KESSIAKOFF OROLOGIO SVIZZERO, PURITO SALVA LA ROJA
Con una prestazione analoga a quella che gli ha consentito di imporsi a Gossau nella corsa a tappe elvetica il 32enne svedese si aggiudica l’impegnativa crono di Pontevedra con 17” su Contador e 39” su Froome, che non riescono a strappare la leadership della generale un superlativo Rodriguez che chiude 7° a 1′16”. Ottima prova anche per Valverde 4° a 1′08”, molto indietro gli azzurri.
Foto copertina: Kessiakoff in azione nella crono di Pontevedra (foto Bettini)
In una Vuelta fatta su misura per gli scalatori anche l’unica cronometro individuale presente nelle tre settimane, 39,4 km da Cambados a Pontevedra, presentava un tracciato tutt’altro che per specialisti con solo i primi 13 km e gli ultimi 8 pianeggianti e nel mezzo l’Alto Monte Castrove, 10 km di ascesa abbastanza impegnativa nel tratto iniziale e più pedalabile verso la vetta per una pendenza media vicina al 5%, e i successivi 8 km di discesa. Il successo parziale è andato, piuttosto a sorpresa malgrado al Giro di Svizzera si era imposto in una cronometro dal disegno altimetrico molto simile in quel di Gossau battendo sua maestà Cancellara, allo svedese Kessiakoff (Astana), che dopo un Tour de France in cui aveva combattuto fino all’ultimo per la maglia a pois con Voeckler è uscito di classifica fin dalle prime tappe di montagna della Vuelta, evidentemente per dare il meglio proprio nella prova contro il tempo, e dopo un avvio di gara piuttosto controllato ha fatto la differenza nel tratto in salita e ha ulteriormente incrementato il vantaggio nel finale chiudendo con 18” su Contador (Saxo Bank-Tinkoff) e 37” su Froome (Sky), grandi favoriti della vigilia: il madrileno, in testa al rilevamento intermedio del km 13 per poi essere superato da Kessiakoff, può comunque essere soddisfatto per aver scavalcato nella classifica generale il britannico, che nei confronti del rivale ha pagato una minore attitudine nell’affrontare le curve oltre a una forma che sembra in leggero calo rispetto a quella straripante del Tour. Entrambi però non hanno fatto i conti con Purito Rodriguez (Katusha), che dopo aver accusato un distacco di 39” da Contador al primo intertempo ha come prevedibile limitato i danni in salita e soprattutto si è superato negli ultimi 16 km a lui meno favorevoli chiudendo 7° a 1′16” da Kessiakoff, immediatamente alle spalle della coppia della Movistar composta da un altrettanto convincente Valverde , 4° a 1′08” e ancora più brillante del catalano sull’Alto Monte Castrove, e da uno strepitoso Intxausti 5° a 1′09” mentre 6° a 1′15” si è piazzato lo specialista australiano Porte (Sky).
Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica, sempre più lontani comunque dalla zona podio, il migliore è stato Talansky (Garmin) 9° a 1′24” anche se leggermente sotto tono rispetto alle previsioni, seguito da Gesink (Rabobank), il cui 12° posto a 1′42” desta però perplessità in virtù del fatto che, come accaduto più volte in stagione, è stato al livello dei migliori in pianura mentre ha perso moltissimo in salita e la stessa considerazione la si può fare per il suo compagno Mollema, solo 38° a 2′59” e lontano parente dell’atleta che ha sfiorato il podio alla Vuelta 2011. Ottima invece la prova di Moreno (Katusha) 15° a 2′02” e più che discrete quelle di Ten Dam (Rabobank), 20° a 2′20”, Roche (Ag2r) 21° a 2′21” e del giovane colombiano Anacona (Lampre) che alla sua prima impegnativa crono da professionista ha chiuso 30° a 2′49” facendo nettamente meglio del compagno Niemiec 59° a 4′01”; tra le delusioni di giornata il campione del mondo Tony Martin (Omega-QuickStep), 11° a 1′39” sia pure su un percorso poco adatto alle sue caratteristiche, Monfort (RadioShack) 27° a 2′40” e Anton (Euskaltel), che dopo un avvio di Vuelta negativo e i segnali incoraggianti di Andorra ha compiuto un brusco passo indietro chiudendo 49° con un distacco di 3′38”. Non ci si attendevano grandi cose dagli italiani con Montaguti (Ag2r) che ha chiuso 34° a 2′54” precedendo di 4” il campione nazionale di specialità Cataldo (Omega-QuickStep), mentre gli uomini di classifica Nocentini (Ag2r) e Capecchi (Liquigas) hanno fatto quel che hanno potuto terminando rispettivamente al 45° e 46° posto con distacchi di 3′30” e 3′32” da Kessiakoff.
La nuova generale vede Rodriguez che contro le previsioni ha salvato la maglia rossa con 1” su Contador, 16” su Froome e 59” su Valverde, che sarebbe tuttora in linea con gli altri tre se non avesse perso 50” nella tappa di Valdezcaray a causa della caduta e del successivo attacco del Team Sky; Purito avrà ora una grande occasione per incrementare il vantaggio nella 12a tappa, 190,5 km da VilagarcÃa de Arousa a Mirador de Ézaro con un muro finale di 2 km al 13% cucito su misura per il catalano, anche se i suoi avversari diretti e il Gilbert visto sul Montjuic tenteranno di vendere cara la pelle.
Marco Salonna.