SIMON RE DI NAMUR
Il francese Julien Simon succede a Philippe Gilbert, vincitore dell’edizione 2011.
Il corridore della Saur-Saujasun riesce a infilare nella chicane conclusiva i due belgi Van Avermaet e Leukemans. Buone risposte dai convocati azzurri con Luca Paolini che si classifica in quarta posizione e Marco Marcato in decima.
Foto copertina: Simon si impone nel Grand Prix de Wallonie (Isabelle Duchesne)
Questa semiclassica belga dal percorso accattivante ci ha regalato, così come nella scorsa edizione, grande spettacolo con i partecipanti a darsi battaglia già dai primi chilometri.
Il tentativo più importante della prima fase di gara è una fuga composta da venticinque atleti, tra i quali un Freire in condizione mondiale.
È sempre il cantabro della Katusha che assieme a Bakelants e Vachon prova ad anticipare gli altri ventidue sempre tallonati dal gruppo principale.
A guidare il gruppo ci pensa uno che durante la stagione ha vinto Gand-Wevelgem, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix: Tom Boonen.
Il buon Tommeke si mette pacifico in testa al gruppo e scandisce un ritmo altissimo, tanto che il gruppo si spezza e crea diversi ventagli; dimostrazione che il fiammingo è vicino al top della condizione.
Arriviamo dunque a 21 chilometri dall’arrivo con il gruppo abbastanza selezionato ma ancora compatto ai piedi della penultima difficoltà di giornata, la Côte de Lustin.
Provano a scattare in otto: Arashiro, Hoogerland, Van Goolen, Fonseca, Hoorne, Guillou ed ancora un Oscar Freire che rispetto al passato decide di uscire allo scoperto sempre più spesso.
Il gruppo però reagisce e li riprende quasi tutti, tranne il giapponese Arashiro (Europcar) che tenta l’azione solitaria a dodici chilometri dall’arrivo.
L’azione del corridore della Europcar durerà solo pochi chilometri perché ai piedi dello strappo decisivo che porta alla cittadella di Namur la situazione sarà di gruppo compatto.
All’inizio della Côte è la Katusha che scandisce il ritmo per favorire Luca Paolini, ma a due chilometri dall’arrivo è la Vacansoleil che spacca il gruppo e seleziona sette corridori, guidando il gruppetto con Marco Marcato che fa da pesce pilota per il compagno di squadra Bjorn Leukemans e che, da generoso, tirerà fino ai 500 metri finali.
Il primo a partire è Leukemans, ma poco dopo si accorgerà di essere partito troppo presto, e dietro di lui ci sono Van Averamet, Simon, Bouhanni e Paolini.
Ai 300 metri prova ad anticipare Julien Simon che imbocca per primo la serie di curve conclusive con Van Avermaet lesto ad inseguire, intanto il più veloce Bouhanni si ritrova senza gambe dopo il fuori giri compiuto in salita e si scioglie; da dietro provano a rimontare Bakelants e il giovane e interessante belga Stuyven.
All’ultima curva è ancora davanti il francese con Van Avermaet a 2 metri, ma tale distanza rimarrà invariata fino alla linea del traguardo, dove festeggia Simon e dove invece abbassa la testa in segno di resa il belga.
Il podio viene completato dall’altro belga Leukemans che precede Paolini, Bakelants, De Waele e Styven.
In ottica mondiale fanno sempre più paura Spagna e Belgio che possono contare anche su uomini affidabili come Boonen e Freire attualmente in ottima condizione.
Rimpianti invece per Julien Simon che si guarderà i mondiali da casa, perché Jalabert non l’ha inserito nella squadra francese, che punterà tutto su Thomas Voeckler.
In Casa Italia buone le prestazioni di Paolini e Marcato, formidabile a fare la selezione decisiva sullo strappo finale.
Paolo Terzi