TRA TANTA ITALIA SPUNTA HALLER
Azzurri ancora protagonisti nella frazione di Chang Ping ma a mettere le ruote davanti a tutti nella volata finale è il sorprendente austriaco Haller che batte in rimonta Petacchi 2° davanti a Viviani, Haedo, Bennati e Chicchi mentre Tony Martin controlla la situazione e si avvia a bissare il successo del 2011 nella classifica generale.
Foto copertina: l’austriaco Haller esulta sul traguardo di Chang Ping (foto AFP)
Dopo le due impegnative tappe di Men Tou Gou e Badaling che hanno visto gli uomini di classifica darsi battaglia il Giro di Pechino torna a sorridere ai velocisti nelle ultime due frazioni, a cominciare dalla quarta che da Yanqing conduce a Chang Ping Stadium dopo 165,5 km senza particolari asperità ad eccezione di tre gpm di 3a categoria, con pendenze e dislivelli non tali comunque da impensierire gli sprinter, presenti in rapida successione tra i -50 e i -30 dal traguardo. La corsa è vissuta sulla fuga partita al km 20 di Alex Howes (Garmin), Timofey Kritskiy (Katusha), Mitchell Docker (Orica-GreenEdge) e Alex Dowsett (Team Sky) e Jeremy Roy (Fdj) che hanno acquisito un vantaggio massimo di 6′30” sul gruppo guidato inizialmente dall’Omega-QuickStep della maglia rossa Tony Martin e quindi dalla Lampre di Alessandro Petacchi e dalla RadioShack di Daniele Bennati, mentre non è mai intervenuta la Liquigas di Elia Viviani che pure si presentava come l’uomo da battere dopo essersi aggiudicato la frazione inaugurale del Tour of Beijing: non è stato comunque facile per il plotone andare a riprendere Roy, atleta in grado di ottenere ottimi risultati nelle prove a cronometro e abituato alle lunghe fughe tanto da aver conquistato il premio della combattività nel Tour de France del 2011, che ha distanziato i compagni d’avventura sul secondo gran premio della montagna e ha proseguito nell’azione, arrendendosi al ritorno del gruppo solo a 5 km dal traguardo.
Nel finale accanto a Lampre e RadioShack si sono avvicendate al comando anche il Team Sky di Edvald Boasson Hagen, la Saxo Bank-Tinkoff di Lucas Haedo, la Bmc di Taylor Phinney e anche l’Omega-QuickStep, con Tony Martin che ha pilotato in prima persona Francesco Chicchi fino ai 300 metri dal traguardo: il primo a lanciare lo sprint è stato Petacchi che è riuscito a cogliere di sorpresa buona parte dei suoi avversari ma non il 21enne austriaco della Katusha Marco Haller, che si è posizionato alla ruota dello spezzino e lo ha saltato agevolmente andando a conquistare il suo primo successo in campo professionistico, dopo che in carriera vantava come massimo risultato la medaglia di bronzo nella prova su strada ai Mondiali di Mendrisio del 2009 nella categoria junior: Petacchi è riuscito comunque a difendere una piazza d’onore importante per la Lampre in chiave punti World Tour precedendo nell’ordine un Viviani che ha atteso qualche secondo di troppo per lanciarsi, Haedo, Bennati e Chicchi. I nostri avranno la possibilità di prendersi una rivincita nella quinta e ultima tappa, 182,5 km da Chang Ping a Ping Gu che salvo sorprese improbabili coroneranno Tony Martin quale vincitore per la seconda volta consecutiva di un Tour of Beijing che guida con 40” su Francesco Gavazzi, 52” su Daniel Martin e 56” su Edvald Boasson Hagen e Rinaldo Nocentini: non è comunque scontato lo sprint per via della presenza di quattro gran premi della montagna, ultimo dei quali quello di Zuo Lou posto a 29 km dal traguardo al termine di un’ascesa di 5,4 km al 5,9% di pendenza media.
Marco Salonna