JUDITH ARNDT RITORNA SUL TRONO
Dopo essere stata battuta nella crono olimpica da Kristin Armstrong, assente a Valkenburg, la 36enne tedesca bissa l’oro di Copenhagen precedendo di 33” l’altra statunitense Stevens e la danese naturalizzata neozelandese Villumsen con Elisa Borghini 15a, mentre tra le junior domina la britannica Barker davanti alla danese Ludwig e all’olandese De Jong con Stella Riverditi 13a ma non lontana dalla zona medaglie.
Foto copertina: il podio della crono donne elite (foto Bettini)
La quarta giornata dei campionati del mondo di Valkenburg ha visto protagoniste le categorie femminili junior ed elite impegnate nella prova a cronometro su distanze rispettivamente di 15,6 e 24,1 km. Per prime hanno gareggiato le più giovani e ad imporsi con largo margine è stata la britannica Elinor Barker, già medaglia d’argento a Copenhagen alle spalle dell’australiana Jessica Allen, che ha fatto valere l’anno in più di esperienza prendendo il comando fin dal primo intertempo dei 4,5 km e chiudendo con ben 35” sulla danese Cecile Uttrup Ludwig, a sua volta saldamente al secondo posto fin dalle prime battute; molto più combattuta è stata la lotta per la medaglia di bronzo che ha visto 18 atlete nello spazio di 20” e l’olandese Demi De Jong che è risalita dal 10° posto del primo terzo di gara fino al podio con un distacco di 1′03” dalla Barker, precedendo di misura l’australiana Emily Roper, la ticinese Ramona Forchini e la francese Eva Mottet, figlia del grande Charly professionista negli anni ‘80 e ‘90: in casa Italia si è ben comportata la cuneese Stella Riverditi che ha chiuso 13a a 1′23” malgrado una partenza fin troppo controllata che l’ha vista transitare ai 4,5 km al 23° posto, mentre la trentina Simona Bortolotti si è piazzata 26a a 1′43”.
La prova elite aveva nella tedesca Judith Arndt, vittoriosa un anno fa a Valkenburg, argento olimpico a Londra alle spalle della statunitense Kristin Armstrong e già sul podio nella crono mondiale di Hamilton nel 2003, la donna da battere e la 36enne tedesca non ha tradito le attese, facendo segnare il miglior tempo nei due intertempi posti al km 10,7 e al 16,1 e incrementando ancora il suo ritmo nell’impegnativo tratto finale comprendente la scalata del Cauberg, dove ha inflitto gran parte del distacco alle rivali: la medaglia d’argento è andata con un ritardo di 33” dalla vincitrice alla statunitense Evelyn Stevens, che nel tratto finale ha avuto la meglio sulla danese naturalizzata neozelandese Linda Melanie Villumsen, alla quarta medaglia mondiale consecutiva senza però mai riuscire a conquistare l’oro, e alla britannica Emma Pooley, vittoriosa nel 2010 a Geelong e bronzo a Copenhagen, staccate rispettivamente di 40 e 49” mentre l’olandese Eleonora Van Dijk, su cui i tifosi di casa puntavano molto in assenza della fuoriclasse Marianne Vos che punta tutto sulla prova in linea, ha pagato un avvio piuttosto lento rispetto alle rivali e non è andata oltre il 5° posto con un ritardo di 54” davanti alla veterana tedesca Ina Teutenberg e alla deludente statunitense Amber Neben. L’Italia presentava al via una coppia di giovanissime che sono fatte valere con la 20enne verbanese Elisa Longo Borghini, sorella del professionista, che si è piazzata 15a a 2′20” dalla Arndt mentre la 18enne bergamasca Rossella Ratto, campionessa europea junior sia a cronometro che in linea un anno fa a Offida, ha chiuso 28a con un distacco di 3′29”. Il programma delle prove contro il tempo si chiuderà con la gara dei professionisti che, complici i forfait di Bradley Wiggins e Fabian Cancellara, avrà nel tedesco Tony Martin il grande favorito e nel bergamasco Marco Pinotti, 5° nella prova olimpica di Londra, un possibile candidato a una medaglia mentre l’altro azzurro al via sarà il parmense Adriano Malori.
Marco Salonna