NORDHAUG RE DI MONTREAL MA MOSER C’E’
A due settimane dalla prova iridata di Valkenburg l’astro nascente del ciclismo azzurro torna a brillare conquistando la piazza d’onore alle spalle del norvegese del Team Sky che lo beffa negli ultimi 200 metri dopo aver attaccato nel finale in compagnia del trentino e di Kolobnev 3° al traguardo. Bene anche Paolini, Marcato e Gavazzi presenti nel gruppo inseguitore regolato da Gerrans.
Foto copertina: Nordhaug conquista la terza edizione della corsa canadese (foto Peter Kraiker/studiofstop.com)
La terza edizione del Gp Montréal, seconda delle due prove in linea canadesi recentemente inserite nel circuito World Tour, si è disputata lungo un circuito di 12,1 km da ripetere per 17 volte, per un totale di 205,7 km, caratterizzato dall’arcigna Côte de Camilien-Houde in avvio, dalla più pedalabile Côte de la Polytechnique nella fase centrale e dagli ultimi 500 metri ancora in leggera ascesa verso il traguaro posto in Avenue du Parc: al via pressochè gli stessi protagonisti del Gp Québec a partire dal campione uscente Rui Costa (Movistar) e dal vincitore di due giorni fa Gerrans (Orica-GreenEdge) passando per Sagan e Moser (Liquigas), Boasson Hagen e Nordhaug (Sky), Kolobnev e Paolini (Katusha), Van Avermaet (Bmc), Voeckler (Europcar), Chavanel (Omega-QuickStep), Luis Leon Sanchez (Rabobank), Hesjedal (Garmin), Roelandts (Lotto-Belisol), Ulissi (Lampre), Visconti (Movistar) e Marcato (Vacansoleil). Il primo attacco significativo è stato portato in avvio da Vorganov (Katusha) sul quale si sono portati il campione canadese Roth (Spidertech) e i nostri Agnoli (Liquigas) e Boaro (Saxo Bank-Tinkoff) che, nel momento in cui il gruppo ha annullato il tentativo, ha rilanciato l’azione e da lì è nata al km 31 la fuga che ha caratterizzato la corsa con Martinez (Euskaltel) e Gautier (Europcar) che si sono riportati sul cronoman veneto: inizialmente il Team Garmin ha tentato di chiudere per poi desistere e i tre battistrada hanno guadagnato fino a 6′50” sul gruppo dal quale, con un’azione difficile da interpretare dal punto di vista tattico, sono fuoriusciti poco oltre metà gara anche Ponzi (Astana) e Koren (Liquigas), rimasti a bagnomaria per qualche km prima di essere riassorbiti dal plotone tirato principalmente da Lotto-Belisol, Rabobank e Katusha.
A tre giri dal termine Boaro ha perso contatto da Martinez e Gautier ma a 20 km dal traguardo anche la sorte del francese e del basco è stata segnata e dal gruppo sono iniziati gli scatti, che hanno visto protagonisti dapprima Spilak (Katusha) e Charteau (Europcar), in seguito un gruppetto di sette corridori comprendente Voeckler, Paolini e Visconti e infine Burghardt (Bmc), Vichot (Fdj) e Wellens (Lotto-Belisol): in ogni caso nessuno è riuscito a prendere il largo e la corsa si è decisa nell’ultimo passaggio sulla sulla Côte de Camilien-Houde, in cui Nordhaug ha operato un forcing per Boasson Hagen al quale hanno resistito i soli Sagan, Moser, Voeckler, Rui Costa, Paolini, Kolobnev, Marcato, Gerrans, Van Avermaet, Vichot, Roelandts, Gallopin e Zaugg (RadioShack), Hesjedal e Wegmann (Garmin), Gallopin e Zaugg (RadioShack), Martens e Slagter (Rabobank), Chris Soerensen (Saxo Bank-Tinkoff), Leukemans (Vacansoleil) e Gavazzi (Astana) mentre hanno mancato di poco l’aggancio un’altra decina di corridori tra i quali Chavanel e i nostri Ulissi e Mori (Lampre). Dal gruppetto di 23 atleti rimasti a giocarsi il successo hanno tentato di evadere prima Vichot e poi Van Avermaet ma l’azione vincente è stata portata sulla Côte de la Polytechnique da Nordhaug, che approfittando del marcamento stretto tra Gerrans, Boasson Hagen e Sagan, grandi favoriti in caso di arrivo allo sprint, ha preso una cinquantina di metri di vantaggio, con Moser, Leukemans e Kolobnev che si sono lanciati all’inseguimento, e a 1500 metri dal traguardo il terzetto ha agganciato il norvegese e in contropiede è partito il russo della Katusha. Il finale all’insù ha però tagliato le gambe al vicecampione mondiale di Stoccarda e sembrava che Moser potesse avviarsi verso il successo ma Nordhaug, rimasto staccato di qualche metro dal trentino per via del cedimento di Leukemans che aveva davanti a sè, ha trovato la forza per tornare sotto e ripartire negli ultimi 200 metri, vincendo nettamente con 2” su Moser e Kolobnev e 4” su Gerrans, apparso in assoluto il più forte ma sorpreso nel momento cruciale, Boasson Hagen, Leukemans e Rui Costa con Paolini 9°, Marcato 16° e Gavazzi 19°. Per Nordhaug, che nella prossima stagione indosserà la maglia della Rabobank, si tratta del terzo successo stagionale dopo il Trofeo Deià e la tappa di Vejle del Giro di Danimarca mentre Moser, pur non essendo ancora quello devastante visto in azione al Giro di Polonia, ha spazzato via i dubbi sulla sua condizione dopo le ultime prestazioni non brillanti e sarà certamente un uomo chiave della spedizione azzurra ai Mondiali di Valkenburg.
Marco Salonna