COPPA BERNOCCHI, MONOLOGO COLNAGO

agosto 16, 2012
Categoria: News

Si apre nel segno della formazione di Bruno Reverberi il Trittico Lombardo, con Sacha Modolo che ha bruciato allo sprint il compagno Sonny Colbrelli a Legnano, sul traguardo della Coppa Bernocchi. Completa il podio l’argentino Mauro Richeze. Il lungo tratto pianeggiante finale è risultato fatale a un drappello comprendente Davide Rebellin, che aveva a lungo animato la gara nella fase centrale.

Foto copertina: Sacha Modolo e Sonny Colbrelli regalano la doppietta alla Colnago – CSF nella 94a Coppa Bernocchi (foto Bettini)

Come tradizione vuole, anche l’edizione 2012 della Coppa Bernocchi ha sorriso ad un velocista, al termine di una gara che pure si era sviluppata a tutto vantaggio di chi tentava di scongiurare un epilogo allo sprint. Sin dalle battute iniziali, infatti, il gruppo è stato obbligato a viaggiare a passo decisamente spedito, nel tentativo di controllare la girandola di scatti che ha alla fine premiato Quemeneur, Van Vooren, Pantano, J. Rodriguez, Maggiore, Coledan, Ciavatta, Garofalo e Kern, a lungo in avanscoperta e capaci di guadagnare fino a quattro minuti nei confronti del gruppo principale.
I nove non hanno comunque mai dato al plotone ragione di preoccuparsi, mentre qualche patema in più lo ha provocato l’attacco di Alexander Pliuschin, partito ad una cinquantina di chilometri dal traguardo, ma è stato un successivo contrattacco a mettere seriamente a repentaglio l’arrivo a ranghi compatti. Pantano ci ha infatti riprovato, stavolta in compagnia di Madrazo, Armée, Monsalve, Charteau, Garofalo, Cominelli e soprattutto Davide Rebellin, attivissimo in particolare nei tratti di salita. Gli otto hanno per un certo tratto dato l’impressione di poter sfidare seriamente la concorrenza delle squadre dei velocisti, che, una volta esaurite le salite e intrapresi gli oltre 20 km in linea verso Legnano, hanno però iniziato a divorare il margine faticosamente costruito dai coraggiosi, neutralizzandone l’azione ad una quindicina di chilometri dal termine.
Con Andrea Guardini messo ko dai ripetuti saliscendi, il nome di Sacha Modolo era prepotentemente schizzato in testa alla lista dei favoriti, ma le minacce portate da chi non voleva arrendersi allo sprint non erano ancora terminate. A segnalarsi, in particolare, è stata l’azione di Luca Dodi, 25enne del Team Idea che a 7700 metri dall’arrivo ha provato con successo ad avvantaggiarsi. La sortita è durata oltre 4 km, prima in solitaria, poi in compagnia di De Negri, spegnendosi soltanto in vista del cartello indicante 3 km alla conclusione.
Un ultimo assalto degno di nota è stato quello del già attivo Madrazo, capace di difendere strenuamente una cinquantina di metri di margine, prima di arrendersi al ritorno di un gruppo già proiettato verso lo sprint.
Con un parco velocisti falcidiato dai passaggi sul Piccolo Stelvio, la Colnago si è trovata in condizione di recitare la parte del cannibale, non limitandosi neppure a coronare gli sforzi profusi nell’inseguimento con la volata vincente di Modolo. Sonny Colbrelli, dopo aver assistito il veneto in fase di preparazione allo sprint, si è infatti concesso anche il lusso di chiudere subito alle sue spalle, mentre il vincitore intimava a gesti a qualcuno di tacere, spendendo in modo forse rivedibile il proprio momento di esultanza.
A conquistare il gradino più basso del podio è stato Mauro Abel Richeze, fratello di quel Maximiliano che nel 2007 si vide assegnare a tavolino due successi di tappa al Giro, originariamente andati ad Alessandro Petacchi – poi incappato in un controverso caso di doping -, non venendone privato dopo la squalifica biennale rimediata l’anno successivo. Tra i big, da segnalare l’ottavo posto di Giovanni Visconti, potenzialmente molto utile in chiave Trittico.
Domani e dopo, infatti, il nome del siciliano figurerà tra quelli dei favoriti di Coppa Agostoni e Tre Valli Varesine; non sarà tuttavia semplice spodestare Sacha Modolo, che lo scorso anno seppe imporsi proprio nel secondo appuntamento della tre giorni lombarda. I precedenti non giocano a favore del ragazzo di Conegliano, giacché, dal 1997 all’edizione passata, soltanto una volta il vincitore della Bernocchi ha conquistato il successo finale (Hutarovich lo scorso anno). Di fronte ad una squadra come la Colnago di oggi, anche la tradizione potrebbe però essere costretta a piegarsi.

Matteo Novarini

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