QUEEN MARIANNE – VOS PROFETA IN PATRIA
Marianne Vos vince, anzi domina, quella gara che le sfuggiva da sei anni e che finalmente riconquista nella sua Olanda. Dietro di lei si classificano l’australiana Rachel Neylan e la bravissima Elisa Longo Borghini che fino all’ultimo giri corre alla pari del fenomeno orange. Corsa intensa e densa di emozioni, ha saputo prendere giro dopo giro, anche a cause di eventi non piacevoli come le cadute, una piega diversa dalle altre prove in linea corse fino ad ora.
Foto copertina: Marianne Vos taglia il traguardo mondiale in completa solitudine (foto Bettini)
Ha vinto tutto, o meglio dire ha RIvinto tutto. Era dai Mondiali di Salisburgo edizione 2006 che non RIconquistava questo titolo, facendo seguire a quella vittoria cinque secondi posti. Era diventato un incubo questa gara. Ma quest’anno non poteva fallire, quando le ricapitava di correre un’altra volta un’edizione dei Mondiali in casa?
In questa stagione ha dominato dalla prima prova di Coppa del Mondo a Cittiglio fino all’ultima, questa prova in linea del Mondiale, farcite da altre vittorie importanti come il Giro Donne, la gara olimpica e il Giro d’Olanda femminile. Anche se forse era molto più sbrigativo elencare le gare che non ha vinto, tra le quali spicca la Freccia Vallone, a dimostrazione che anche lei è umana almeno una volta all’anno.
Durante questi anni di regno assoluto gli aggettivi per descriverla sono finiti e oramai, se ripetuti, fanno fischiare le orecchie. D’ora in avanti sarà sufficiente pronunciare la parola “Vos” per sottintendere tutte le altre.
Prima di rivelare in che modo ha vinto e successivamente festeggiato, dobbiamo anche descrivere l’andamento della gara dall’inizio.
Una gara che nei primi due giri era un po’ in sordina, ma si è sbloccata col passare dei chilometri.
L’evento chiave della prima parte di gara è stata una maxi caduta che ha tolto di mezzo quasi la metà delle partecipanti tra le quali Tatiana Guderzo, Judith Arndt e Ina Yoko Teutenberg.
Così la miccia si accende e inizia lo show dell’Olanda che tenta in tutti i modi di rendere dura la corsa facendo scattare a ripetizione le proprie atlete: a rotazione scattano Gunnewijk e Brand.
A tre giri dal termine rompe gli indugi sul Bemelberg Amber Neben che si trova a ruota Rossella Ratto, la tedesca Becker, l’australiana Neylan e l’olandese Van der Breggen. Le cinque procedono di buona lena anche se il gruppo è ancora lì che controlla.
Sul passaggio verso il Cauberg del giro successivo esplode la corsa: Marianne mette giù due denti e parte decisa, guadagnando terreno già dopo pochi secondi dalla sparata iniziale; e a sorpresa tenta il ricongiungimento solo la giovanissima Elisa Longo Borghini, che con il suo passo riesce a rientrare sulla Vos, cosa non affatto scontata.
Vos e Longo Borghini riescono a rientrare sulle cinque battistrada, e da questo punto in avanti la corsa si restringe fra 7 atlete.
La campionessa olandese trova nel gruppetto la sua connazionale Van der Breggen, che le darà una mano fondamentale per la sua causa.
Si decide tutto ciò che è rimasto da decidere nell’ultimo giro, anzi sull’ultima tornata del Cauberg quando Marianne Vos (chissà quanto avrà sofferto per trattenersi dallo scattare fino all’ultimo giro) si alza sui pedali e già con la prima accelerazione scioglie gli ultimi due superstiti e ostacoli alla vittoria, la Longo Borghini e la Neylan.
Il suo volo dura 1600 metri fino a che si presenta davanti a lei il traguardo, e solitaria ha tutto il tempo di procurarsi una bandiera olandese che alzerà poi in segno di vittoria. E che vittoria.
Ha fatto sembrare tutto così facile Marianne, che all’arrivo sembrava in procinto di effettuare ancora due o tre giri a tutta del circuito mondiale.
Soddisfazione anche per le piazzate Neylan, seconda, e Longo Borghini, terza, felice quasi come avesse vinto. Ma davanti c’è ancora questa ragazza olandese che corre ogni anno con una fame di vittoria come se non avesse vinto neanche una corsa in carriera.
Paolo Terzi