RIBALTONE A GRASSE, RISORGE LOVKVIST

febbraio 11, 2013
Categoria: News

Sulla salita finale del Giro del Mediterraneo cambia la classifica generale con il 29enne svedese della Iam Cycling che stacca Maxime Monfort e Lars Boom che lo precedevano e tiene a bada Jean-Christophe Péraud, precedendolo alla fine per 376 millesimi e tornando a vincere una corsa dopo tre stagioni anonime al Team Sky. Il successo di tappa va a Juergen Roelandts che con una sparata nelle ultime centinaia di metri supera Francesco Reda alla seconda piazza d’onore in due giorni malgrado una coraggiosa azione.

Foto copertina: Lovkvist premiato quale vincitore della 40a edizione del Giro del Mediterraneo (foto Bettini)

Dopo l’arrivo in cima al Mont Faron, che ha consegnato una classifica generale cortissima con Maxime Monfort (RadioShack) leader per 1” su Lars Boom (Blanco) e 2” su Thomas Lövkvist (Iam Cycling) e Jean-Christophe Péraud (Ag2r) il Giro del Mediterraneo è ripartito per l’ultima tappa, 192 km da Bandol a Grasse con gli strappi di Tuillières e del Col du Tanneron nella parte centrale del percorso e la salita finale verso il traguardo che pur non essendo paragonabile a quella del Mont Faron si è rivelta sufficiente per sconvolgere la classifica generale. Nonostante le temperature particolarmente rigide per tutto il giorno c’è stata bagarre fin dalle prime battute e ci sono voluti 50 km perchè riuscisse ad avvantaggiarsi un nutrito gruppo composto da Vincent Jérôme e Christophe Kern (Europcar), Blel Kadri (Ag2r), Jeremy Roy e Thibaut Pinot (FDJ), Romain Zingle (Cofidis), Danilo Wyss (BMC), Bobby Jungels (RadioShack), Evgeny Petrov (Saxo-Tinkoff), Jon Izaguirre (Euskaltel), Martijn Keizer (Vacansoleil), Jean Marc Marino (Sojasun), Pierre-Luc Perrichon (Bretagne), Emanuele Sella e Patrick Facchini (Androni), un Théo Vimpère (BigMat) a caccia di punti per la classifica degli scalatori e Andre Greipel (Lotto-Belisol), non nuovo a queste sortite da lontano nelle occasioni in cui non può giocarsi il successo allo sprint; la presenta nel gruppo di testa di Roy, distanziato di 1′30” da Monfort nella generale, ha fatto però sì che il gruppo non lasciasse spazio e dopo aver acquisito un vantaggio massimo di 2′ i fuggitivi, complice anche un accordo venuto meno sul Col du Tanneron dove il francese ha forzato il ritmo rimanendo con i soli Pinot, Kadri e Izagirre, sono stati ripresi a 10 km dal traguardo dal gruppo tirato da RadioShack, Iam Cycling e Ag2r mentre non si è mossa la Blanco, con un Boom che dopo il dominio nella prova contro il tempo di Mont-Saint-Clair e la strenua difesa sul Mont Faron si è trovato già in difficoltà sul Tanneron anche se successivamente è riuscito a rientrare.
Il primo ad attaccare sulla salita finale è stato il calabrese Francesco Reda (Androni), che dopo la beffa della tappa precedente in cui si era mosso troppo tardi e non era riuscito a riprendere Péraud ha deciso di anticipare tutti mantenendo un vantaggio intorno ai 15” sul gruppo dei migliori, dal quale ha subito perso contatto Boom e più avanti anche la maglia gialla Monfort ha alzato bandiera bianca dando via libera a Lövkvist e Péraud; dal canto suo il 27enne fiammingo Jürgen Roelandts (Lotto-Belisol), che sul Mont Faron aveva attaccato in compagnia dell’ex biker transalpino per poi rimbalzare indietro negli ultimi km, questa volta ha atteso il finale per produrre la sua azione che l’ha portato a distanziare tutti, riportarsi su Reda a poche centinaia di metri dal traguardo e andare a conquistare il successo, il settimo di una carriera che sembrava poter essere luminosa dopo che da neoprofessionista si era imposto nel campionato belga ma in cui successivamente si era votato a un ruolo di gregario. Reda è stato costretto ad accontentarsi nuovamente della piazza d’onore con un ritardo di 4” mentre a 13” hanno chiuso Mikel Nieve (Euskaltel) e Jarlinson Pantano (Colombia), a 15” un brillante Davide Malacarne (Europcar) e Bauke Mollema (Blanco) e a 17” un gruppetto comprendente tra gli altri i nostri Riccardo Chiarini (Androni) e Ivan Santaromita (Bmc) ma soprattutto Lövkvist e Péraud, con lo svedese che grazie anche al supporto del compagno e connazionale Gustav Larsson non ha lasciato un metro al francese e grazie al computo dei millesimi della cronometro di Mont-Saint-Clair lo ha preceduto nella generale, tornando a vincere una corsa dopo ben quattro anni, quando si impose nella MontePaschi Strade Bianche e in una tappa del Giro di Sassonia: sempre nel 2009 Lövkvist, che sarà anche in questa stagione al via della corsa rosa, aveva dato prova di grande talento al Giro d’Italia conquistando la maglia rosa e difendendola con successo nel duro arrivo dell’Alpe di Siusi prima di perderla in seguito ma una volta passato al Team Sky non si era più ripetuto su quei livelli e potrebbe ritrovare se stesso in una formazione più modesta come la Iam Cycling in cui potrà correre da leader come avvenuto in questo Giro del Mediterraneo, in cui certamente ha anche beneficiato delle condizioni climatiche rigide su cui si è sempre trovato a proprio agio. In classifica generale lo svedese ha preceduto di 376 millesimi Péraud, di 11” Reda, di 16” Monfort, di 20” Nicolas Roche (Saxo-Tinkoff) e di 30” Mollema mentre Roelandts si è aggiudicato la classifica a punti, Vimpère quella dei gran premi della montagna e il 23enne piemontese Diego Rosa (Androni) quella di miglior giovane.

Marco Salonna

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