TOUR DE SAN LUIS, E’ SUBITO CAV

gennaio 22, 2013
Categoria: News

Il campione del mondo di Copenhagen, reduce dalla rottura con il Team Sky e dal clamoroso trasferimento all’Omega-QuickStep, esordisce con un successo nella corsa a tappe argentina imponendosi in quel di Villa Mercedes davanti al trevigiano Sacha Modolo e allo spezzino Alessandro Petacchi mentre Francesco Chicchi, che aveva vinto sullo stesso traguardo un anno fa, non rimane tagliato fuori a causa di una caduta. Chiudono a centro gruppo Alberto Contador, Joaquin Rodriguez e Vincenzo Nibali

Foto copertina: il primo successo stagionale di Mark Cavendish (foto Bettini)

Si è aperta con una frazione quasi interamente pianeggiante, 164 km da San Luis a Villa Mercedes, la 7a edizione del Tour de San Luis, corsa a tappe di una settimana nel centro dell’Argentina che anno dopo anno ha acquisito sempre maggior prestigio con molti big del ciclismo internazionale che preferiscono accumulare km di gara nell’emisfero sud piuttosto che rimanere in Europa ad allenarsi con un clima non certo ideale: basti pensare che al via si presentano tra gli altri Mark Cavendish (Omega-QuickStep), il cui trasferimento dal Team Sky alla formazione di Patrick Lefevere è stato il più grosso colpo del ciclomercato, Vincenzo Nibali (Astana), che si è imposto nel 2010 nella classifica generale, Alberto Contador (Saxo-Tinkoff), che ha annunciato una sua possibile partecipazione al Giro d’Italia, il vincitore della classifica World Tour 2012 Joaquim Rodriguez (Katusha) più altri atleti di spessore come Peter Sagan (Cannondale), Juan Josè Cobo (Movistar), Jurgen Van den Broeck (Lotto-Belisol), Thor Hushovd e Tejay Van Garderen (Bmc), Filippo Pozzato e Alessandro Petacchi (Lampre-Merida), Carlos Alberto Betancur (Ag2r), Michael Albasini (Orica-GreenEdge) e Francesco Chicchi (Vini Fantini), che si è imposto nella
passata stagione sul traguardo di Villa Mercedes con la maglia dell’Omega-QuickStep, mentre tra gli atleti di casa il più quotato è sulla carta Daniel Ricardo Diaz (San Luis Somos Todos), secondo un anno fa nella classifica generale alle spalle di Levi Leipheimer, attualmente squalificato per sei mesi per il coinvolgimento nell’inchiesta doping che ha travolto Lance Armstrong. Come era prevedibile sono stati i corridori argentini ad animare la corsa nelle prime battute con Gabriel Juarez (Argentina), Juan Lucero (San Luis Somos Todos), Walter Perez (Buenos Aires Provincia) e Guido Palma (Jamis-Hagens Berman) che insieme al ceco Martin Hacecky (Dukla Praha), al brasiliano Magno Nazaret (Funvic Brasilinvest) e al ceco Martin Hacecky (Dukla Praha) che si sono avvantaggiati dopo pochi km acquisendo un vantaggio massimo di 8′ in corrispondenza con la vetta dell’Alto Saladillo, unico gran premio della montagna di giornata, ma ben presto l’Omega-QuickStep di Cavendish ha iniziato l’inseguimento e, coadiuvata dalla Lampre-Merida di Petacchi, dall’Androni di Mattia Gavazzi e in seguito anche da Bmc, Cannondale e Bardiani, ha chiuso a 20 km dal traguardo il gap su Hacecky, Perez, Juarez e Nazaret che avevano in precedenza distanziato i compagni d’avventura. Sono quindi iniziate le grandi manovre per una volata che è stata condizionata da una caduta avvenuta a 500 metri dal traguardo, di cui ne hanno fatto le spese il nostro Chicchi oltre al
tedesco Robert Forster (UnitedHealtcare) rimasti fuori dai giochi; la Lampre-Merida e la Cannondale, in cui Sagan si è messo a disposizione di Lucas Sebastian Haedo, hanno provato a scompaginare i piani dell’Omega-QuickStep ma non c’è stato nulla da fare davanti alla superiorità di Cavendish che si è imposto nettamente davanti a Sacha Modolo (Bardiani), a caccia di un riscatto dopo una stagione 2012 non all’altezza delle aspettative, e ad Alessandro Petacchi con Leigh Howard (Orica-GreenEdge), Sagan, Rafael Andriato (Vini Fantini), Francesco Lasca (Caja Rural) e Thor Hushovd che hanno occupato le posizioni ai piedi del podio. Non essendo presenti abbuoni la classifica generale rispecchia quella di tappa con Cavendish al comando e il campione del mondo di Copenhagen sarà ancora l’uomo da battere nella seconda tappa, 171,4 km vallonati ma senza particolari difficoltà altimetriche da Tilisarao a Terrazas del Portezuelo.

Marco Salonna

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