GABICCE MARE – SALTARA: TIT-TAC E TANTE COLLINE
Sarà la prima delle grandi giornate del Giro 2013. Riflettori puntati sui 55 chilometri e rotti che accoglieranno, tra Gabicce Mare e Saltara, la prima delle due cronometro individuali, l’unica veramente favorevole ai passisti. Ma non sarà completamente tracciata a loro questa frazione, movimentata dalle colline dell’entroterra marchigiano: una tappa dall’esito scontato comunque… ma con piccolo sconto di pena per chi soffre i percorsi ultrapiatti.
Il Giro d’Italia non è ancora giunto al suo “giro di boa” ma ora, all’inizio della seconda settimana di gara, avremo il primo, importante punto di svolta della corsa rosa. Fin qui sarà stato il Giro delle primissime, flebili scaramucce e delle veloci tappe di trasferimento verso il nord. Da oggi si comincerà a “menare” sul serio e cambierà decisamente la musica, perché lungo i 55,5 Km che porteranno da Gabicce Mare a Saltara suoneranno le note della cronometro. Note che potrebbero essere dolenti per qualcuno poiché, dopo anni di percorsi dal chilometraggio contenuto, si tornerà a gareggiare su una distanza considerevole, che già da sola turba il sonno agli scalatori, ed alla quale ci si era disabituati. Ma nemmeno i grandi passisti presenti al Giro 2013 potranno bearsi troppo tra due guanciali perché il tracciato prescelto dagli organizzatori, se da una parte li agevolerà per il chilometraggio, dall’altra li penalizzerà a causa non solo dei saliscendi previsti, ma anche dei frequenti cambiamenti di ritmo ai quali tutti saranno costretti da un percorso particolarmente variegato. Altimetria alla mano, è possibile scomporre in tre differenti segmenti il tracciato dell’ottava frazione, che debutterà con il suo tratto più delicato, proprio perché si affronterà in partenza. I primi 24 Km saranno quelli orograficamente più movimentati, con due salitelle in partenza e poi un lungo tratto a “mangia e bevi”, seguiti da 28 Km decisamente più filanti e consoni alle potenzialità dei grandi cronoman, che faranno bene a tirare i freni nella prima parte del percorso per poi scatenarsi nel tratto a loro più congeniale. L’importante sarà gestirsi bene, per non correre il rischio di un tracollo nell’ultimo settore di questa frazione contro il tempo, rappresentato dalla salita di 3,5 Km verso il traguardo di Saltara.
Questa tappa prenderà le mosse da Gabicce Mare, la località balneare più meridionale della riviera romagnola, anche se politicamente appartenente alle Marche.
Scesi dalla rampa di lancio, la tappa “decollerà” subito poiché nei primi 2 Km dovrà essere superata la salita verso Gabicce Monte, 2 Km al 4,8% che inizieranno con un passaggio insolito poiché, all’altezza della prima curva, ci si trova di fronte una villa romana apparentemente perfettamente conservata, ma in realtà falsissima. Trattarsi in realtà di una discoteca (Baia Imperiale) che, per il suo particolare aspetto, in quattro occasioni è stata scelta quale set per riprese cinematografiche: l’ultima volta accadde nel 1994 quando Carlo Vanzina, per il cinepanettone “S.P.Q.R. – 2000 e 1/2 anni fa”, ne fece la villa romana del senatore Lucio Cinico, interpretato dall’indimenticato Leslie Nielsen.
Terminata la salita, che è stata GPM nella tappa di Fano della scorsa edizione del Giro (scollinò in testa Pier Paolo De Negri), poco più avanti inizierà la seconda (2 Km al 4,5%) che si concluderà in vista di Casteldimezzo, borgo nel quale è conservato un prezioso crocefisso rinvenuto nei primi anni del ‘500 in una nave che aveva fatto naufragio nel sottostante tratto di mare. Seguirà un tratto in quota di circa 13 Km, nel corso del quale si toccherà un altro interessante borgo, Fiorenzuola di Focara, visitato da Dante Alighieri che lo citò nel XXVIII canto dell’Inferno e che sicuramente poté ammirare lo spettacolo delle “focare”, immensi falò che qui erano accesi a mo’ di fari.
Rasentando le pendici del Monte San Bartolo, “titolare” del parco naturale regionale che protegge l’intera fetta di costa fin qui percorsa, avrà inizio la tortuosa discesa che, in 3,7 Km (media del 4,8%) e sei tornanti, farà planare i corridori in Pesaro, dove il passaggio sul porto-canale rappresenterà la fine del primo settore della crono. Attraversata questa città – che come la vicina Urbino vanta un, seppur meno pregevole, Palazzo Ducale, costruito nel 400 – all’inizio della seconda porzione di questa crono il tracciato lascerà il litorale per addentrarsi nell’entroterra marchigiano. La pianura che caratterizzerà i successivi 28 Km sarà, dunque, ben presto spezzata dalla breve ma secca ascesa (700 metri all’8,7% e una punta al 12%) verso il villaggio di Novilara, conosciuto in campo archeologico per la vasta necropoli scoperta nel 1891 e nella quale sono state ritrovate quasi 300 tombe e un’iscrizione in lingua picena settentrionale, parlata nel I millennio a.C. e che per questo è chiamata dagli studiosi “lingua della stele di Novilara”.
In dolcissima discesa ci si porterà nella periferia di Fano, senza entrare nella cittadina dove lo scorso anno s’impose allo sprint Mark Cavendish. Alle porte della romana “Fanum Fortunae”, nome derivato da un tempio alla fortuna eretto sul luogo della vittoria romana nella “Battaglia del Metauro”, i “girini” andranno a imboccare la statale Flaminia, in direzione di Fossombrone. Procedendo sulla strada erede di un’antica via consolare, costruita a partire dal 220 a.C. su iniziativa del console Flaminio per collegare Roma a Rimini, s’incontrerà la vera pianura e per una decina scarsa di chilometri si procederà sul velluto, in linea quasi retta, attraversando grosse frazioni moderne di centri collinari come Lucrezia, appartenente a Cartoceto, e il cui nome pare derivi da quello di una locandiera del posto. C’è un’altra teoria, meno probabile ma molto più affascinante, che “battezza” il luogo ritenendo veritiera la presenza della celebre Lucrezia Borgia, che vi fu costretta a una sosta fuori programma durante il viaggio nuziale, sorpresa da un improvviso temporale. Per i corridori, invece, la “bonaccia” continuerà all’incirca per altri 2,5 Km, fino alla frazione di Calcinelli, dove si lascerà il fondovalle del Metauro e comincerà l’ultima parte di questa impegnativa crono. E’ l’ascesa verso il traguardo, che si annuncia discontinua così com’è stato l’intero tracciato della tappa. L’abbrivo è dolce ma s’incontreranno alcuni strappi a due cifre di pendenza alle porte di Saltara dove si pedalerà per un breve tratto sul pavé del centro, transitando su quello che fu il traguardo dei campionati italiani del 2003, vinti da Paolo Bettini, e di una tappa della Tirreno Adriatico del 2005, conquistata dall’olandese Knaven. Qui la strada proporrà una breve tregua pianeggiante prima della balza finale di 700 metri che, con pendenze del 7,9% (media) e del 12% (massima) condurrà sino all’osservatorio della Villa del Balì. Un luogo preposto per veder le “stelle”: e, ahi loro!, qualcuna potrebbe esser cadente!
Mauro Facoltosi
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
FOTOGALLERY
Foto copertina: la Villa del Balì di Saltara, presso la quale si concluderà la tappa (www.comunedisaltara.com)