VITTORIA ALL’ALBA(SINI)

marzo 8, 2013
Categoria: News

Lo svizzero Micheal Albasini trionfa nella quarta tappa della Paris-Nice , anticipando, con un ottimo spunto, quel che restava del gruppo, scremato dai numerosi strappi presenti sul percorso. Il corridore della Orica-Greenedge ha preceduto il Kazako Maxim Iglinskiy (Astana) e lo slovacco Peter Velits (Omega-Quick Step). Andrew Talansky, classificatosi sesto nella tappa, mantiene la leadership.

Foto copertina: la vittoria di Albasini nella quarta tappa della Parigi – Nizza (foto AFP)

A vedere e rivedere il finale, ancora non si è riusciti a trovare il termine adatto all’azione compiuta da Albasini per aggiudicarsi la tappa: ci starebbe “volata”, ma è ancora diminutivo, forse “rush” o magari “sparata”. Sta di fatto che lo svizzero, con quello scatto a 300 metri, ha vinto per distacco sul secondo classificato.
La tappa odierna si è disputata su un percorso tutto sommato impegnativo, anche perché il profilo altimetrico non prevedeva praticamente pianura, nonostante non ci fossero da affrontare grandi salite: in totale 7 Gran Premi della Montagna, 4 di seconda categoria (gli ultimi due consecutivi nel finale) e 3 di terza.
Partita la gara, comincia subito la lotta per andare in fuga, visto che oggi potrebbe essere la volta buona per arrivare al traguardo. Il tentativo, che poi sarà quello decisivo, è formato da: Tschopp (IAM), Meersman (Omega-Quick Step), poi raggiunti anche da Voeckler (Europcar), Dupont (Ag2r La Mondiale), Sicard (Euskaltel-Euskadi), Morkov (Saxo Bank-Tinkoff) e Barguil (Argos-Shimano). Il drappello in testa trova l’accordo e imposta un ritmo che gli consente di avere un vantaggio massimo di quattro minuti sul gruppo inseguitore, il che significa che in gruppo c’è chi ha già compreso il pericolo che i battistrada possano giocarsi la tappa.
La squadra che insiste maggiormente nell’inseguimento è quello del leader Talansky, ovvero la Garmin-Sharp, che con il passare dei chilometri, smorza il pericolo fuggitivi.
Tuttavia è sulla penultima salita di giornata, la cote de Talencieux, posta ai 20 dall’arrivo, che si accende la corsa, sia davanti che in gruppo. In testa è Thomas Voeckler che, mai domo, prova a ribellarsi al ritorno del gruppo, assieme al connazionale Hubert Dupont, poi però i due saranno raggiunti in discesa. Nel plotone sono Ulissi e Quintana a smuovere le acque, e anche se non riusciranno ad evadere, il loro tentativo fa sì che i velocisti si stacchino. Ma non è finita perché in discesa, a causa di una caduta, il gruppo maglia gialla si spezza, lasciando davanti una trentina di corridori, che nel frattempo riprendono tutti i fuggitivi; mentre uomini come Quintana e Gilbert rimangono attardati.
Sull’ultima salita, la cote de Sizeranne, ci provano prima Monfort, poi Chavanel ed infine Scarponi (che passa in prima posizione al GPM); ma tutti gli attacchi vengono rintuzzati prontamente. In discesa e nell’ultimo tratto in pianura si verificano ancora numerosi tentativo; ma per ogni attaccante che prova, c’è sempre qualcuno, lesto, pronto a chiudere.
Si arriva così a quella che sembrerebbe una volata finale: Iglinskiy, deputato a lanciare la volata a Gasparotto, si accorge di avere un vantaggio di qualche metro sul gruppo in fila, e decide di provare ad anticipare tutti, ma, prontamente, Albasini si fionda su di lui, lo passa con incredibile facilità, e si aggiudica la tappa, quasi per distacco su Iglinskiy (Astana) e Peter Velits (Omega-Quick Step). Poi troviamo Gasparotto (quarto, che avrà molto da ridire sul comportamento di Iglinskiy nel finale), Ulissi (quinto), Talansky (sesto), Bardet (settimo), Keukelaire (ottavo), Kloden (nono) e Florencio (decimo). In classifica generale non cambia nulla, e vede Andrew Talansky ancora in testa.
Domani è prevista la tappa regina della corsa a tappe francese, con l’arrivo in salita alla Montagne de Lure (14 chilometri al 6,8%): qui si deciderà la classifica generale.

Paolo Terzi.

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