COLOMBIA UBER ALLES A PECCIOLI
Prosegue il momento d’oro della nazione sudamericana che fa doppietta alla Coppa Sabatini con Duarte, al primo successo stagionale, che precede al termine di una fuga a sei il connazionale Rubiano e il pescarese Rabottini mentre fallisce l’assalto al tris dell’ex campione italiano Visconti che chiude al 4° posto.
Foto copertina: dominio colombiano nella classica toscana (foto Bettini)
Si è aperta con la Coppa Sabatini in quel di Peccioli, giunta alla sua 60a edizione, l’ultima settimana di corse nel nostro Paese che si concluderà sabato e domenica con il Giro dell’Emilia e il Gp Beghelli. Lo spostamento di data ha certamente inciso in maniera negativa sulla partecipazione alla gara con le due formazioni World Tour italiane Lampre e Liquigas che hanno dato forfait e solo 98 atleti al via ma nonostante questo la start list era comunque di discreto livello con Quintana e Visconti (Movistar), quest’ultimo a caccia del tris dopo essersi imposto nel 2006 e nel 2007, Nordhaug e Porte (Sky), Betancourt (Acqua&Sapone), Pellizotti, Felline e Sella (Androni), Chaves e Duarte (Colombia Coldeportes), Gatto, Failli e Rabottini (Farnese Vini), Bailetti (Utensilnord), Rebellin e Sinkewitz (Meridiana), Baliani (Team Nippo) e Pozzovivo, leader di una Colnago-Csf che invece non ha schierato il campione uscente Battaglin.
La corsa si disputata lungo tre distinti circuiti tutti con partenza e arrivo a Peccioli, l’ultimo dei quali da ripetere per sei volte presentava un ultimo km in salita con una pendenza intorno al 7%, e ha visto molti dei favoriti muoversi fin dalle prime battute finchè al km 15 non si sono avvantaggiati Quintero e Chaves (Colombia Coldeportes), Nordhaug e Zandio (Sky), Quintana, Rubiano (Androni), Brambilla (Colnago Csf), Borchi (Farnese Vini), Rocchetti e Laganà (Utensilnord), Ciavatta (Acqua&Sapone), Dodi (Team Idea) e Frusto (Team Nippo) ma la Meridiana di Rebellin, recente vincitore del Tour du Languedoc-Roussillon in Francia e secondo un anno fa alla Coppa Sabatini, e la Farnese Vini di Gatto, adattissimo a un arrivo come quello di Peccioli, hanno preso la testa del gruppo e gradualmente hanno chiuso un gap che comunque non aveva mai superato i 2′: poco prima del ricongiungimento Rubiano e Quintero si sono avvantaggiati e su di loro si sono portati ancora Chaves, Nordhaug e Ciavatta oltre a Sella (Androni) e Proni (Farnese Vini) ma questa volta è stata la Colnago-Csf a chiudere e il gruppo forte ancora di una sessantina di unità si è presentato compatto all’inizio del penultimo giro del circuito finale.
L’azione decisiva è stata promossa a 20 km dal traguardo da Duarte, Rubiano, Visconti, Rabottini, Failli e Sinkewitz che hanno rapidamente guadagnato fino a 40” e, complice un rilassamento del gruppo inseguitore che guidato da Colnago-Csf e Acqua&Sapone sembrava avviato a neutralizzare il tentativo, si sono giocati il successo: Rabottini e Failli hanno tentato di far valere la superiorità numerica scattando a più riprese nel tratto pianeggiante ma il sestetto è arrivato compatto ai piedi dello strappo finale dove Duarte si è dimostrato il più forte imponendosi nettamente davanti al connazionale Rubiano, a Rabottini, a Visconti, a Failli e a Sinkewitz mentre 7° è giunto Bertazzo (Androni) che ha preceduto di qualche metro il gruppo regolato dall’altro colombiano Ospina (Colombia Coldeportes). Per il 26enne Duarte si tratta del primo successo in una stagione al di sotto delle aspettative, condizionata certamente dal passaggio dalla Geox a una formazione che molto di rado viene invitata alle grandi corse; è comunque da rilevare l’impetuosa crescita del movimento colombiano che in questo 2012 ha piazzato Uran ed Henao nella top ten del Giro d’Italia, ha conquistato l’argento olimpico nella prova in linea e ha rivelato oltre ai due corridori del Team Sky e agli stessi Duarte e Rubiano i vari Quintana, Betancourt, Anacona, Chaves e Atapuma, tutti atleti molto giovani che fanno della salita il loro punto di forza come è da tradizione del ciclismo sudamericano in genere, ma che si sono dimostrati molto competitivi anche nelle gare di un giorno, come accaduto al recente Giro di Lombardia in cui ben 7 colombiani si sono piazzati nei primi 25.
Marco Salonna