AD AL BUSTAN ESCE IL NOME DI PETER SAGAN. ED E’ TRIONFO
Prova maiuscola del talento slovacco della Cannondale che con un’azione di classe mista a potenza si aggiudica la seconda tappa del Tour of Oman anticipando la volata e issandosi così in vetta nella classifica generale. Una tappa simile per tre quarti a quella inaugurale, ma che negli ultimi 25 km si è rivelata molto interessante grazie a due strappetti che hanno animato la corsa spezzettando il gruppo e facendolo rimescolare continuamente nelle prime posizioni. A due km dal traguardo, poi, la stoccata vincente del campione di Zilina.
Foto copertina: un Sagan già in gran forma in questo inizio di stagione (foto Bettini)
La seconda tappa del Tour of Oman, con l’arrivo di Al Bustan, differiva dalla prima sostanzialmente per due gpm posti negli ultimi 25 km. Due rampette, Al Hamriya e Al Jissa , non durissime ma che hanno scremato il gruppo sotto i ripetuti attacchi di SKY e Cannondale, lasciando staccati i velocisti e conferendo alla classifica generale un nuovo assetto. Il copione della prima parte della tappa non si discostava di molto da quello di ieri, dal momento che troviamo due uomini in avanscoperta: il giapponese Tomohiro Kinoshita e l’olandese Traksel , già in fuga ieri ed evidentemente deciso a rinforzare il primato nella classifica della combattività . I setti minuti, vantaggio massimo della fuga, vengono erosi progressivamente e del tutto annullati verso l’ascensione lungo il primo gpm di giornata, Al Hamriya, a circa 25 km dall’arrivo. Marcel Kittel si stacca quasi subito dovendo così dire addio ai sogni di gloria in classifica generale e con lui la maggior parte dei velocisti. Emergono così dal gruppo nomi interessanti che si alternano nei primi posti. In particolare la SKY con Wiggins, Kennaugh e Porte, l’Astana con Grudzev e Nibali e ovviamente la Cannondale, con Sagan in rampa di lancio e pronto a sferrare l’attacco sul secondo e ultimo gpm di Jissa, ai meno 6 km dal traguardo. Ma prima, un po’ di gloria la ottiene anche Daryl Impey, il sudafricano dell’Orica GreenEdge che con uno scatto secco riesce a arrivare da solo sul predetto gpm ma non a fare la differenza nelle fasi conclusive della corsa, incentrata adesso sull’azione ai meno 5 km del duo Contador-Nocentini, che rinviene sul sudafricano e traina con sè una quindicina di altri ciclisti, tra cui si segnalano Nibali, Marcato, Froome, Bouhanni – uno dei pochi uomini veloci a resistere sui gpm conclusivi – e Sagan. E propio lui, Peter Sagan, uno degli uomini più temuti in arrivi come quello di oggi, non aspetta la volata ma con uno scatto secco ai meno 2 km saluta e se ne va in un assolo imperiale verso la prima vittoria stagionale. L’Oman dice bene al talento slovacco della Cannondale, che come lo scorso anno, raccoglie la sua prima vittoria stagionale nella seconda tappa di questa corsa. Secondo a cinque secondi il francese Gallopin, terzo lo svizzero Elmiger e si segnala anche il quarto posto di Vincenzo Nibali, che dimostra così di tenere alla classifica anche in ricordo dell’anno scorso, quando si classificò secondo in classifica generale a solo un secondo dal vincitore Velits, slovacco come Sagan. L’ordine d’arrivo si riflette nella classifica generale e grazie agli abbuoni Sagan ha 9 secondi di vantaggio su Gallopin, 11 su Elmiger e 15 su Nibali, mentre Bouhanni, quinto a 17 secondi, prova a resistere su un percorso di una corsa che non gli si addice e che vedrà la tappa clou nella Al Saltiyah in Samail – Jabal Al Akhdhar (Green Mountain) di dopodomani. Nel frattempo, domani è in programma la terza tappa, sulla carta favorevole ai velocisti, che non dovrebbe cambiare di molto la classifica generale.
Antonio Scarfone