ULISSI FA IL VUOTO, OK CUNEGO E BASSO
Il 23enne di Cecina ipoteca il successo finale nella settimana Coppi e Bartali staccando tutti sull’ultimo passaggio a Villa di Monte Tiffi e tagliando in solitudine il traguardo di Sogliano al Rubicone con 34” su Miguel Rubiano Chavez e 1′11” sul compagno di squadra veronese, che al pari del varesino della Cannondale 10° al traguardo si dimostra in netta crescita in vista dei prossimi appuntamenti. Brillante prova del campione italiano under 23 Francesco Bongiorno 7° dietro a Radoslav Rogina, Riccardo Zoidl e Davide Rebellin, crollano Moreno Moser, Mauro Santambrogio e l’ex leader della generale Maxim Belkov
Foto copertina: Ulissi si impone a Sogliano sul Rubicone (foto Bettini)
La seconda tappa della Settimana Coppi e Bartali, 162,3 km da Gatteo a Sogliano al Rubicone, si presentava come una delle più dure con un circuito di 22,1 km da ripetere per 5 volte caratterizzato dall’ascesa di Villa di Monte Tiffi, 4 km al 7% con punte del 16 nel tratto finale e l’ultimo scollinamento posto a 9 km dal traguardo, e da un finale a sua volta impegnativo con una rampa al 17% dai -300 ai -150 dalla linea bianca prima del tratto conclusivo al 6%. Nelle fasi iniziali sono stati molto attivi tra gli altri il leader della classifica degli scalatori Alessandro Mazzi (Utensilnord) e un Miguel Rubiano Chavez (Androni) che sarà nel vivo della corsa anche nel finale ma solo al km 34 è nata la fuga di giornata ad opera di Jake Keough (UnitedHealthCare), Peter Kuzstor (Utensilnord), Manuel Amaro (Ceramica Flaminia), Lukas Postlberger (Gourmetfein Simplon) e Dominique Cornu (Topsport Vlaanderen), promessa non mantenuta del ciclismo belga dopo che aveva fatto grandi cose nella categoria Under 23, sui quali si è successivamente portato Cesare Benedetti (NetApp-Endura), già protagonista un anno fa quando per un giorno aveva indossato la maglia rossa di leader. Il ruolo del trentino in quest’azione era però quello di testa di ponte per lo scalatore Leopold König e infatti sono stati proprio gli uomini della NetApp-Endura, compreso il vincitore della passata edizione Jan Barta, a imprimere una forte andatura fin dal primo passaggio a Villa di Monte Tiffi, andando a riprendere i sei fuggitivi e mettendo in difficoltà tra gli altri Fredrik Kessiakoff (Astana), DamianO Caruso (Cannondale) e, piuttosto sorprendentemente dopo le sue grandi prestazioni alla Tirreno-Adriatico, Mauro Santambrogio (Vini Fantini), mentre nei giri successivi è stato Ivan Basso (Cannondale), a portarsi al comando per diversi km sia per lavorare per Moreno Moser, sia soprattutto per fare prove generali in vista di un Giro d’Italia che dovrebbe vederlo protagonista: le trenate del varesino hanno prodotto ulteriore selezione con il leader della generale Maxim Belkov (Katusha) e il vincitore della semitappa inaugurale di Gatteo Fabio Felline (Androni) tra coloro che hanno ceduto finchè davanti non sono rimasti i soli Daniele Pietropolli, Damiano Cunego e Diego Ulissi (Lampre-Merida), Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani-CSF), Matteo Rabottini e Fabio Taborre (Vini Fantini), Franco Pellizotti, Emanuele Sella e Rubiano (Androni), Davide Rebellin (CCC Polsat), Philip Deignan (UnitedHealtCare), Sergio Pardilla (Mtn-Qhubeka), Radoslav Rogina (Adria Mobil), Matija Kvasina e Riccardo Zoidl (Gourmetfein Simplon), König e appunto Basso e Moser; nel corso del quarto giro Rabottini ha tentato l’avventura solitaria che però si è interrotta bruscamente in discesa quando è rimasto vittima di una caduta senza gravi conseguenze ma che ha fatto sì che venisse ripreso e staccato dagli inseguitori.
Un velleitario tentativo di Moser, Cunego, Pietropolli, Taborre e Deignan all’inizio dell’ultima tornata non ha avuto esito mentre ben più deciso è stato un nuovo attacco dell’irlandese che ha acquisito una quindicina di secondi sulle prime rampe di Villa di Monte Tiffi ma è stato comunque tenuto nel mirino dal gruppetto in cui Pietropolli, apparso molto cresciuto in salita in questo avvio di stagione, e un inesauribile Basso hanno impresso un ritmo che ha fatto male a Pellizotti, Sella, Kvasina e, molto stranamente alla luce del gran lavoro del compagno di squadra, anche a Moser che hanno perso le ruote dei migliori. A metà salita Cunego è entrato in prima persona andando a riprendere e staccare Deignan ma gli inseguitori approfittando di un tratto più pedalabile si sono riportati sotto e a questo punto il veronese si è messo a completa disposizione di Ulissi che, dopo due tentativi piuttosto telefonati di Taborre, ha prodotto l’azione vincente sul tratto più duro: il solo Rubiano ha tentato di resistere ma nel giro di poche decine di metri ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte al 23enne di Cecina, che ha continuato ad aumentare il proprio vantaggio fino al traguardo che ha tagliato con 34” sul colombiano, 1′11” su un Cunego apparso comunque in netta crescita di condizione in vista delle classiche delle Ardenne e sul pluricampione croato Rogina, 1′15” sulla rivelazione Zoidl, atleta che come miglior risultato in carriera vantava il 14° posto negli ultimi campionati mondiali a cronometro al di là di alcune vittorie in corse minori, sull’inossidabile Rebellin e su un Bongiorno che dimostra già di poter lottare con i migliori dopo un 2012 che lo ha visto come uno dei big della categoria Under 23, 1′16” su König, 1′20” su Pardilla, 1′38” su Deignan e su un Basso che ha perso contatto nel finale ma può essere più che soddisfatto della sua prova e 2′12” sullo sfortunatissimo Taborre, che ha rotto il cambio nell’ultimo km e ha dovuto proseguire a piedi fino al traguardo, mentre Pellizotti ha chiuso con un ritardo di 2′41”, Moser di 4′47” e Belkov di 5′09”. Per Ulissi si tratta del primo successo in stagione nonchè del terzo in carriera alla Settimana Coppi e Bartali in cui aveva chiuso al terzo posto nella generale, superato da Barta e Huzarski che avevano fatto meglio di lui nelle prove contro il tempo: questa volta invece il due volte campione mondiale junior sembra lanciatissimo verso il successo finale alla luce di una classifica che lo vede largamente al comando con 58” su Rubiano, 1′17” su Cunego, 1′40” su Rebellin, 1′42” su König e Basso e 1′46” su Bongiorno anche se le insidie nei prossimi giorni non mancheranno a cominciare dall’arrivo in salita di 5,5 km all’8% di Piane di Mocogno su cui si concluderà la terza tappa, 157 km con partenza da Zola Predosa in cui verrà scalato nel finale anche il Passo Cento Croci.
Marco Salonna