LA FUGA VA E SANTAROMITA STRACCIA TUTTI
Nella terza tappa della corsa trentina c’è l’affermazione di Ivan Santaromita (BMC) che, in un sprint a tre, ha avuto ragione di Paolo Tiralongo (Astana) e di Michele Scarponi (Lampre-Merida) dopo una lunga fuga. Nessun cambiamento per quanto riguarda la classifica generale che vede sempre in testa Maxime Bouet, in attesa della decisiva tappa di domani a Sega di Ala.
Foto copertina: Santaromita vince la terza tappa del Trentino (foto Bettini)
Era la tappa intermedia di questo Giro del Trentino ma alcuni corridori erano vogliosi di dimostrare il loro vero valore dopo il passaggio a vuoto sulla salita che conduceva a Vetriolo Terme. Primo fra tutti Michele Scarponi, che nella frazione di ieri non è riuscito ad esprimersi come voleva e oggi è stato l’iniziatore dell’azione decisiva portando via un gruppetto sulle rampe di Fai della Paganella.
Oggi tappa intermedia come detto con un percorso che presentava pochi chilometri di pianura e tutto il resto di salite pedalabili che proposte consecutivamente concedevano poco respiro ai corridori. Solo due le salite segnalate come GPM: Fai della Paganella (2a categoria) ad inizio tappa e Daone (di 3a categoria) con lo scollinamento ad appena 15 chilometri dal traguardo.
Vista l’alta probabilità che una fuga potesse andare in porto sin dalla partenza sono stati in molti che hanno provato ad evadere dal gruppo. Ma il fatto di affrontare una salita secca come quella di Fai della Paganella ha permesso di andare in fuga solo quei corridori che stessero veramente bene, formando la classica “fuga di forza”. Sul GPM si crea un gruppetto di 9 corridori, composto da: Tiralongo e Kangert (Astana), Durasek e Scarponi (Lampre-Merida), Piedra (Caja Rural), Locatelli (Bardiani-Csf), Santaromita (BMC), Sarmiento (Cannondale), Sella e Felline (Androni, ma con quest’ultimo staccatosi ancor prima dell’ultima salita).
Il vantaggio dei battistrada è rimasto nell’ordine del minuto e mezzo fino a quando Wiggins ha subito un incidente meccanico, costringendo i suoi compagni a desistere dall’inseguimento e a riportare il proprio capitano in gruppo, mentre l’Ag2r di Bouet aveva tutto l’interesse di favorire la fuga così da non tentare nessun big in classifica a qualche scatto sull’ultima salita.
Questo momento di indecisione durato solo qualche chilometro ha comunque permesso ai fuggitivi di guadagnare qualche minuto portando il vantaggio a 3′40. E data la condizione che in testa c’erano corridori di tutto rispetto ha lasciato intendere che la tappa se la sarebbero giocata proprio loro.
La battaglia decisiva si scatena sull’ultima ascesa, quella di Daone, con Durasek che imponeva un forte ritmo e il gruppetto nel frattempo si scremava. I successivi scatti di Scarponi restringevano la testa della corsa a soli tre corridori: assieme a Scarponi rimanevano solo Santaromita e Tiralongo.
Il livello equilibrato dei corridori in testa ha fatto sì che la vittoria se la sarebbero risolta in uno sprint ristretto a questi tre corridori.
Dopo un ultimo chilometro percorso a velocità ciclo-turistica per studiarsi e controllarsi è Tiralongo che lancia lo sprint per primo quando mancano ancora 250 metri. Santaromita “para” il colpo del siciliano, mentre Scarponi perde qualche metro. Tiralongo insiste ancora ma a 50 metri dalla linea d’arrivo ha speso tutto quello che aveva in corpo permettendo la rimonta di Santaromita che, incredulo, tagliava il traguardo in prima posizione. Secondo posto per Tiralongo mentre arrivava terzo Scarponi dimostrando che la brutta performance del giorno precedente era dovuta ad una giornata storta più che a una scarsa condizione. Giunge staccato di 34 secondi un gruppetto comprendente e classificatosi nell’ordine da: Locatelli, Sarmiento e Piedra. Pirazzi, invece, giunge a 1′12” anticipando di 10 secondi il gruppo dei migliori.
Quindi giornata tranquilla per Bouet che mantiene ancora la maglia di leader in attesa della tappa di domani con arrivo sulla durissima salita di Sega di Ala: ascesa che presenta pendenze che arrivano anche al 20%. e dove il francese dovrà difendersi dagli attacchi di Nibali, Wiggins e Santambrogio.
Paolo Terzi