THE BIG TALANSKY
Lo statunitense Andrew Talansky trionfa nella terza tappa della corsa francese, disputata interamente sotto una pioggia battente. Il corridore della Garmin-Sharp anticipa di pochi centimetri il nostro Davide Malacarne (Europcar) e lo spagnolo Gorza Izaguirre Insausti (Euskaltel-Euskadi). Cambio della guardia in classifica generale, con Elia Viviani attardato sul traguardo e spodestato dallo stesso Talansky
Foto copertina: l’esultanza di Talansky sul traguardo (foto Bettini)
Tappa interessante quella odierna alla Parigi-Nizza, la quale ha offerto i primi spunti sugli atleti che puntano alla classifica generale. Ha detto per esempio che corridori come Gesink, Fuglsang e Menchov, giunti sul traguardo con un minuto di ritardo, difficilmente potranno ribaltare una situazione che ora si fa per loro sempre più difficile.
Questa terza tappa partiva da Chatel Guyon per arrivare, dopo 170 chilometri, a Brioude e prevedeva una côte di seconda categoria a 15 chilometri dall’arrivo, possibile trampolino di lancio per qualche volenteroso, anche perché i successivi chilometri sarebbero stati in discesa o comunque in un falsopiano tendente a scendere.
Subito dopo la partenza ci provano in quattro corridori: Keizer (Vacansoleil-DCM), Minard (Ag2r La Mondiale), Christiansen (Saxo Bank-Tinkoff) e Vuillermoz (Sojasun); e come accaduto nelle tappe precedenti, il primo tentativo è quello buono, e la fuga prende il largo riuscendo a guadagnare circa quattro minuti sul gruppo.
Tuttavia la tappa è ancora lunga, per di più da correre sotto la pioggia battente, e quindi la Cannondale, che ha l’onere di controllare la corsa essendo la proprietaria della maglia gialla, se la può prendere comoda, entrando in azione con un paio di corridori addirittura a 60 chilometri.
Successivamente coadiuvata anche dalla Omega-Quick Step (anche Boonen a tirare il gruppo), il distacco inizia immediatamente a diminuire, fino ad azzerarsi quando mancano 25 chilometri all’arrivo.
Come si era detto il punto più importante della frazione era la Cote de Mauvagnat, salita lunga 3 chilometri, di sicuro non durissima, tuttavia il passo imposto dal Team Sky screma il gruppetto principale ad una quarantina di unità . Ma se non è la salita a dare spettacolo, ci pensa la discesa, che con il bagnato diventa doppiamente complicata. All’inizio ci provano Grivko (Astana) e Kirienka (Sky), eppure il bielorusso esagera nel tirare i freni e ruzzola per terra.
Alla fine della discesa si ritrovano in testa quattro corridori e oltre a Grivko, ci sono: Bardet, Lopez, Malacarne, Izaguirre; poi raggiunti anche da Talansky e Porte.
I sette arrivano all’ultimo chilometro con il gruppo che sembra in grado di chiedere il gap che si aggira intorno ai 6/7 secondi. Ma a quel punto, pensando alla generale, si mette in testa Richie Porte che tira il gruppetto fino alla volata finale, togliendo la possibilità agli inseguitore di acciuffare i battistrada. La volata vede i corridori in testa spargersi sull’intera carreggiata, ma il più fresco è Andrew Talansky, che infila tutti gli altri, alza le braccia e vince la tappa. In seconda posizione giunge un ottimo Davide Malacarne fin troppo generoso, però, nelle fasi antecedenti alla volata; mentre in terza si classifica Izaguirre Insausti. Gli altri fuggitivi arrivano, in ordine: Lopez (quarto), Porte (quinto), Bardet (sesto) e Grivko (settimo). Il gruppo inseguitore giunge a 7 secondi regolato da Hivert (Sojasun) che si piazza in ottava posizione, precedendo Gasparotto e Bouet. Presenti in questo gruppetto anche Ulissi, Westra, Peraud, Spilak, Kloden, Quintana e Van Garderen.
Domani altra tappa interessante che può risultare di complicata previsione: le numerose salite presenti sul percorso (tutte di 3a e 2a categoria) potrebbero favorire una fuga da lontano, ma l’ultimo GPM, a 8 chilometri dall’arrivo, potrebbe spingere qualche big all’attacco.
Paolo Terzi