DOPO NIZZA, PORTE DI NUOVO IN GIALLO
L’australiano, fresco vincitore della Parigi – Nizza, conquista la cronometro di Porto Vecchio, davanti ad un grande Manuele Boaro, e prende la testa del Criterium International. Terzo e quarto posto per Van Garderen e Froome. In mattinata, la prima semitappa era andata a Theo Bos, vincitore allo sprint su Bouhanni e Cantwell. Domani arrivo in quota al Col de l’Ospedale.
Foto copertina: Richie Porte, vincitore di giornata (foto www.teamsky.com)
Sarà Richie Porte a presentarsi in giallo al Col de l’Ospedale, per la regina delle due tappe in programma nell’ottantaduesimo Criterium International. Reduce dal trionfo della Parigi – Nizza, con vittorie sulla Montagne de Lure e sul Col d’Eze, il tanzaniano pare aver mantenuto lo smalto di due settimane fa, se i 7 km contro il tempo con partenza ed arrivo a Porto Vecchio, teatro in mattinata di una prima semitappa per velocisti, vogliono dire qualcosa. Poco hanno potuto altri contendenti al successo finale quali Tejay Van Garderen e Chris Froome, costretti ad inchinarsi anche alla graditissima sorpresa di giornata, Manuele Boaro, secondo all’arrivo e pienamente ripresosi dopo il ritiro sotto la neve della Milano – Sanremo.
Prima di giungere alla mini-cronometro pomeridiana, primo appuntamento significativo di una gara che fa da antipasto al Grand Départ del Tour de France, doveri di cronaca impongono di spendere qualche parola sulla prima semitappa, risoltasi in un prevedibile sprint di gruppo. Vani gli sforzi di Romain Hardy, Jérémy Roy, Yukiya Arashiro, Antoine Lavieu e Arnaud Gérard, evasi dal gruppo dopo una decina di chilometri, e capaci di resistere al ritorno del plotone ben più di quanto il vantaggio massimo di 3’10’’ autorizzasse a prevedere. Soltanto a 3 km dal traguardo, quando la FDJ aveva rimpiazzato in testa una Sky affaticata, i velocisti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.
Con una start list ricca di talento, ma non concentrato nel novero degli sprinter, a prevalere è stato Theo Bos, già al quarto sigillo stagionale, dopo quello alla Vuelta ao Algarve e i due al Tour de Langkawi. Piegata la resistenza del campione francese Bouhanni e di Jonathan Cantwell, rispettivamente secondo e terzo in una volata senza storia.
Poche ore più tardi, l’olandese ha dovuto subito cedere il passo, con Chris Froome, indiziato numero uno per il successo finale, specie dopo la rinuncia per influenza di Contador, che ha posto la prima autorevole candidatura alla vittoria di tappa, abbassando di 5’’ il tempo con cui Péraud comandava fino a quel momento. È stato Van Garderen, una ventina di minuti più tardi, a cacciare il britannico dall’angolo del leader, salvo poi subire lo stesso trattamento per mano di Porte. Start list alla mano, la maglia gialla pareva allora saldamente sulle spalle del 28enne di Launceston; appena un minuto più tardi, invece, a far tremare l’alfiere Sky ha provveduto Manuele Boaro, capace di sopravanzare Froome e Van Garderen e di fermarsi ad un solo secondo dalla prima vittoria in carriera tra i professionisti.
Con il Col de l’Ospedale all’orizzonte, è probabile che i distacchi partoriti dalla cronometro odierna finiscano per pesare fino ad un certo punto sulla classifica finale. Oltre ai corridori già citati, rimangono pienamente in corsa più o meno tutti i favoriti della vigilia, fra i quali si segnala un brillante Andrew Talansky, 5° a 7’’. I soli ad essersi chiamati fuori dalla battaglia, più per la scarsa vena dimostrata che per i 44 e 45 secondi rispettivamente accusati, potrebbero essere Andy Schleck, che d’altra parte difficilmente degna del suo impegno corse che non si chiamino Tour de France e Liegi – Bastogne – Liegi, e, più sorprendentemente, Cadel Evans, campione uscente, giunto appena 74° su 121 partenti. Le asperità in programma domani sarebbero forse sufficienti a recuperare un simile divario, ma il confronto con l’Evans 2012, che proprio nella cronometro conquistò la maglia gialla difesa con successo nell’ultima frazione, non promette un riscatto imminente.
Matteo Novarini