TOUR DE FRANCE, LOOK RINNOVATO PER FARE CENT(R)O
Corretti gli errori commessi nel disegnare la scorsa edizione, oggi a Parigi gli organizzatori hanno presentato l’edizione 2013 del Tour de France, la centesima. Per presentarsi “in forma” all’evento il Tour s’è tolta le rughe del percorso che aveva visto spadroneggiare Wiggins, accorciando le tappe a cronometro e rimpolpando le tappe di montagna, che vedranno i partecipanti sfidare ascese come il Ventoux e l’Alpe d’Huez, proposta in una veste inedita.
Foto copertina: il Col de Sarenne, novità del Tour de France 2013 (marc.liaudon.pagesperso-orange.fr)
Quando, oggi dopo mezzogiorno, è caduto il trasparente velo che celava alla vista dei comuni mortali il tracciato del prossimo Tour de France s’è avuta la conferma della presa di coscienza degli organizzatori d’aver disegnato, l’anno scorso, un percorso sbagliato, dove si era dato troppo spazio alle tappe a cronometro da una parte e addolcito lo spessore delle tappe di montagna dall’altra. L’esito di questa infelice scelta era stato quello di un Tour noioso, vittima dello strapotere Sky e con pochissime e scoraggianti occasioni per gli scalatori.
Così, quando hanno cominciato a pensare all’edizione successiva, gli uomini di ASO hanno rimediato alle pecche della scorsa Grande Boucle, riducendo i chilometraggi delle due crono individuali (nel 2012 si percorsero quasi 100 Km contro il tempo, l’anno prossimo saranno 65) e disegnando con mano più felice le tappe di montagna, che saranno in tutto sette, quattro delle quali – le principali – con l’arrivo in salita.
Ora scendiamo a presentare quelli che fino a poche ore fa erano i “segreti” del Tour numero 100, un traguardo che sarà festeggiato approdando nell’unico scampolo di Francia finora rimasto “vergine”, la Corsica. L’isola che fu italiana (o meglio, genovese) fino al 1768 accoglierà le prime tre giornate di gara, che non comprenderanno il tradizionale prologo perché il Tour scatterà con una frazione in linea, 212 Km da Porto Vecchio a Bastia che costituiranno la prima delle sette tappe destinate alla conclusione allo sprint. La seconda tappa sarà già di media montagna, con la scalata al Colle di Vizzavona (1163 metri) lungo la strada per Ajaccio, traguardo tarato sulle misure dei finisseur, così come quello della terza e ultima tappa corsa, che terminerà a Calvi dopo aver superato i 3,3 Km all’8,1% del Colle di Marsolino nel finale.
Sbarcato in Costa Azzurra senza effettuare giorno di riposo, il Tour proporrà a Nizza la prima delle tre frazioni contro il tempo, la cronometro a squadre, che si disputerà su di uno snello circuito di 25 Km, con partenza e finale sulla Promenade des Anglais. Tre tappe di trasferimento (Marsiglia favorevole ai colpi di mano, mentre Montpellier e Albi dovrebbero essere prede per sprinter) traghetteranno il gruppo dalle prime pendici della catena alpina a quella pirenaica, dove le montagne debutteranno in maniera più esigente rispetto all’anno scorso, quando si scalò il Col du Grand Colombier a una quarantina di chilometri dal traguardo di Bellegarde-sur-Valserine. Il menù del primo “tappone” servirà i 2001 metri del Col de Pailhères (15,3 Km all’8%), seguito a ruota dall’arrivo in salita ad Ax-3 Domaines (7,8 Km all’8,2%), un’accoppiata già vista in passato al Tour e che non aveva mancato di far selezione (successi dello spagnolo Mercado nel 2003, dell’austriaco Totschnig nel 2005 e del francese Riblon nel 2010). Un pelo meno adatta agli scalatori sarà la seconda e ultima frazione pirenaica, che si concluderà a Bagnères de Bigorre dopo aver scavalcato i colli del Peyresourd e d’Azet e l’impegnativa ascesa a Hourquette-d’Ancizan (9,9 Km al 7,5%), che avrà l’unico difetto di trovarsi a 35 Km dall’arrivo.
72 ore più tardi, archiviati il primo giorno di riposo (con trasferimento verso la Bretagna) e la facile tappa di Saint-Malo, gli scalatori vivranno la loro giornata più difficile, che avrà la forma dei 33 piatti chilometri che si dovranno percorrere a cronometro verso l’incantevole baia di Mont-Saint-Michel, dove i passisti troveranno l’unica vera insidia nel vento che spesso spazza le coste della Manica.
Altre tre tappe “cuscinetto”, speculari a quelle precedenti i Pirenei (Tours e Saint-Amand-Montrond saranno per velocisti mentre il finale di Lione favorirà i finisseur), serviranno per tagliare velocemente nel mezzo la Francia e riportarsi nel sud della nazione, all’appuntamento con le giornate alpine, introdotte dall’arrivo sul Mont Ventoux (20,8 Km al 7,5%), previsto al termine della tappa più lunga (242 Km) e per la quale si attende il “pienone” di tifosi a bordo strada essendo collocata nel giorno della festa nazionale francese, il 14 luglio. Dopo la seconda e ultima giornata di riposo si riprenderà con la più facile tra le tappe montane dell’edizione 2013, che non andrà comunque sottovalutata perché il finale di Gap sarà il medesimo della spettacolare frazione disputata nel 2011, che vide l’attacco di Contador sul facile Col de Manse e la replica di Evans nella successiva discesa (la stessa resa celebre, nel 2003, dalla caduta di Beloki e dalla conseguente “scampagnata” nel tornante di Armstrong). Toccherà poi alla seconda cronometro, incastonata tra le frazioni alpine e denotata da un tracciato che agevolerà in parte anche gli scalatori, poiché nei 32 Km previsti tra Embrun e Chorges dovrà essere affrontata la salita lungo la “route des Puys”. Tappa delicata questa, anche perché precederà di ventiquattrore una delle frazioni “clou”, quella della scalata all’Alpe d’Huez (13,8 Km all’8,1%) che, per la prima volta nella storia, sarà affrontata due volte nella stessa giornata: il finale sarà, infatti, in circuito e la prima scalata non finirà sotto lo striscione dell’arrivo poiché si dovranno raggiungere i 1989 metri del Col de Sarenne.
Un’altra cavalcata montana senza l’arrivo in quota si correrà l’indomani, viaggiando da Bourg d’Oisans a Le Grand Bornand (via Glandon, Madeleine, Tamiè, Epine e Croix Fry) poi l’ultima occasione per gli scalatori sarà offerta dall’arrivo in salita, il quarto, che condurrà alla località turistica di Semnoz (10,7 Km all’8,5%), sopra Annecy.
Dopo questo penultimo atto la carovana prenderà l’aereo in direzione dell’Île-de-France, donde dalla reggia di Versailles partiranno gli ultimi 118 dei complessivi 3479 Km, quelli della tappa finale. Anzi del “Gran Finale” con le iniziali maiuscole perché, per solennizzare la conclusione del centesimo Tour, s’è pensato di rivisitare il classico circuito dei Champs-Élysées, ampliato fino ad abbracciare l’Arc de Triomphe e che soprattutto vedrà sfrecciare i reduci del Tour a tarda ora, con l’epilogo fissato subito dopo il tramonto e con uno spettacolare contorno di fuochi d’artificio.
Una stupenda maniera per ricordare i tempi andati, quando le tappe partivano e talvolta arrivavano a notte fonda: un occhio sui primi 100 anni di Tour e un altro sugli altrettanti che si prospettano per il futuro.
Mauro Facoltosi