VITORIA IMPEY…RIALE
Per il secondo anno consecutivo il velocista sudafricano conquista il successo nella capitale basca battendo allo sprint il valtellinese Francesco Gavazzi, nuovo leader della generale grazie alla somma dei piazzamenti, lo spagnolo Ángel Vicioso e il milanese Daniele Ratto e portando a due i successi dell’Orica-GreenEdge dopo quello di Simon Gerrans nella tappa di Elgoibar. In evidenza anche Adriano Malori che attacca insieme a Jens Voigt e viene ripreso a 7 km dal traguardo.
Foto copertina: Impey a segno nella seconda tappa (foto Bettini)
La seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi, 170 km da Elgoibar a Vitoria-Gasteiz, si presentava come la meno impegnativa delle sei in programma con cinque salite contrassegnate come gpm presenti sul percorso, ultimo dei quali l’Alto de Zaldiaran la cui vetta era posta a 9 km dal traguardo, ma tutti di lunghezza e pendenze non tali da poter provocare selezione, tanto più che tra i corridori presenti al via non c’è traccia di velocisti puri che avrebbero potuto soffrire questo tipo di ascese. Per lunghi tratti l’andamento della corsa ha ricalcato quello della frazione di Elgoibar con l’idolo di casa Amets Txurruka (Caja Rural) uscito dal gruppo dopo pochi km il che gli ha consentito di incrementare il proprio vantaggio nella classifica degli scalatori e in quella degli sprint intermedi e il plotone a controllare saldamente la situazione guidato dall’Orica-GreenEdge della maglia gialla Simon Gerrans e di Daryl Impey, che si impose seppure in modo piuttosto rocambolesco un anno fa a Vitoria, ma ci ha pensato Jens Voigt (RadioShack) a mettere pepe sulla gara attaccando a 30 km dal traguardo: immediatamente Adriano Malori (Lampre-Merida) ha colto la palla al balzo portandosi sul 41enne tedesco e per il gruppo è stato tutt’altro che facile chiudere su questa coppia di formidabili passisti che hanno inizialmente guadagnato fino a quasi 1′ andando a riprendere uno sfinito Txurruka e hanno iniziato a perdere terreno solo quando l’Astana di Francesco Gavazzi ed Enrico Gasparotto e la Bmc di Philippe Gilbert hanno iniziato a tirare a blocco con tre uomini a testa. Sull’Alto de Zaldiaran Malori ha fornito un’ulteriore prova di forza togliendo di ruota Voigt e scollinando con ancora una trentina di secondi di margine ma sulla successiva discesa con asfalto leggermente bagnato, sia pure non tecnica come quella dell’Alto de Aiastia del giorno prima, qualche indecisione di troppo ha fatto sì che ai -7 dal traguardo venisse ripreso da José Herrada (Movistar), già in evidenza nella frazione inaugurale al servizio di Nairo Quintana, e dal promettente francese Romain Bardet (Ag2r) e poco dopo dal resto del gruppo pilotato in prima persona da Gilbert.
Inevitabile dunque l’arrivo in volata in cui l’Orica-GreenEdge ha preso decisamente il comando delle operazioni ma non per Gerrans, che pure avrebbe potuto dire tranquillamente la sua in questo contesto, bensì per Impey, a cui disposizione si è messo anche il leader della generale: il 28enne di Johannesburg è stato portato fino ai 150 metri dal traguardo da Michael Matthews e ha lanciato la volata in testa non dando scampo ai suoi avversari conquistando il secondo successo consecutivo a Vitoria nonchè il secondo stagionale dopo il campionato nazionale a cronometro precedendo un Gavazzi che comunque conferma il suo feeling con il Giro dei Paesi Baschi in cui si è già aggiudicato due tappe in carriera, Ángel Vicioso (Katusha), il milanese Daniele Ratto (Cannondale), Dennis Vanendert (Lotto-Belisol), fratello minore del più quotato Jelle che è stato costretto al ritiro per un problema a un ginocchio, Michel Kreder (Garmin-Sharp) e il veronese Daniele Pietropolli (Lampre-Merida). Da segnalare che nel finale il gruppo si è spezzato in due tronconi e Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp), Thibaut Pinot (Fdj) e Haimar Zubeldai (RadioShack) hanno perso 23” e Tony Martin (Omega-QuickStep), ancora sofferente per la caduta del primo giorno, ben 6′12” rispetto agli altri uomini di classifica, guidata ora grazie alla somma dei piazzamenti da Gavazzi davanti a Vicioso, Peter Velits (Omega-QuickStep), Jacob Fuglsang (Astana), Quintana e altri 12 corridori tra cui Richie Porte (Team Sky), Alberto Contador (Saxo-Tinkoff) e Tejay Van Garderen (Bmc): di qui in avanti i big entreranno in azione in prima persona a partire dalla terza tappa, 164,7 km da Vitoria-Gasteiz a Trapagaran con cinque gran premi della montagna di cui quattro in rapida successione negli ultimi 60 km e l’arrivo posto in cima a un muro di 400 metri con pendenze del 21%.
Marco Salonna