MOLA DI BARI – MARGHERITA DI SAVOIA. UNA FRIZZANTE TAPPA AL SALE

maggio 9, 2013
Categoria: News

Sarà una delle più facili frazioni del Giro 2013. Tantissima pianura, interminabili rettilinei, qualche falsopiano quando la corsa abbandonerà temporaneamente le rive dell’Adriatico saranno gli ingredienti di una tappa “speziata” dagli abbuoni ai traguardi volanti e dal circuito finale, spettacolarmente tracciato attorno alle saline di Margherita di Savoia. Oggi per i velocisti non ci saranno “scusanti”: se falliranno l’obiettivo sarà solo colpa loro e non potranno appellarsi alle difficoltà del tracciato.

Abbiamo un po’ tutti l’anima del marchese De Sade e vorremmo assaporare tutti i giorni il gusto della difficoltà, sotto la forma ciclistica della salita. Ma non se ne possono pretendere ogni ventiquattrore, di tanto in tanto è giusto che ci siano tappe di pianura totale, oramai “perle rare” nelle corse a tappe e un tempo più frequenti e decisamente tediose. Ne capitavano anche di chilometriche, talvolta superiori ai 250 Km, e il gruppo le affrontava quasi come giornate di riposo straordinarie, partendo in sordina e accelerando quando si approssimava la conclusione. Il ciclismo moderno ha trasformato queste frazioni di trasferimento in gare più snelle e scattanti, nelle quali, in mancanza di ostacoli altimetrici, si scongiura la noia ricorrendo a distanze contenute – che invogliano a partenze a ritmo elevato – e all’introduzione di circuiti finali, come accadrà a Margherita di Savoia. E’ il giusto “sale” – e non solo per le saline che sono il vanto della città sede di tappa quest’oggi – profuso a condire frazioni come queste poiché, quando la conclusione prevede un anello da ripetere anche una sola volta, i corridori percepiscono ancor più il calore del pubblico e i suoi applausi, finendo per “darci dentro” ancora più motivati. La velocità si alza vorticosamente in questo tipo di finali, cavalcando l’onda dell’adrenalina, e si sprecano i tentativi di far secco il gruppo, tutti destinati a fallire perché la volata è la conclusione predestinata. Ad aumentare la caratura agonistica di questa tappa “inutile” interverranno i due traguardi volanti ad abbuoni previsti lungo l’itinerario, novità introdotta in questa edizione della corsa rosa (fino al 2012 ne era previsto solo uno) imitando quanto avveniva un tempo al Tour, dove oggi sono state abolite le bonificazioni in secondi. Poiché siamo ancora a inizio Giro e le difficoltà finora affrontate non sono state eccessive, potrebbero anche contribuire a un avvicendamento in testa alla classifica, con la premiazione al traguardo di una maglia rosa differente rispetto a quella schieratasi al via da Mola di Bari, centro fondato nel 1277 dal re di Napoli Carlo I d’Angiò e divenuto uno dei principali porti pescherecci della Puglia. Il mare, tra l’altro, sarà il filo conduttore di questa tappa, salvo quando il tracciato devierà per una sessantina di chilometri nell’entroterra, proponendo un dolcissimo falsopiano che spezzerà l’egemonia della pianura senza intaccare la “natura” della frazione.
A 22 Km dal via il Giro giungerà nel capoluogo regionale, dove si contornerà la città vecchia, stretta attorno alla romanica basilica nella quale si venerano le spoglie di… Babbo Natale! La leggenda del barbuto personaggio atteso la notte del 25 dicembre da milioni di bambini di tutto il mondo nasce, infatti, da San Nicola di Bari che, quando era vescovo della città turca di Myra, chiese ai suoi sacerdoti di girare casa per casa nel periodo invernale, quando la neve impediva alla gente di uscire per recarsi in chiesa, per diffondere il cristianesimo. Per coinvolgere anche i bambini disse loro di presentarsi con dei regali, che erano stipati in grossi sacchi sistemati su slitte trainate da cani, che poi la leggenda trasformò in renne. I rossi paramenti vescovili di Nicola avrebbero poi ispirato la sgargiante divisa rossa di Babbo Natale, mentre il nome con il quale è noto nei paesi di lingua inglese, Santa Claus, secondo alcuni deriverebbe proprio da quello del santo (Nicholas), secondo altri dalla festa olandese di Sinterklaas (compleanno del santo).
Lasciata Bari, che ci ricorda anche la partenza del Giro del 1990 (vinto da Bugno che s’impose nella crono d’apertura e portò ininterrottamente la maglia rosa sino a Milano), il tracciato dell’ultima tappa meridionale del Giro 2013 andrà a toccare cinque note località turistiche dove si coniugano le strutture ricettive e di divertimento tipiche delle località balneari a interessanti pagine artistiche. Il primo di questi centri è Giovinazzo che, tra gli altri monumenti, offre al turista la concattedrale di Santa Maria Assunta, nata romanica ma poi trasformata in stile barocco. Un altro edificio religioso da non tralasciare è il vecchio duomo della vicina Molfetta, costruito in prossimità del porto, mentre gli amanti della natura non dovranno perdere l’escursione al Pulo, dolina carsica formatasi per sprofondamento e che un tempo era utilizzata per allestirvi un suggestivo presepe vivente. La successiva Bisceglie permette d’ingannare l’attesa del passaggio dei “girini” visitando una delle chiese cittadine oppure compiendo escursioni archeologiche alla scoperta dei dolmen dell’entroterra, sui quali spicca quello della Chianca, uno dei più importanti monumenti megalitici d’Europa, tomba risalente all’età del bronzo, scoperta nel 1909 e iscritta da pochi mesi nella lista dei patrimoni dell’umanità stilata dell’UNESCO. Nel decorso di questa giornata il Giro giungerà poi nella bellissima Trani. Questo “sogno di città”, così la definì il noto scrittore Giorgio Bocca, propone uno dei monumenti più fotografati della regione ed anche in questo caso è un edificio di culto: ci stiamo riferendo la bianca cattedrale di San Nicola Pellegrino, affacciata sul mare e costruita in stile romanico pugliese tra il 1097 e il 1200, spesso quinta di concerti tenuti sull’antistante piazza. Trani ha, inoltre, fatto da sfondo a ben sei pellicole del cosiddetto filone della “commedia sexy all’italiana”, quando questo centro fu prescelto non solo per la sua bellezza ma anche per la presenza nel cast della “gloria locale” Lino Banfi, originario della non lontana Canosa.
Seguitando sulla litoranea, dritta con fuso, si giungerà quindi a Barletta dove, oltre all’immancabile Duomo, si può visitare la basilica di San Sepolcro, un tempo meta dei pellegrinaggi diretti alla Terra Santa e dei crociati, che attendevano d’imbarcarsi al vicino porto. Fu strategica la posizione questa cittadina, come ben rammentano i due storici combattimenti che si svolsero in zona, la “Disfida di Barletta” del 13 febbraio 1503 e la Battaglia di Canne del 2 agosto 216 a.C. La prima tenzone contrappose tredici cavalieri italiani (al soldo dell’esercito spagnolo) e un egual numero di francesi, che ebbero la peggio, pur senza perdite umane; l’altra battaglia fu uno dei principali episodi della seconda guerra punica, svoltasi presso la colonia romana di Cannae (se ne può visitare l’area archeologica) e che terminò con la seconda più grande sconfitta della storia patita dall’esercito romano, sconfitto dal numericamente meno nutrite truppe cartaginesi di Annibale.
Se si rimanesse sulla litoranea, basterebbero ora al gruppo una quindicina di chilometri per raggiungere Margherita di Savoia ma, a questo punto, il tracciato lascerà il mare per effettuare una lunga escursione nell’entroterra, spingendosi sino ai piedi della catena delle Murge. La salita che si dovrà superare tra Barletta e Andria sarà, però, decisamente pedalabile e, di fatto, si tradurrà in un lungo falsopiano di una decina di chilometri (poco meno di 150 metri di dislivello), con un cuore di circa mille metri al 4%. Attraversata la città della “Fidelis” (ex formazione calcistica che partecipò a sei campionati di serie B e che prende il nome dal termine con la quale fu citata da Federico II di Svevia), inizierà un tratto a morbidi “mangia e bevi” verso Canosa di Puglia, centro interessante per i suoi resti archeologici e per la basilica di San Sabino, che conserva all’interno il mausoleo di Boemondo d’Altavilla, il principe di Taranto che prese parte come comandante alla storica Prima Crociata (1096 – 1099).
Ripresa la strada del mare, superato un altro lieve falsopiano si attraverserà San Ferdinando di Puglia, paese natale di Emanuele Bombini, ex corridore che lascerà più segni al Giro da direttore sportivo che da ciclista (una sola vittoria di tappa, conseguita a tavolino nel 1985 a Vittorio Veneto in seguito al declassamento per scorrettezza di Roberto Pagnin), vincendo l’edizione 1994 della corsa rosa con Berzin e piazzando suoi corridori sul podio nel 1993 (Ugrumov 2°) e nel 1995 (Berzin 2°, Ugrumov 3°).
Una dozzina di chilometri più avanti si raggiungerà per la prima volta la città sede di tappa, dove inizierà la prima delle due tornate del circuito finale, un quadrato quasi perfetto di circa 16 Km. Nella prima parte si tornerà a pedalare sulla litoranea, in direzione della penisola garganica, poi si lascerà il mare per affrontare il primo dei due rettifili che taglia nel mezzo l’area delle saline, la più vasta d’Europa, sfruttata sin dalla notte dei tempi e che attribuirono a questo centro il vecchio toponimo di Saline di Barletta, mandato in archivio nel 1879 quando la cittadina fu intitolata alla regina Margherita, consorte di Umberto I, divenuto re d’Italia l’anno precedente.
Giunti a Trinitapoli, località agricola posta al confine tra le saline e la vasta piana del Tavoliere, ci si riallaccerà al tratto di strada già precedentemente affrontato e con il secondo rettilineo tra i bianchi covoni si porrà termine a una delle più semplici frazioni del Giro 2013, l’ultima per gli sprinter prima di un digiuno che si protrarrà per una settima esatta.

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Foto copertina: una panoramica delle saline di Margherita di Savoia ( www.snalcc.it)

Mola di Bari (panoramio)

Mola di Bari (panoramio)

Bari, Basilica di San Nicola (www.mcaevents.org)

Bari, Basilica di San Nicola (www.mcaevents.org)

Giovinazzo, concattedrale (http://it.123rf.com)

Giovinazzo, concattedrale (http://it.123rf.com)

Molfetta, Duomo (www.ilfatto.net)

Molfetta, Duomo (www.ilfatto.net)

Bisceglie, Dolmen della Chianca (www.rivistasitiunesco.it)

Bisceglie, Dolmen della Chianca (www.rivistasitiunesco.it)

La superba cattedrale di Trani fa da sfondo a La liceale seduce i professori uno dei film del filone della commedia sexy allitaliana qui girati (www.davinotti.com)

La superba cattedrale di Trani fa da sfondo a <<La liceale seduce i professori>> uno dei film del filone della commedia sexy all'italiana qui girati (www.davinotti.com)

La stessa visuale del fotogramma ripresa oggi (www.davinotti.com)

La stessa visuale del fotogramma ripresa oggi (www.davinotti.com)

Barletta, Basilica del Santo Sepolcro (www.prolocobarletta.it)

Barletta, Basilica del Santo Sepolcro (www.prolocobarletta.it)

Barletta, scavi di Canne (www.prolocobarletta.it)

Barletta, scavi di Canne (www.prolocobarletta.it)

Canosa di Puglia, Mausoleo di Boemondo d’Altavilla (panoramio)

Canosa di Puglia, Mausoleo di Boemondo d’Altavilla (panoramio)

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