BOUHANNI KO, VIVIANI OK… MA KITTEL DI PIÚ!
Marcel Kittel (Argos-Shimano) trionfa nella seconda tappa della Parigi-Nizza con arrivo allo sprint. Il tedesco infila, in ordine, Elia Viviani (Cannondale) e Leigh Howard (Orica-Greenedge). Viviani si consola indossando la maglia gialla dopo che Bouhanni, padrone della classifica fino a pochi chilometri dall’arrivo, ha dovuto abbandonare la corsa per una brutta caduta.
Foto copertina: Viviani in maglia gialla (foto AFP)
Seconda tappa, e seconda volata. Anche oggi i velocisti e le loro squadre hanno portato al traguardo il gruppo compatto per poi confrontarsela tra di loro. E dire che tra brutto tempo e pioggia, sembrava che la tappa potesse prendere una piega diversa, ma come abbiamo detto gli squadroni hanno dettato la loro legge e non c’è stato nulla da fare.
Erano 200, i chilometri che si dovevano compiere in questa frazione; con partenza da Vimory ed arrivo a Cerilly. Questo percorso proponeva tanta pianura e qualche saliscendi, troppo morbidi, però, per infastidire qualche velocista; ma all’arrivo i corridori, e soprattutto coloro che avrebbero dovuto lottare per la vittoria, si son trovati gli ultimi 400 metri in dolce ascesa, rendendo la volata ancor più estenuante.
In avvio di tappa provano la fuga in tre corridori: Smukulis (Katusha), Boeckmans (Vacansoleil-DCM), e Christensen (Saxo Bank-Tinkoff). Ma questo tentativo, causa forte vento contrario, prima si sfalda e poi si rialza, facendosi così assorbire dal gruppo. E dopo circa due ore di corse trascorse a velocità amatoriale, parte il tentativo che contraddistinguerà la tappa, composto da quattro corridori: Romain Feillu e De Gendt (Vacansoleil-DCM, che manda in una fuga dispendiosa i suoi leader, rispettivamente per le volate e per la classifica; ma per quale motivo?), Bouet (Ag2r La Mondiale) e Astarloza (Euskaltel-Euskadi). Il quartetto riuscirà a guadagnare circa 4 minuti sul gruppo, ma quando entrano in azioni i gregari dei velocisti, il vantaggio cala drasticamente, fino al ricongiungimento che avviene a 45 chilometri dall’arrivo. Nel frattempo, in gruppo, erano occorse alcune cadute, e una di queste aveva avuto come protagonista la maglia gialla Bouhanni, che all’uscita da una curva ha perso l’equilibrio ed è caduto picchiando il mento, ed è stato obbligato al ritiro.
Con gli ultimi chilometri da affrontare sotto la pioggia, il gruppo imprime un’andatura a scatti, dipendente dalla squadra che dettava il ritmo; ma il plotone non si spezza e si mantiene compatto.
Si giunge così allo sprint finale con più squadre che ruotano nel gestire la situazione, e fra queste, la Cannondale, l’Argos-Shimano e la FDJ.
Negli ultimi 500 metri è Andrea Palini (Lampre-Merida) che conquista la testa del gruppo, con Petacchi alla sua ruota; il bresciano lascia il suo capitano a 300 metri, troppo lontano, ma AleJet non tira i freni, anzi, e comincia un’accelerazione suicida. Gli avversari non impiegano molto spazio a saltare lo spezzino, anche perché la strada è in salita, in primis Geoffrey Soupe, ma anch’esso è costretto a cedere a causa della rimonta di Marcel Kittel, che uscito al momento buono, vince senza concedere rimonta agli avversari. Sul podio si piazzano Elia Viviani (Cannondale) e Leigh Howard (Orica-Greenedge). Finiscono nella Top Ten: Bozic (quarto), Dumoulin (quinto), Meersman (sesto), Feillu (settimo dopo la “strana” fuga). Debusschere (ottavo), Rojas Gil (nono) e Gallopin (decimo).
Per il ritiro di Nacer Bouhanni, cambia il capoclassifica, ora capitanata da Elia Viviani.
Domani tappa interessante con la Cote de Mauvagnat (3 chilometri al 6,7%), posta a 15 chilometri dall’arrivo, che potrebbe togliere dai giochi qualche velocista non avvezzo alla salita.
Paolo Terzi