VALVERDE KO, VINCE CLARKE
Nella quarta tappa della Vueta il corridore della Movistar resta vittima di una caduta proprio mentre il team Sky attacca sfruttando il vento, riuscendo a non far rientrare la maglia rossa con la collaborazione di Katusha e BMC. Una lunga fuga premia l’australiano Simon Clarke, che si impone in volata davanti a Tony Martin, mentre Contador non è riuscito a fare la differenza su una salita conclusiva veramente facile.
Foto copertina: un amareggiato Alejandro Valverde taglia il traguardo (foto Susanne Goetze)
La quarta tappa della Vuelta ha portato i corridori da Barakaldo all’Estación de Valdezcaray: pochi chilometri (160,6) ma due GPM di prima categoria, uno nella prima fase di gara (Alto de Orduña) e l’arrivo in salita all’Estación de Valdezcaray, 13,4 Km pedalabili, specie negli ultimi 5. Nessuna difficoltà proibitiva, ma c’era molta curiosità per vedere se anche quest’oggi sarebbero stati rispettati i valori equilibrati tra i favoriti emersi ieri nella scalata conclusiva all’Alto di Arrate.
Quest’altra giornata torrida, in cui la temperatura sulla corsa ha raggiunto anche i 38,5 °C, è stata caratterizzata da una lunga fuga scattata già dal chilometro 3,5 su iniziativa di Jesus Rosendo Prado (Andalucía), Simon Clarke (Orica-GreenEdge), Tony Martin (OmegaPharma-QuickStep) e Luis Angel Mate Mardones (Cofidis), sui quali è rientrato successivamente Assan Bazayev (Astana). Ha tentato di aggregarsi alla fuga anche Javier Francisco Aramendia Lorente (Caja Rural), che dopo oltre venti chilometri di inseguimento senza successo ha desistito dall’azione. Il gruppo lascia fare in assoluta tranquillità e i cinque fuggitivi acquistano presto un vantaggio elevato, arrivando ai piedi della prima ascesa con quasi 12’ di margine. L’impegnativo GPM dell’Alto de Orduña (7,7 Km al 7,8% di pendenza media, con punte del 12%) viene conquistato da Mate Mardones davanti a Clarke e Rosendo Prado. Il gruppo scollina con più di 9’ di ritardo.
La tappa si trascina stancamente e nemmeno il vento, segnalato lungo il percorso, smuove le acque nel gruppo principale, il cui distacco dai fuggitivi risale fino a superare i 13’. Lo sprint intermedio di Haro (Km 111,9) viene vinto da Mate Mardones, mentre la Movistar di Valverde continua a disinteressarsi dell’inseguimento, nonostante l’arrivo di tappa fosse molto indicato per l’attuale leader della Vuelta (anche se Mate Mardones è stato maglia rossa virtuale per praticamente tutta la tappa). Anche il secondo sprint di Sto. Domingo de la Calzada (Km 131) viene conquistato dallo spagnolo della Cofidis, ma ad animare la corsa è ben altro.
Improvvisamente, infatti, dal gruppo accelera un uomo del team Sky, intenzionato probabilmente a fare selezione sfruttando il vento, e nella testa del gruppo una caduta coinvolge molti uomini Liquigas e Movistar, tra cui i rispettivi leader Capecchi e Valverde. Tutta la Sky si schiera davanti a tirare a tutta, ricevendo l’aiuto di alcuni uomini della Katusha, dando continuità all’azione nata prima della caduta. Si formano così diversi ventagli ma il vento cala d’intensità e i ritardatari, che avevano perso anche 1’14”, lentamente sembrano recuperare sotto la spinta della Movistar e della Liquigas. Tuttavia in testa al primo gruppo si affaccia anche la BMC, mentre tutti i ritardatari si aggregano in un’unica lunghissima fila indiana staccata di circa 40”.
Ai piedi della salita conclusiva i cinque fuggitivi conservano un margine di circa 5’ e Martin prova subito uno scatto, riuscendo a mettere fuori dai giochi Mate Mardones. Le prime rampe dell’Estación de Valdezcaray sono le più impegnative e sotto la spinta di Martin si staccano anche il campione kazako Bazayev e Rosendo Prado: solo Clarke resiste e collabora con il tedesco. Il gruppo di Valverde perde nuovamente terreno (1’08”), così che la maglia rossa è costretta ad un forcing nel primo tratto di salita, aiutato prima dal compagno Quintana e poi da Eros Capecchi. La Sky intanto imposta un ritmo regolare ma non esagerato, tanto che scatta Velasco (Euskaltel-Euskadi), portandosi dietro Navarro (SaxoBank-Tinkoff) e Zeits (Astana). C’è quindi un forcing di Navarro (SaxoBank-Tinkoff) per il suo capitano Contador, che impedisce a Valverde di rientrare quando era ormai a poca distanza dalla coda del gruppo, mentre solo Froome (Sky) e Roche (AG2R) resistono sulle code dei due spagnoli. Rodriguez (Katusha) sembra meno brillante di ieri e resta nel gruppo dei migliori, tirato da un compagno di squadra. Esaurito il lavoro di Navarro, sia Froome che Roche collaborano con il madrileno, mentre a 6 Km dall’arrivo la coppia di fuggitivi conserva un margine di 1’50” che, considerando la facilità del finale della salita, potrebbe essere sufficiente. Il margine sugli altri capitani è esiguo e Contador e Froome si rialzano, mentre Roche insiste in compagnia di Ten Dam (Rabobank), Zeits e Gerdemann (Radioshack-Nissan). Anche Igor Anton (Euskaltel-Euskadi) va in crisi e si stacca dal ritmo regolare della Katusha, mentre sui contrattaccanti si riporta Marcos Garcia (Caja Rural). I due davanti si studiano nei falsopiani finali e nella volata si impone nettamente Simon Clarke davanti a Tony Martin, mentre il fuggitivo della prima ora Bazayev chiude terzo a soli 22”. Quarto si piazza Garcia, che esulta come se avesse vinto, davanti a Roche e Gerdemann; il gruppo dei leader conclude a 1’04” dal vincitore, Anton a 1’34” e Valverde a 1’59”. Joaquin Rodriguez conquista così la maglia rossa, con 1” di vantaggio su Froome e 5” su Contador.
La quinta tappa, da Logroño a Logroño (168 Km) lungo un circuito da ripetere otto volte, dovrebbe concedere un attimo di tregua ai big della classifica, lasciando spazio alle ruote veloci.
Giorgio Vedovati