SALITE E VENTO, I “DISAGI” DEL MONDIALE AUSTRALIANO
Andiamo alla scoperta delle insidie dei mondiali australiani, che quest’anno non saranno limitate al solo aspetto tecnico direttamente relativo al circuito di gara. Anche il fuso orario da smaltire e le condizioni meteorologiche di fine inverno, si gareggerà in un altro emisfero, potrebbero avere un peso determinante nelle gare iridate del 2010.
Brrr… che freddo!!!! Potrebbe essere questa la prima sensazione che offrirà il mondiale 2010, in scena questa settimana a Geelong, seconda città dello stato del Victoria, estremo sud dell’Australia, in quell’emisfero australe dove, a causa dell’inversione delle stagioni, la fine di settembre coincide col passaggio dai rigori dell’inverno ai primi tepori primaverili. L’equinozio generalmente si verifica il 23 del mese ma sono possibili, come nel nostro marzo “pazzerello”, colpi di coda della precedente stagione, com’era accaduto lo scorso annno nelle ore del mondiale di Mendrisio: mentre Evans vinceva sotto un caldo sole, su una Geelong spazzata dai forti venti oceanici (fino a 39 Km/h), si erano rovesciate consistenti precipitazioni, con temperature decisemente atipiche per i corridori “boreali” (8°C; la minima media giornaliera di settembre – tra l’altro, è uno dei mesi più piovosi dell’anno – è di un grado inferiore) e limite delle nevicate a 800 metri. Ciò avrebbe potuto costituire un’insidia in più, oltre a quella causata dal fuso orario (nove ore di differenza, con la maglia iridata che sarà assegnata attorno alle 8.30 del mattino, ora italiana) ma, a quanto pare, le previsioni per i prossimi giorni saranno abbastanza tenere, con temperature che saliranno con l’approssimarsi della data del mondiale quando, sull’ora dell’arrivo, potrebbero anche sfiorarsi i 20°C.
Il percorso è indecifrabile, non duro ma nemmeno facile e sbaglierà chi lo codificherà in partenza come tarato sulle misure dei velocisti, a sfavore dei quali giocheranno non solo le condizioni climatiche (anche se non piovesse, potrebbe bastare il solo vento a scompigliare tutte le tattiche), ma anche le tre difficoltà altimetriche: da temere in particolare l’ultima, in pratica l’intero rettilineo d’arrivo, 700 metri di strada in lieve ma costante ascesa. E poi ci sarà un’”insidida a parte”, riservata ai soli professionisti che non affronteranno subito il circuito ma dovranno percorrere prima un lungo tratto in linea, evento inedito che scompaginerà la solita metodicità dei mondiali. La partenza della prova dei “grandi”, infatti, sarà data da Melbourne grazie ad una speciale deroga al regolamento UCI, che finora non aveva consentito formule diverse dal circuito unico di gara. Già sperimentato alle ultime olimpiadi (Pechino – Grande Muraglia), questo innovativo sistema di partenza mondiale dovrebbe diventare parte integrante del programma a partire dall’edizione 2012, assegnata a Valkenburg (Paesi Bassi). Pur ammettendo la possibilità di iniettare imprevedibilità alle prime battute dei mondiali, la pratica di una partenza “sganciata” dal circuito potrebbe rendere le future prove iridate meno dure, senza scordare il fatto che lo spettacolo ne risentirebbe: minori, infatti, sarebbero i giri cui il pubblico potrebbe assistere. A Geelong, come potete leggere sotto, solo 175 Km saranno corsi sul circuito, per un dislivello di 170 metri circa a giro (98m la prima salita, 48 la seconda, 20 la terza, dati ottenuti calcolando il percorso con il programma tracks4bikers) che, per undici tornate, fanno meno di 2000m di dislivello.
I mondiali australiani si snoderanno attorno ad un circuito cittadino di 15,9 Km che dovrà essere ripetuto 8 volte dalle donne, 10 dagli U23 e 11 dai professionisti. Questi ultimi, come dicevamo, incontreranno le strade di Geelong a 85 Km dalla partenza, che avverrà nel cuore di Melbourne, con raduno in Federation Square e “chilometro 0” in St Kilda Road, nei pressi dell’Albert Park, sede del GP d’Australia di Formula 1. La marcia d’avvicinamento al circuito iridato sarà velocissima (si percorreranno anche tratti d’autostrada) e priva d’ostacoli, se si esclude la facilissima ascesa al Westgate Bridge, un passaggio che a molti ricorderà la salita al Pont du Saint-Nazaire (diverse volte affrontata al Tour come GPM di 4a categoria). Dopo circa due ore di gara gli “elite” transiteranno per la prima volta sotto lo striscione del traguardo, che sarà teso nella centralissima Moorabool Street, esattamente all’altezza dell’incrocio con Little Ryrie Street, nel cuore del CBD (Central Business District) di Geelong.
Il circuito debutterà con un interminabile rettilineo di quasi 2 Km, che porterà i corridori tra le case del sobborgo industriale di South Geelong lambendo il Kardinia Park, “polmone sportivo” di Geelong: vi si trovano quattro piscine, un campo attrezzato per il gioco del cricket e due stadi, tra i quali lo Skilled Stadium, soprannominato “The Cattery” (l’allevamento) dai supporters del “Geelong Football Club”, squadra di casa e seconda formazione per anzianità dell’AFL (Australian Football League), fondata nel 1859. Il rettifilo, tutto tracciato in lievissima discesa (con l’esclusione dei primi 400 metri), avrà termine dopo aver superato per la prima volta il tracciato del fiume Barwon (anch’esso molto noto nell’ambiente sportivo per l’effettuazione di gare di sci nautico) e della Princes Highway, una delle principali autostrade australiane, che mette in comunicazione le regioni meridionali dello stato, toccando Port Augusta, Melbourne e Sydney. Con una secca svolta a destra si tornerà in direzione del fiume, prendendo a costeggiarlo. Dopo poche centinaia di metri ce se ne discosterà per aggirare il Barwon Valley Park, una delle numerose aree verdi che s’incontrano nel territorio comunale di Geelong, che però hanno ben poco di verde, caratterizzate come sono da una fisionomia piuttosto “spelacchiata”, con radi alberi e prati sofferenti di alopecia dilagante.
Tornati ben presto in riva al fiume, a 5 Km dal via avrà inizio la prima delle tre salite previste, la più ostica. Inizialmente si procederà ancora paralleli al corso del Barwon, affrontando i primi 800 metri senza incontrare inclinazioni rilevanti. Fin lì, infatti, la pendenza media sarà solo del 3%, mentre la musica cambierà decisamente quando si gireranno le spalle al fiume, svoltando a sinistra in Challambra Crescent e prendendo a salire tra le case del sobborgo residenziale di Highton. Passando tra villette private e i fumi dei barbecue (se il tempo permetterà agli abitanti locali di attendere i passaggi dei corridori festeggiando all’aperto) si rimonteranno le Barrabool Hills: la parte restante dell’ascesa, lunga quanto il tratto appena percorso, è nettamente più aspra, con una pendenza media del 9,2% ed una massima del 18%, raggiunta proprio in vetta. Il punto terminale della salita si trova a circa 110 metri di quota, all’altezza della rotatoria tra Westbury Terrace e The Ridge. Finora si saranno percorsi 6,6 Km e 9,3 ne mancheranno per tornare al traguardo. La discesa successiva sarà piuttosto veloce, grazie alla strada ampia e complessivamente poco pendente. Si perderanno 100 metri di quota in 2 Km, incontrando inclinazioni fino al 9% e lambendo un altro parco cittadino, il Newtown Queens Park, insinuato in un’ansa del Barwon e all’interno del quale si trova un pittoresco campo da golf. Non ci sarà il tempo per tirare il fiato poiché, conclusa la discesa col secondo e ultimo passaggio sul fiume, immantinente si riprenderà a salire: per ritornare nel centro di Geelong prima bisognerà rimontare l’argine del Barwon affrontando uno strappo di 0,8 Km, con pendenze impegnative negli ultimi 300 metri (media, in quel tratto, dell’8,3%, con un picco del 13%), che condurrà nel sobborgo di Newtown. Superato quest’ostacolo si rimarrà in quota (tra i 55 e i 60 metri s.l.m.) per circa 1200 metri, sin quando s’imboccherà Pakington Street, una delle più lunghe strade dell’ortogonale centro urbano di Geelong: si estende per 3 Km, due dei quali saranno affrontati in direzione nord, scendendo dolcemente nei primi 1000 metri e poi procedendo in pianura. All’incrocio con Church Street si svolterà a sinistra, sovrappassando l’autostrada, attraversando il piccolo quartiere periferico di Drumcondra e portandosi, mezzo chilometro più avanti, all’imbocco di uno dei tratti più insidiosi del circuito iridato. Pur non presentando difficoltà altimetriche i successivi 1500 metri, questi si snoderanno parallelli alla costa, in uno dei punti dove i venti spesso “picchiano” con violenza, anche perché quel tratto si affaccia sullo “Stretto di Bass”, il canale che separa l’immensa isola australiana dalla Tasmania, noto agli appassionati di vela come uno dei tratti di oceano più tosti della terra. Nei progetti originari degli organizzatori doveva essere collocato proprio sull’Eastern Beach il traguardo, ma le frequenti raffiche li hanno convinti, soprattutto per questioni di sicurezza, a cercare un’altra soluzione, lasciando sul “lungooceano” un ben zavorrato striscione dell’ultimo chilometro. Quando i corridori ci transiteranno sotto, dovranno ancora percorrere 300 metri esposti alle intemperanze di Eolo. Poi, un’ampia curva a 90° gradi reintrodurrà la corsa su Moorabool Street, a 700 metri dalla meta. Fin sulla linea d’arrivo la strada sarà sempre in salita, non certo impossibile nelle pendenze ma che rimarrà sicuramente nelle gambe al momento dello sprint decisivo. L’esame ai raggi X di questo tratto finale evidenzia la seguente gradazione di pendenze: 100 metri al 2%, 200 metri al 3%, 200 metri al 2% e i 200 conclusivi al 6%.
LE CRONOMETRO
In un primo tempo previste a Melbourne, anche le gare a cronometro si svolgeranno a Geelong, su tracciati abbastanza simili a quello della corsa in linea, al quale saranno apportate due varianti.
La prima modifica riguarderà l’ascesa alle Barrabool Hills, che saranno aggirate da sud, affrontando comunque la salita ma evitandone le pendenze estreme del versante del Challambra Crescent. Di fatto, si incontreranno due tronconi d’ascesa (500 metri al 9,6% e 900 metri al 6,7%, con un picco al 15%) separati da 0,7 Km di strada pianeggiante. Saranno superate regolarmente la salita verso Newtown e quella di Moorabool Street. L’anello così modificato misurerà esattamente quanto la versione originaria e dovrà essere ripetuto due volte dagli U23.
Pure donne (due giri) e professionisti (un giro) affronteranno questa variante, alla quale si aggiungerà un’appendice finale che dilaterà la tornata a 22,7 Km. Giunti all’imbocco del rettilineo d’arrivo, anzichè svoltare su Moorabool Street si continuerà sul lungooceano sino ad aggirare prima e attraversare poi l’Eastern Park, il più vasto e famoso tra i parchi di Geelong, all’interno del quale si trova uno dei più antichi giardini botanici australiani. Le strade che si staranno percorrendo sono abbastanza note nel mondo del ciclismo professionistico, poiché il circuito del parco costituisce da alcuni anni un momento irrinuciabile della Jayco Bay Cycling Classic, breve corsa a tappe che si disputa nel mese di febbraio: la tappa dell’edizione 2010 è stata allo sprint dal velocista di casa Graeme Brown. Alle insidie del vento si aggiungeranno quelle altrimetriche perché in questo tratto si dovrà affrontare una serie di strappetti, che spezzeranno il ritmo di gara. Usciti dal parco, percorrendo in veloce discesa Malop Street ci si porterà infine sul rettilineo d’arrivo, più breve rispetto alla gara su strada poiché sarà imboccato a 400 metri dalla meta.
ALTIMETRIE
I grafici sono tratti dal sito ufficiale dei mondiali, www.melbourne2010.com.au
Cronometro U23
Cronometro donne ed elite
Tratto in linea Melbourne – Geelong (più un giro di circuito)
Circuito prova su strada
CHILOMETRAGGI E PENDENZE
Potere qui scaricare il file excel contenente i percorsi dettagliati dei circuiti, con quote, viabilità, chilometraggi (parziali, progressivi e mancanti) ed anche i dati di pendenza media dei singoli tratti. I dati relativi a quote (approssimati) e chilometraggi sono stati ricavati con il programma tracks4bikers ( www.tracks4bikers.com). In grassetto sono stati segnalati i tratti in salita con pendenza superiore al 3%.
Mauro Facoltosi