LUC(Y)I A VALKENBURG – GARNER CAMPIONE DEL MONDO
La Gran Bretagna si aggiudica la prima gara in linea del programma iridata grazie allo sprint di Lucy Garner che riconferma il successo ottenuto lo scorso anno a Copenaghen. Al secondo posto la norvegese Eline Gledistch Brustad e al terzo l’azzurra Anna Maria Stricker che regala la prima medaglia all’Italia. Il percorso si è rivelato selettivo solo per metà, presentando sul rettilineo un gruppo di 20 atlete che si sono giocate la vittoria in volata.
Foto copertina: la volata che ha deciso il mondiale riservato alle donne junior (foto Bettini)
Per uno sportivo di un certo livello la riconferma ha sempre rappresentato un obiettivo molto difficile da raggiungere, vuoi che una gara è sempre diversa dalle altre, vuoi che esistono degli inconvenienti, anche banali, o vuoi che si sono verificati condizioni di gara uniche e irripetibili; ed è proprio su questo che l’atleta pone le sue attenzioni e i suoi dubbi prima di una gara importante come può essere un mondiale: se riesce a ripetersi significa essere in presenza di un corridore avente qualità davvero importanti.
Nella volata finale qualcuno poteva pensare che la televisione olandese, accidentalmente, avesse messo in onda gli ultimi 200 metri del mondiale di Copenaghen targato 2011, ma non è stato così: l’inglesina ha dovuto imporsi nuovamente, utilizzando la stessa forza e la stessa potenza della volata di un anno fa.
Il percorso proponeva lo stesso menù che nei prossimi giorni decideranno le corse degli Under 23, Elite Donne. Elite e juniores Uomini con due salite cruciali ma non impossibili: il Bemelberg (900 metri al 5%) e il più rinomato Cauberg (1200 metri al 5,8%) essendo teatro finale della classica olandese per eccellenza, l’Amstel Gold Race.
C’è da considerare che questa prima gara iridata ha creato un certo attendismo non solo fra le cicliste, ma soprattutto tra i commissari tecnici, perché gli unici tentativi di nota per indurire le gambe delle partecipanti sono quelli effettuati dall’azzurra Arzuffi in compagnia della svedese Nessmar.
Durante l’ultima tornata sul Cauberg le favorite non si sono mosse, o meglio nessuna ha provato ad anticipare l’inevitabile volata, a parte un gruppetto che ha avuto vita corta ed è stato ripreso prima della “flame rouge”.
Nella volata finale l’inglese Garner ha battuto di ampia misura la norvegese Gleditsch Brustad e l’italiana, molta brava, Stricker.
Per questo fenomeno Garner si aprono dunque le porte del professionismo essendo lei una juniores all’ultimo anno fra la categoria, e con questo talento può sicuramente andare molto lontano anche fra le prof. Talento che non sembra mancare nemmeno alla Stricker, e non lo diciamo per patriottismo, che con le sue qualità potrà essere una protagonista anche negli anni a venire.
Il programma mondiale continua domani con le gare degli under 23 la mattina e delle donne Elite il pomeriggio con Vos grande favorita.
Paolo Terzi