizio dell’ascesa finale.
Durante la salita il plotone si seleziona subito e già a metà sono solo circa venti corridori che compongono la testa della corsa. Dopo qualche chilometro il primo a tentare lo scatto è Serge Pawuels (Omega-Quick Step), ma su di lui si riportano subito Berhane e Seeldrayers, raggiunti pochi metri dopo da Sayar, Pagani, Mederel e Atapuma. A prendere l’iniziativa successivamente è Berhane che, con un paio di accelerate, manda “fuori giri” Atapuma, Pagani e Pawuels che verrano riassorbiti dal gruppetto inseguitore. Si arriva nelle vicinanze dell’arrivo con questi quattro corridori davanti a tutti: Sayar, Berhane, Mederel e Seeldrayers. Saranno quindi loro a giocarsi la vittoria, e ancora una volta in uno sprint, ma stavolta in salita: quando Berhane parte deciso ai 200 metri dal traguardo gli altri perdono metri, e nei metri mancanti all’arrivo guadagnerà tanto che ci vorrà il cronometro per contare il distacco. É quindi il ventiduenne eritreo ad aggiudicarsi la tappa distanziando di 6 secondi Seeldrayers e Sayar, di 16” Mederel, di 24” Bagot, Sutherland e Meyer, di 28” Guillou, di 30” Atapuma e di 33” Edet. Primo degli italiani è Angelo Pagani (Bardiani-Csf) classificatosi 13esimo con un ritardo di 43 secondi da Berhane.
Il corridore dell’Europcar è anche il nuovo capoclassifica che guida, per ora, con un vantaggio di 10” su Seeldrayers e 12” su Sayar.
Domani tappa un po’ più semplice ma comunque nervosa, con l’ultimo GPM a circa 20 chilometri dall’arrivo. Fuga?…
Paolo Terzi