SAGAN BISSA IL SUCCESSO IN OMAN. E’ SUA LA TERZA TAPPA
Grande prova del talentuoso slovacco che batte in volata Van Avermaet e Gallopin dopo una tappa caratterizzata da una fuga ‘a esclusione’ e resa interessante da un finale ondulato. Primato in classifica rinforzato per lo slovacco della Cannondale ed ora occhi puntati alla tappa di domani, sulla carta la più impegnativa, con l’arrivo in salita verso Green Mountain, dove probabilmente si deciderà la corsa araba.
Foto copertina: la soddisfazione sul volto di Sagan, durante la vestizione della sua seconda maglia rossa di leder della classifica (foto Stephen Farrand)
La terza e più lunga tappa del Tour of Oman ha rivestito, anche se non del tutto, come vedremo più avanti, i crismi di interlocutorietà pronosticati alla vigilia, visto che la corsa araba dovrebbe decidersi al 99% nella tappa di domani con arrivo sulla Green Mountain. I 190 km da Nakhal Fort a Wadi Daykah Dam prevedevano infatti un solo gpm, per di più a 100 km dall’arrivo, nell’insieme di una tappa che recitava la parte delle due già trascorse, nelle quali ad una fuga iniziale si contrapponeva il ritorno progressivo del gruppo che avrebbe sparato le migliori cartucce nei km conclusivi. La fuga di oggi, composta da quattro ciclisti, ha visto la presenza immancabile dell’olandese Traksel, sempre più vicino alla conquista della maglia della combattività , corroborata ulteriormente dai punti ottenuti al passaggio in prima posizione al primo sprint intermedio, il giapponese Hatanaka (Japan team), il cinese Jang (Champion System) e l’italiano Christian Delle Stelle (Bardiani Valvole-CSF Inox) reduce dal Tour of Qatar e migliore dei fugaioli in classifica generale a 2 minuti e 21 secondi da Sagan. Una fuga che ha avuto un vantaggio massimo di nove minuti, tenuta sempre sotto controllo dalla Cannondale che scandiva con regolarità il ritmo del gruppo. Più o meno a metà corsa, il gpm di Bousher Alamrat vedeva l’allungo solitario di Delle Stelle, raggiunto nella discesa successiva da Hatanaka e Jang, mentre Traksel veniva inghiottito da un gruppo che evidentemente non aveva intenzione di lasciare troppa strada ai fuggitivi. Tra il rifornimento e il secondo sprint intermedio non vi era molto da segnalare, se non il costante controllo mantenuto dal gruppo sui tre restanti fuggitivi, che si manteneva intorno ai quattro minuti. Quindi Delle Stelle passava per primo al secondo sprint intermedio, dopodiché il cinese Jang era costretto ad alzare bandiera bianca a causa dei crampi. La fuga a esclusione, che aveva già perso Traksel, era a questo punto composta da due soli ciclisti a meno 45 km dal traguardo. Ai meno 20, anche Delle Stelle, con il gruppo in forte recupero, si rialzava lasciando a se stesso il giapponese Hatanaka, che infine veniva ripreso ai meno 14 km dall’arrivo. La guerra per le prime posizioni era già iniziata, con SKY, Omega Pharma, Astana e Cannondale le più attive in testa al gruppo. Un allungo di Brett Lancaster (Orica GreenEdge) ai meno 8 km portava il forte ciclista australiano ad accumulare un vantaggio massimo di una decina di secondi tra gli 8 e i 5 km all’arrivo, finchè il gruppo, guidato in primis da SKY e BMC, rinveniva prepotentemente sul fuggitivo preparando le grandi manovre per la volata finale. Ma gli ultimi tre km davano ancora emozioni, poiché la strada ondulata anche questa volta traeva in inganno la maggior parte dei velocisti, a vantaggio di uomini più dotati che, scattando, riuscivano a formare un gruppetto di poche decine di unità . Un invito a nozze, come ieri, per Peter Sagan, che batteva sul traguardo un coriaceo Greg Van Avermaet. Al terzo posto si classificava Tony Gallopin e al quarto Alberto Contador mentre quinto e primo degli italiani si segnalava un redivivo Marco Marcato, anch’egli a suo agio in arrivi come questo. Nella top ten da annotare anche i nomi di Philippe Gilbert, settimo, che evidentemente inizia a testare la gamba in vista degli impegni più severi di marzo, e di altri due italiani, Pasqualon e Nocentini, rispettivamente sesto e ottavo, mentre Vincenzo Nibali si piazzava in undicesima posizione. A conti fatti, Peter Sagan fa il pieno: è ora leader nella classifica generale, rinforzata grazie agli abbuoni – ha ora un vantaggio di 16 secondi su Gallopin e di 26 secondi su Van Avermaet – nella classifica a punti e nella classifica di miglior giovane, mentre all’olandese Traksel resta – si fa per dire – la maglia della combattività . Tutti adesso a guardare con interesse alla tappa di domani, con l’arrivo all’insù della Green Mountain. La classifica generale è ancora abbastanza corta e siamo curiosi di vedere se Peter Sagan riuscirà a tenere testa agli attacchi che inevitabilmente verranno portati ai suoi danni lungo la scalata finale.
Antonio Scarfone