A EIBAR E’ SUBITO BATTAGLIA: TAPPA E MAGLIA A VALVERDE
Entrano subito in scena i grossi calibri nel primo arrivo in salita della Vuelta, con Valverde a dar fuoco alle polveri e Alberto Contador ad animare la scalata con una raffica di scatti. All’arrivo si presentano i due spagnoli in compagnia del connazionale Rodriguez e di Chris Froome, con l’Embatido che prevale al fotofinish su Purito. Ottima prova, fra gli italiani, di Eros Capecchi, 7° a 6’’ dal vincitore.
Foto copertina: Valverde prevale su Rodriguez in un tiratissimo sprint (foto Susanne Goetze)
In piacevole controtendenza con il Giro d’Italia e il Tour de France di quest’anno, è bastato attendere il terzo giorno e la prima vera salita per assistere ad un testa a testa tra i favoriti della Vuelta 2012: sulla salita di Eibar, appuntamento fisso del Giro dei Paesi Baschi, è stato Alejandro Valverde ad accendere la miccia a 5 km dal traguardo, salvo poi cedere il proscenio ad un Alberto Contador assetato di rivincita ma forse ancora privo dello smalto dei giorni migliori.
Raramente, infatti, è capitato di vedere tre corridori resistere a ben cinque sparate del madrileno, sia pure prodotte su un’ascesa ripida ma non atroce, e soprattutto dal chilometraggio contenuto (talvolta aiutate però da una moto riprese compiacente). Con il progredire dell’ascesa, è stata netta la sensazione che il pistolero continuasse nelle sue progressioni più con la forza dei nervi e delle motivazioni che con quella delle gambe, sufficiente a levare ogni volta di ruota i comprimari, ma mai tali da mettere in difficoltà lo stesso Embatido e Rodriguez, sempre incollati alla sua ruota, o Chris Froome, che ha preferito non replicare ai cambi di ritmo più bruschi, rientrando sempre con più calma.
La condizione di Contador dovrebbe solo migliorare strada facendo, e non è dunque da escludere che di qui a qualche giorno possano tornare a bastare un paio di scatti per dissuadere dalla replica anche gli avversari più ostici; per il momento, tuttavia, proprio Valverde ha destato l’impressione migliore, dando a tratti – soprattutto nella sezione finale della scalata – l’impressione di aspettare e controllare gli allunghi del vincitore dell’edizione 2008 nonché uomo da battere, installandosi poi in testa al quartetto formatosi al comando – sei volte avvantaggiatosi e cinque volte raggiunto – nel tratto di pianura e discesa finale.
Con Froome tagliato fuori dalle scarse doti di velocista e Contador sfiancato dalla raffica infinita di allunghi (ne abbiamo contati cinque in salita, più uno per chiudere su Valverde e due successivi allo scollinamento), il murciano doveva guardarsi di fatto dal solo Joaquim Rodriguez, sempre sulla difensiva ma mai apparso in affanno nel corso dell’ascesa. Pur marcato a vista, Purito aveva però trovato il varco giusto per infilare l’uomo Movistar, infilandosi all’interno in una curva a destra a 400 metri circa dal traguardo, approfittando poi del toboga finale per frustrare i propositi di rimonta dell’avversario. A vittoria ormai quasi acquisita, JRo ha però compiuto un harakiri ciclistico, smettendo di pedalare ad una cinquantina di metri dal traguardo, forse confidando nella pendenza favorevole, ma senza premurarsi di controllare la posizione di Valverde, che ha invece avuto il merito di provarci fino in fondo. Soprassedendo anche sul colpo di reni, Purito, ancora in vantaggio fino ad un nonnulla dalla linea bianca, ha definitivamente gettato la vittoria alle ortiche, da cui Valverde ha saputo raccoglierla e allegarla alla maglia rossa ormai certa.
Forte dell’ottima performance della Movistar nella cronosquadre inaugurale, Alejandro sfoggerà infatti domani le insegne del primato, in una classifica che ha già assunto una fisionomia quasi da ultima settimana, quantomeno nei nomi di testa. I tre che hanno accompagnato il neo-leader al traguardo occupano infatti la terza, quarta e quinta posizione, con ritardi che vanno dai 18’’ di JRo ai 24’’ Contador, passando per i 20’’ di Froome. A fare da cuscinetto tra sé e i rivali più accreditati, il capoclassifica trova Intxausti, oggi giunto 8°, in mezzo al gruppetto che ha ceduto solo all’ultimo allungo dei più forti.
Fra questi atleti, staccati di 6’’, oltre a Moreno, Mollema, Talansky, Gesink, Roche, Anton, Anacona e Uran, anche un ottimo Eros Capecchi, nettamente il migliore degli italiani. Pessimo, invece, il responso del primo test per Damiano Cunego, appena 37° a 1’28’’ dal vincitore, si spera solo in virtù della scelta di uscire immediatamente di classifica per puntare a successi parziali.
Sempre in ottica Mondiale, vale la pena di segnalare l’inserimento in fuga di Philippe Gilbert, che insieme a Riblon, Carrasco, Zeits, Sijmens, Rollin, Irizar e Ligthart ha dato vita all’azione che ha caratterizzato la tappa dalla prima ora, neutralizzata dal lavoro di Movistar, Sky, Saxo Bank e Omega Pharma poco prima dell’imbocco dell’ascesa finale. Dopo la prova di oggi, tuttavia, vale forse la pena di aggiungere anche il nome di Alejandro Valverde al lotto dei più seri pretendenti alla maglia iridata di Valkenburg.
Matteo Novarini