LA LIQUIGAS SALUTA VINCENDO

ottobre 21, 2012
Categoria: News

All’ultima corsa dopo otto stagioni da sponsor principale di una delle più forti squadre dell’ultimo decennio, la Liquigas abbandona il mondo del ciclismo con un successo nella Japan Cup, grazie a Ivan Basso. Il varesino ha piegato in uno sprint ristretto Daniel Martin, promotore dell’azione decisiva ad una ventina di chilometri dal traguardo.

Foto copertina: Ivan Basso celebra il primo successo stagionale (foto Sonoko Tanaka)

La Japan Cup 2012 sarebbe un successo di poco conto per una squadra che ha all’attivo due Giri d’Italia, una Vuelta e una Liegi, solo per citare quelli più eclatanti; “sarebbe”, perché la vittoria con cui Ivan Basso ha chiuso in grande stile una stagione per il resto fallimentare ha una valenza che va ben al di là del puro aspetto tecnico. Dopo otto stagioni in veste di sponsor principale di una delle squadre più forti del pianeta, seconda nel ranking UCI nel 2007 e nel 2010, terza quest’anno e ininterrottamente fra le prime sette nelle ultime sei stagioni, quella di oggi è stata infatti l’ultima recita della Liquigas nel ciclismo professionistico. Ad ospitarla, un palcoscenico meno prestigioso ed affascinante di altri, ma non privo di uno suo significato: proprio qui, sulle strade di Utsunomiya, cominciò quattro anni or sono, con un terzo posto dopo diciotto mesi di stop, la seconda carriera di Ivan Basso, che della Liquigas è divenuto uomo faro nelle successive quattro stagioni, per la verità raccogliendo forse meno di quanto il varesino e la squadra pensassero e sperassero al momento della firma.
Proprio dal suo leader, ormai tale per blasone più che per rendimento, da un paio d’anni inferiore a quello di un Vincenzo Nibali a sua volta quasi messo in ombra nell’ultima stagione dalla crescita del fenomeno Sagan, i bianco-verdi hanno ricevuto il commiato più dolce, al termine di una gara dai contenuti tecnici non entusiasmanti, ma che la formazione italiana ha avuto il merito di volgere a proprio favore dopo il salto del piano tattico iniziale.
Partiti con l’idea di tener cucita la corsa per poi scatenare Sagan nel finale, i Liquigas sono infatti stati sotto attacco sin dalle battute iniziali, e le energie necessarie a stoppare gli attaccanti sono venute meno ad un paio di giri dalla conclusione. È stato allora che Daniel Martin ha portato il suo affondo sull’ascesa di Kogashi, avvantaggiandosi in compagnia dello stesso Basso, di Rafal Majka e di Julian David Arredondo, da subito dimostratisi sufficientemente collaborativi da garantire un seguito all’azione. Con Basso al comando, la Liquigas ha naturalmente rinunciato all’inseguimento, senza però essere supplita da altri, forse timorosi di procurare a Sagan un rigore a porta vuota.
Forte di un margine che già in corrispondenza dell’ultimo passaggio sul traguardo appariva pressoché impossibile da colmare, Martin ha provato a più riprese ad andarsene tutto solo nel corso della tornata finale, senza però mettere più di tanto in difficoltà i compagni d’avventura. La corsa si è così risolta in una volata ristretta, in cui Basso non partiva certo favorito.
Dopo una corsa disputata a ritmi molto sostenuti, sia pur dal chilometraggio limitato, i valori in campo non rispecchiano però necessariamente quelli su carta, e, pur non facendo dello spunto veloce il suo marchio di fabbrica, il varesino ha già dato prova in passato di disporre di uno sprint insospettabile se al termine di prove impegnative (si pensi al secondo posto di Cortina all’ultimo Giro d’Italia). Con l’orgoglio di chi deve farsi perdonare un’annata ben al di sotto di ogni più pessimistica aspettativa, Basso è così uscito nei metri finali dalla scia di Martin, dove si manteneva da svariati chilometri, per andare a cogliere il primo ed ormai unico successo stagionale. Una vittoria che non basta certo a salvare il 2012 del varesino e che non sposta il bilancio – peraltro pienamente positivo – della squadra, ma che vale una degna uscita di scena ad un ormai ex colosso delle corse, e forse una necessaria iniezione di fiducia ad un corridore desideroso di rinviare l’approdo sul viale del tramonto.

Matteo Novarini

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