FROOME – PORTE, SKY PADRONA SULL’OSPEDALE
Con un’azione di forza a poco meno di 6 km dal traguardo, Chris Froome conquista in solitaria la tappa del Col de l’Ospedale e la maglia gialla al Criterium International. Completa il trionfo del Team Sky Richie Porte, secondo al traguardo e in classifica generale. Sul terzo gradino del podio sale Tejay Van Garderen, quinto di tappa, dietro Bauke Mollema e Jean-Christophe Péraud.
Foto copertina: Chris Froome taglia il traguardo del Col de l’Ospedale (foto Roberto Bettini)
Sono bastati dodici giorni a Chris Froome per consolarsi della delusione di una Tirreno – Adriatico persa quando pareva salda nelle sue mani, sorpreso dall’attacco di Nibali sui muri fermani e dalla débacle di una squadra quasi sempre granitica. Teatro del riscatto è stato il Col de l’Ospedale, per il quarto anno consecutivo arbitro del Criterium International; e se la sconfitta alla Corsa dei Due Mari poco o nulla ha inciso sul risultato finale, è probabile che ne abbia condizionato le modalità . Anziché attendere le rampe più selettive della scalata, concentrate ad un paio di chilometri dal traguardo, come i vincitori delle precedenti edizioni, il keniano bianco si è messo in proprio con largo anticipo sulle previsioni, quando al traguardo mancavano ancora poco meno di 6 km, con la decisione di chi voleva dimostrare qualcosa.
Ad onor del vero, la scelta, apparentemente azzardata, è stata almeno in parte forzata da un’inattesa carenza di gregari, dovuta sia alla scarsa vena di alcuni (molto di più ci si attende dal giovane Dombrowski), sia al tentativo da lontano di Frank, Mourey, Vachon, Schleck (sì, quello Schleck), Voeckler e Roy, che ha costretto gli uomini in nero ad un super-lavoro per chiudere prima dell’ascesa conclusiva. Froome e la maglia gialla Porte si sono così ritrovati ben presto con il supporto del solo Kiryienka, peraltro encomiabile nel mettere in fila il gruppo per quasi due terzi di salita, scremandolo ad una ventina di unità .
Non appena il ritmo del bielorusso ha preso a calare, è stato Johann Tschopp a provare ad approfittarne, forse sperando che i favoriti indugiassero fino al tratto più impegnativo, continuando ad adeguarsi fino ad allora al passo di Kiryienka. Froome è stato però di altro avviso: dopo qualche centinaio di metri di quello che sembrava essere un lavoro di gregariato per il capoclassifica, il delfino di Wiggins ha cambiato bruscamente ritmo, mentre Porte ne agevolava l’azione provocando un buco di qualche metro.
Péraud è stato l’unico a rispondere in tempo per accodarsi, ma il francese, faticosamente completato l’aggancio con Tschopp e lo stesso Froome, ha commesso l’errore di rifiutare l’offerta di cooperazione del britannico, provocandone immediatamente una seconda accelerazione. Nessuno è riuscito questa volta a reggere l’urto, e la scarsa incisività dei contrattacchi inscenati poco più indietro da Van Garderen e Kloden hanno fornito l’impressione che la lotta per la maglia gialla si fosse di fatto risolta.
Mollema è rientrato sul primo gruppetto inseguitore a due km e mezzo dal termine, ma a fornire l’ultimo brivido, nel tratto più ripido della salita, è stato Richie Porte: neutralizzato un secondo e più convinto allungo di Van Garderen, l’australiano ha ulteriormente rilanciato l’andatura, levandosi di ruota l’americano, passando di slancio il drappello di Péraud, e lanciandosi in caccia del compagno di squadra, dando per un attimo l’impressione che il successo finale potesse tornare in discussione.
In realtà , a generare suspense è stata soprattutto l’assenza di distacchi in tempo reale negli ultimi 2 km, visto che, a conti fatti, il divario tra i due uomini Sky non è mai sceso al di sotto dei 30’’. La comunque notevole progressione di Porte è dunque stata sufficiente soltanto a mettere al sicuro la piazza d’onore, alle spalle di quello che rimane il principale indiziato a contendere la maglia gialla più prestigiosa ad Alberto Contador.
Dietro i due, Mollema ha regolato Péraud e Van Garderen, garantendosi la quarta piazza in classifica generale, a pari tempo con il francese, e a 6’’ dall’americano, forte del vantaggio acquisito nella cronometro di ieri. Talansky, Tschopp, Gadret, Fedrigo e Bouet hanno completato tanto la top 10 di tappa quanto, rimescolati (nell’ordine: Talansky, Bouet, Fedrigo, Tschopp e Gadret), quella generale. Migliore degli italiani Davide Malacarne, 11° oggi e 13° in graduatoria.
Froome ha così portato a casa una gara che, in questa stagione, godeva anche dell’interesse legato alla partenza del prossimo Tour de France dalle stesse terre. Solitamente adocchiato da molti corridori che puntano alla Grande Boucle, il Criterium International non vede un vincitore destinato alla maglia gialla parigina dal 1981; ma contro il Team Sky visto oggi, la scaramanzia rischia di essere la migliore arma a disposizione degli avversari.
Matteo Novarini