RODRIGUEZ-CONTADOR, E’ SFIDA A DUE

agosto 31, 2012
Categoria: News

Il catalano trionfa secondo pronostico sulle tremende rampe di Mirador de Ézaro e rafforza la maglia rossa ma il madrileno 2° a 8” tiene testa al leader della Katusha, ed entrambi guadagnano terreno su Valverde 3° a 13” e soprattutto Froome 5° a 23” e preceduto anche da Gesink. Giornata discreta per i colori azzurri con Nocentini, Tiralongo, Capecchi e Cunego tutti nei primi 20.

Foto copertina: Rodriguez svetta sull’alto del Mirador de Ézaro (foto Bettini)

Per il terzo giorno consecutivo la Vuelta rimane in Galizia con la 12a tappa, 190,5 km da Vilagarcía de Arousa a Mirador de Ézaro quasi interamente pianeggianti ma con l’arrivo posto in cima a un vero e proprio muro di 2 km con pendenza media del 13% e punte vicine addirittura al 30%, ideale per le caratteristiche della maglia rossa Rodriguez (Katusha), indubbiamente il miglior corridore del mondo su questo tipo di arrivi come ha dimostrato in questa stagione alla Freccia Vallone e in diverse altre occasioni. La formazione guidata da Valerio Piva si è dunque incaricata di tenere cucita la corsa chiudendo su tutti gli innumerevoli tentativi di fuga dei primi 70 km che hanno avuto come protagonisti tra gli altri Cataldo (Omega-QuickStep), De Gendt (Vacansoleil), Moncoutiè (Cofidis) e Gerdemann (RadioShack), finchè non sono riusciti ad andarsene quattro ottimi corridori come Astarloza (Euskaltel), Moinard (Bmc) e De Weert (Omega-QuickStep), in grado in passato di piazzarsi nei primi 15 nella classifica generale del Tour de France, e Cameron Meyer (Orica-GreenEdge), già in grande evidenza nella tappa di Collada de la Gallina: la Katusha ha forse sottovalutato l’azione concedendo fino a 7′ di margine ai battistrada che sarebbero certamente arrivati davanti al traguardo se negli ultimi 30 km non avesse preso il comando delle operazioni la Movistar di Valverde, che ha aumentato notevolmente l’andatura permettendo al gruppo di riportarsi a pochi secondi dagli uomini di testa ai piedi dello strappo finale.
Dopo un velleitario tentativo di Jeannesson (Fdj) il primo ad accelerare con una certa decisione è stato Anton (Euskaltel) che ha raggiunto e superato i fuggitivi rimanendo per un breve tratto solo in testa alla corsa ma immediatamente dopo si è mosso Rodriguez alla ruota del quale ha resistito il solo Contador (Saxo Bank-Tinkoff), apparso molto più pimpante rispetto ai primi giorni di Vuelta, con Valverde a qualche decina di metri, Anton che è scivolato indietro e soprattutto Froome (Sky) ad arrancare intorno alla 10a posizione, anche perchè aveva iniziato la salita piuttosto indietro, e il suo compagno Henao che invece di restargli al fianco ha tentato in solitudine di riportarsi sui due spagnoli al comando: vedendo le difficoltà del britannico Contador si è portato in testa e vi è rimasto fino a 200 metri dal traguardo quando Rodriguez ha sferrato la sua tipica fucilata andando a imporsi agevolmente con 8” sul madrileno, 13” su un Valverde forse meno brillante del previsto, 20” su un Gesink (Rabobank) inatteso a questi livelli dopo la performance non esaltante nella crono di Pontevedra e 23” su un Froome che ha recuperato terreno nel finale ma che conferma di non essere più l’atleta dominante del Tour de France. In ogni caso tutti gli uomini di classifica sono arrivati entro il minuto di distacco da Purito e tra questi Nocentini (Ag2r) 12° a 36” e Capecchi (Liquigas) 15° a 39” in compagnia di Tiralongo (Astana) mentre Cunego (Lampre), apparso in leggera crescita rispetto alle precedenti giornate, si è piazzato 19° a 52” con a ruota il compagno Anacona al termine di una discreta rimonta nell’ultimo tratto di salita.
La nuova classifica generale vede Rodriguez e Contador prendere il largo nei confronti di Froome e Valverde con il catalano che guida ora con 13” sul madrileno, 51” sul britannico e 1′20” sul murciano mentre Gesink è 5° a 2′59”, Moreno 6° a 3′29” e Roche 7° a 4′22”; i tre arrivi in salita consecutivi di Puerto de Ancares, Lagos de Covadonga e Cuitu Negru saranno decisivi ma prima i big avranno un attimo di respiro nella 13a tappa, 172,8 km da Santiago de Compostela a Ferreol adatti a una fuga da lontano anche se non è da scartare l’ipotesi di un arrivo a ranghi compatti in cui Degenkolb sarebbe nuovamente l’uomo da battere.

Marco Salonna

Commenta la notizia