NO MARTIN, NO PARTY
Daniel Martin (Garmin Sharp) si aggiudica il “tappone” della Volta Catalana, riuscendo a portare a termine e nel migliore dei modi un’azione durata circa 180 chilometri, prima in compagnia di altri corridori e negli ultimi 8 chilometri in solitaria. Dietro l’irlandese della Garmin, giunge secondo Joaquim Rodriguez (Katusha) a 36 secondi, assieme a Nairo Quintana (Movistar) che si classifica terzo. Da segnalare una caduta subita da Valverde che lo ha costretto al ritiro. E come conseguenza di ciò (Valverde era il leader della corsa), Daniel Martin sale al primo posto in classifica generale, tuttavia con un vantaggio di soli 10 secondi sul secondo, Joaquim Rodriguez.
Foto copertina: Daniel Martin trionfa nel tappone del Giro di Catalogna (foto Pasados de Volta)
Ebbene sì, quello che non è successo ieri, è accaduto oggi. É accaduto di tutto oggi: cadute, ritiri, scatti, imprese…insomma la giusta atmosfera per raccontare quello che ha “detto” il tappone del Giro di Catalogna.
La tappa odierna era in versione “maxi” in tutti i suoi aspetti, dal chilometraggio che esibiva un numero di 217 chilometri, al dislivello che contava 4500 metri. Oggi si partiva da Llanars per arrivare a Port Ainé dopo 217 chilometri, per l’appunto, e dopo aver affrontato ben 5 GPM (di tutte le categorie possibili: 1a, 2a, 3a categoria e due di tipo “Especial”), di cui l’ultimo adibito come arrivo. In totale circa 70 chilometri all’insù.
In avvio di frazione, la velocità è altissima perché andare in fuga oggi è obiettivo di tanti corridori, ma il gruppo non lascia fare per una quarantina di chilometri. Dopodiché un bel (sia quantitativamente che qualitativamente parlando) drappello ha il via libera, ed è composto da addirittura 23 corridori: Betancur (AG2R), Aru (Astana), Ten Dam e Kruijswijk (Blanco) Santaromita (BMC), Salerno (Cannondale), Astarloza (Euskaltel), Pichon (FDJ), Hesjedal e Martin (Garmin-Sharp), Losada e Trofimov (Katusha), Van de Walle (Lotto), Brambilla e Verona (Omega Pharma), Pate (Sky), Roche (Saxo-Tinkoff), Ruijgh (Vacansoleil), Arroyo (Caja Rural), Bargot e Molard (Cofidis). Questo tentativo sarà, peraltro, costantemente controllato dal gruppo per evitare che possa guadagnare troppo, e viene tenuto a distanza di 3 minuti circa. Tuttavia, durante l’inseguimento, in gruppo succede che Capecchi cade in discesa portandosi con sé Valverde; le conseguenze della caduto non saranno gravi, ma sufficienti a costringerli al ritiro, e a far prendere un’altra “piega” alla gara.
Intanto i fuggitivi filano via tranquilli, almeno fino all’imbocco della prima salita di categoria “Especial”: sul Port de Cantò iniziano a perdere contatto i primi corridori, come Brambilla, Aru, Ruijgh, Pate, Molard e Vandewalle.
Una volta iniziato il Port Ainé, la corsa esplode del tutto: davanti è Roche che tenta l’azione solitaria, ma sarà poi raggiunto da Martin, Kiserlovski, Betancour e Herrada. Mentre anche in gruppo cominciano gli scatti, prima con Landa (ma sarà ripreso), e successivamente con Van den Broeck e Gesink; tuttavia il gruppo non concede più di 20 secondi a queste azioni.
Quando mancano sette chilometri all’arrivo, tra i fuggitivi, Daniel Martin rompe gli indugi e se ne va alla ricerca della vittoria solitaria. L’irlandese riuscirà a mantenere un vantaggio di un minuto e mezzo circa, anche perché il ritmo imposto dal Team Sky non è elevato.
La situazione rimane tranquilla fino a che non esce dal gruppo Nairo Quintana, il quale anche oggi sente di godere di un’ottima gamba. Il colombiano parte appena superato lo striscione dei 4 chilometri all’arrivo e va in caccia dei corridori in avanscoperta. Raggiunge in poco tempo sia Gesink che Van den Broeck, diventando il diretto inseguitore di Martin. Quintana verrà ripreso poco più avanti da un pimpante Rodriguez, in cerca di secondi che gli consentano di guadagnare la leadership. Martin appare comunque imprendibile, e per lui è fatta. Vince in maniera splendida una tappa durissima. In seconda posizione troviamo Rodriguez, mentre Quintana è terzo, entrambi con un ritardo di 36 secondi dall’irlandese.
Seguono Van den Broeck (quarto a 47 secondi), Gesink (quinto a 51 secondi), e poi un gruppetto di quattro corridori giunto a 1 minuto e due secondi, composto da: Wiggins, Stetina, Scarponi e Danielson.
Cambia tutto anche in classifica generale, con Daniel Martin che ora guida la corsa con un vantaggio di 10 secondi su Joaquim Rodriguez.
Domani i corridori respireranno un po’, potendo affrontare una tappa di recupero, che prevede l’unico GPM di giornata (di 2a categoria) a più di 70 chilometri dal traguardo, e per il resto solo pianura. Due probabili svolgimenti: o arriverà la fuga o se la giocheranno i pochi velocisti rimasti in gara.
Paolo Terzi