L’EUROPCAR CHE NON TI ASPETTI: TRE VALLI A VEILLEUX
Sulla carta relegato al ruolo di gregario di Thomas Voeckler, il canadese si è imposto a sorpresa nella 92a Tre Valli Varesine, concedendosi addirittura il lusso dell’arrivo in solitaria. Staccati di 1’06’’ i più immediati inseguitori, regolati da Palini su Di Luca e Parisien. A Veilleux anche la classifica finale del trittico, con il connazionale oggi 4° alle sue spalle.
Foto copertina: David Veilleux urla la sua gioia sul traguardo di Luino (foto Bettini)
È firmata da David Veillux la più grande sorpresa del Trittico Lombardo 2012, aperto giovedì dallo sprint vincente di Sacha Modolo alla Bernocchi e proseguito con il successo di Emanuele Sella nella Agostoni in quel di Lissone. Canadese, classe 1987, il portacolori della Europcar non era neppure annoverato fra gli outsider della Tre Valli 2012, che avrebbe sulla carta dovuto correre al servizio di Pierre Rolland e soprattutto di Thomas Voeckler, dato ed effettivamente apparso in buona condizione. Giunto in compagnia dei migliori al penultimo giro sul circuito finale di Luino, dopo aver resistito alla massiccia scrematura registrata nel corso della prima tornata, il non ancora 25enne di Cap-Rouge ha saputo volgere a proprio vantaggio il suo status di semi-sconosciuto, avvantaggiandosi nell’indifferenza generale ad una quindicina di chilometri dal traguardo.
Sono bastate poche pedalate perché il vantaggio lievitasse addirittura intorno al minuto, assestandosi a 56’’ in corrispondenza del suono della campana sul drappello inseguitore. Drappello, quest’ultimo, selezionatosi in virtù di un’altra giornata di corsa all’arma bianca, all’altezza della Agostoni di ieri. Già sull’Alpe Tedesco, prima ascesa di giornata nonché punto più alto della gara, si sono mossi Fabio Felline, l’eroe dei Resinelli Matteo Rabottini e il solito Angel Madrazo, cui va senz’altro l’ideale titolo di corridore più combattivo del Trittico. Neutralizzata l’azione dei tre, sono stati Frapporti e il giovane colombiano Valencia a provarci, quando ancora all’arrivo mancavano oltre 60 km, senza trovare maggiore fortuna.
La vera scrematura è però arrivata nei pressi dell’imbocco del circuito conclusivo, 11 km circa intorno a Luino da percorrere quattro volte: dapprima è stata la volta di Sander Armée, altro attaccante seriale di questo Trittico, in compagnia ancora di Felline e Rabottini; quindi è toccato a Stefano Garzelli piazzare due allunghi, inframmezzati da un poco produttivo affondo di François Parisien; poi ancora all’ex campione europeo Luca Wackermann, vent’anni compiuti a marzo. Dodi, Reda, Failli, Visconti, Pozzovivo, Di Luca, Voeckler e il solito Madrazo si sono alternati al comando scattando e contro-scattando per un altro paio di giri, fino, appunto, all’allungo di Veilleux, il primo ad apparire potenzialmente decisivo.
Unico a cogliere la pericolosità della situazione, Giovanni Visconti ha provato a lanciarsi da solo all’inseguimento del battistrada, quando il divario aveva però già superato i 40’’; tentativo senz’altro coraggioso, ma forse tatticamente rivedibile, anche se le difficoltà palesate da Visconti lungo l’ultima scalata alla salita di Dumenza autorizzano a credere che nessuna strategia di corsa avrebbe potuto sopperire ad una condizione ancora deficitaria, destinata a crescere – si spera – con l’avvicinarsi del Campionato del Mondo. Ormai irrimediabilmente attardati grossi calibri quali Garzelli e Pellizotti, era da Danilo Di Luca e Domenico Pozzovivo che ci si attendeva una mossa sulle ultime rampe di giornata, ed è effettivamente stato proprio il 36enne di Spoltore a guidare l’inseguimento per diversi chilometri. La totale mancanza di collaborazione all’azione dell’abruzzese ha però trasformato la lotta in un testa a testa a distanza, in cui la perdita del fattore superiorità numerica condannava gli inseguitori a rivedere Veilleux soltanto dopo il traguardo, accontentandosi di riassorbire Visconti.
Con la sola eccezione di un paio di curve disegnate non esattamente alla Paolo Savoldelli nella picchiata verso Luino, il successo del canadese è stato sostanzialmente acquisito al momento dell’ultimo scollinamento, concedendo al leader, che fino ad oggi poteva vantare soltanto due successi minori in Francia, di godersi appieno un successo sicuramente inatteso ma altrettanto sicuramente meritato. In allegato alla Tre Valli, per Veilleux è arrivato anche il primato nella classifica del Trittico, dove l’altro canadese Parisien ha completato un’impronosticabile doppietta canadese grazie al quarto posto odierno, alle spalle di Palini e Di Luca. A completare il podio della tre-giorni Visconti, che negli ultimi chilometri è incappato in una caduta priva di gravi conseguenze, ma sufficiente a lasciargli come ricordo qualche dolorosa escoriazione. Wackermann e Cattaneo, 5° e 10° di giornata rispettivamente, quarantuno anni in due, rappresentano forse le note più liete della Tre Valli e dell’intero Trittico per quanto riguarda il ciclismo italiano, che potrebbe aver trovato – forse in anticipo sulle attese – due nomi su cui costruire in parte il necessario ricambio generazionale.
Altre indicazioni in tal senso si spera possano venire dalla Vuelta in partenza da Pamplona fra poche ore, la cui collocazione in calendario ha privato gli appuntamenti lombardi di molti possibili protagonisti. Se la salute di un movimento si misura anche dalla sua capacità di difendere le proprie corse – verrebbe da dire -, non è difficile farsi un’idea delle condizioni di quello italiano.
Matteo Novarini