IL WORLD TOUR SI CHIUDE NEL SEGNO DI CUMMINGS E MARTIN

ottobre 13, 2012
Categoria: News

Il sipario sul circuito maggiore Uci cala nell’ultima tappa del Tour of Beijing con il britannico della Bmc che al termine di una lunga fuga batte in volata il vincitore del Giro Hesjedal rinvenuto dalle retrovie mentre il tedesco dell’Omega-QuickStep bissa il successo del 2011 nella generale precedendo Gavazzi e Boasson Hagen

Foto copertina: Martin festeggia il suo successo nella 2a edizione del Tour of Beijing (foto AFP)

La frazione conclusiva del Tour of Beijing, nonchè ultima corsa in assoluto del circuito World Tour del 2012, si è disputata lungo un percorso di 182,5 km da Chang Ping a Ping Gu caratterizzato da quattro gran premi della montagna ultimo dei quali quello di Zuo Lou, 5,4 km di ascesa con pendenza media del 5,9% la cui vetta era posta a 29 km dal traguardo: un tracciato dunque che, complice una classifica generale ormai delineata con Tony Martin (Omega-QuickStep) saldamente al comando, si prestava alle fughe da lontano e fin dalle prime battute si sono susseguiti gli scatti, di cui ne ha fatto le spese un Andy Schleck (RadioShack) palesemente fuori condizione che ha abbandonato la corsa, finchè al km 50 non sono finalmente riusciti a prendere il largo Jussi Veikkanen (Fdj), Mikhail Ignatyev e Alexey Tsatevich (Katusha), Grega Bole (Lampre), Enrique Sanz (Movistar), Manuele Boaro e David Tanner (Saxo Bank-Tinkoff), Maarten Wynants (Rabobank), Kenny Dehaes (Lotto-Belisol), Jan Bakelants (RadioShack) Frederik Veuchelen (Vacansoleil) e Steven Cummings (Bmc), il migliore in classifica generale tra i battistrada con un distacco di 3′15” dalla vetta. Per tale ragione l’Omega-QuickStep non ha lasciato troppo spazio agli uomini di testa ma di ciò ne ha approfittato anche un Ryder Hesjedal (Garmin) deciso a far saltare il banco: il vincitore del Giro d’Italia, apparso sotto tono nelle giornate precedenti ma comunque distanziato di solo 1′30” da Tony Martin, è scattato sulla salita di Tai Hou Village, penultima asperità di giornata, e si è riportato tutto solo sui fuggitivi mentre in gruppo il Team Sky di Evald Boasson Hagen collaborava nell’inseguimento, impedendo al canadese di acquisire un vantaggio superiore al minuto.
Sulla salita di Zuo Lou Hesjedal ha proseguito nel suo forcing sgretolando via via il gruppetto di testa finchè alla sua ruota sono rimasti i soli Cummings, Bakelandts e Tsatevich; in vista dello scollinamento anche il belga e il bielorusso hanno ceduto e la coppia al comando ha scollinato con 35” di vantaggio sul gruppo dei migliori ridotto a una trentina di unità, nel quale Dario Cataldo (Omega-QuickStep) ha tenuto un’andatura sostenuta per impedire gli scatti e, una volta terminato il lavoro dell’abruzzese, Tony Martin è stato brillantissimo nel replicare a un tentativo di Samuel Sanchez (Euskaltel), per la prima volta in evidenza dopo aver deluso nei giorni scorsi, in prossimità della vetta.
Con Daniele Bennati ancora presente insieme ai big anche il Team RadioShack si è portato in testa a tirare ma non c’è stato nulla da fare di fronte a due ottimi passisti come Cummings ed Hesjedal che hanno conservato il vantaggio fino al traguardo, e nello sprint a due il 31enne britannico non ha avuto difficoltà nel superare l’ex biker conquistando il suo secondo successo stagionale dopo quello della tappa di Ferrol alla Vuelta, ottenuto anch’esso grazie a una fuga da lontano: con un distacco di 17” è arrivato il gruppo inseguitore regolato da Boasson Hagen davanti a Bennati, a Tim Wellens (Lotto-Belisol), a un ancora protagonista Francesco Gavazzi (Astana) e a Tom Slagter (Rabobank) con Tony Martin al 21° posto. Il due volte campione del mondo a cronometro ha così superato le ultime insidie e per il secondo anno consecutivo si è aggiudicato il Tour of Beijing, grazie soprattutto all’assolo di cui si è reso protagonista nella tappa di Men Tou Gou: il tedesco ha chiuso con un vantaggio di 40” su Gavazzi, splendido vincitore in quel di Badaling, 46” su un Boasson Hagen sempre tra i primissimi ma che non è riuscito a piazzare lo spunto vincente, 50” su Daniel Martin (Garmin), 52” su Eros Capecchi (Liquigas) e 56” su Rinaldo Nocentini (Ag2r), a loro volta protagonisti di una spedizione azzurra in Cina più che positiva con il successo parziale di Elia Viviani (Liquigas) nella frazione inaugurale conclusasi allo stadio Bird’s Nest di Pechino oltre che quello già citato di Gavazzi.
Il World Tour va dunque in archivio per questa stagione con il meritato successo di Joaquin Rodriguez (Katusha), che si è mantenuto ad altissimo livello lungo tutto l’arco della stagione aggiudicandosi Freccia Vallone e Giro di Lombardia e chiudendo sul podio nelle classifiche generali di Giro e Vuelta; il catalano ha totalizzato 692 punti contro i 601 di Bradley Wiggins (Sky), dominatore del Tour de France e medaglia d’oro nella prova a cronometro delle Olimpiadi di Londra ma a secco di risultati nella seconda parte della stagione, e i 410 di Tom Boonen (Omega-QuickStep), mattatore assoluto delle classiche del Nord con i successi di Gp Harelbeke, Gand-Wevelgem, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix oltre che del campionato nazionale belga, mentre ai piedi del podio ha chiuso con 400 punti il nostro Vincenzo Nibali (Liquigas), grazie soprattutto al terzo posto al Tour de France e al secondo alla Liegi-Bastogne-Liegi: nella classifica a squadre ha prevalso nettamente il Team Sky davanti a Katusha e Liquigas con l’altra compagine azzurra Lampre-Isd al 14° posto mentre nella graduatoria per nazioni si è imposta la Spagna davanti a Gran Bretagna e Italia. L’appuntamento con il circuito maggiore è ora fissato ai metà gennaio 2013 con il Tour Down Under in Australia.

Marco Salonna

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