CHAVES, E’ NATA UNA STELLA
Il 22enne colombiano reduce dal successo nella tappa regina della Vuelta Burgos ri ripete al Gp Camaiore regolando allo sprint l’altrettanto promettente russo Chernetskiy, il campione italiano Pellizotti, Pozzovivo e Sella in compagnia dei quali aveva fatto il vuoto nella tradizionale scalata del Monte Pitoro.
Foto copertina: il successo di Chaves a Camaiore (foto Bettini)
Anche il Gp Camaiore, giunto alla sua 63a edizione e che nel suo albo d’oro può annoverare atleti del calibro di Nencini, Merckx, De Vlaeminck, Moser, Bitossi, Saronni, Argentin, Bugno, Rebellin, Bettini e Nibali, subisce la grande concorrenza internazionale ed è per questo che al via si sono presentate solo 12 formazioni, tra cui la sola Liquigas facente parte del World Tour, tanto che per rimpinguare il numero dei partenti ciascuna di esse era composta da 10 atleti, con tra i principali protagonisti al via il campione uscente Taborre, Di Luca, Betancur e Garzelli (Acqua&Sapone), Salerno e Capecchi (Liquigas), Pellizotti, Felline e Sella (Androni), Gatto, De Negri e Rabottini (Farnese), Pozzovivo e Brambilla (Colnago-Csf), Duarte, Atapuma e Chaves (Colombia Coldeportes), Bailetti e Bosisio (Utensilnord) e Colli (Team Type 1): il percorso era quello tradizionale con un circuito pianeggiante iniziale dedicato a Fabio Casartelli e quello successivo di 24 km da ripetere per sette volte comprendente l’ascesa al Monte Pitoro, 3 km circa al 7% il cui ultimo scollinamento era posto a 10 km dal traguardo.
La corsa è stata accesa fin dalle prime battute con Colli e De Negri particolarmente attivi nei traguardi volanti pesenti nella fase iniziale ma la prima azione degna di nota è nata sul prima scalata del Pitoro ad opera di Salerno, che ha scollinato in solitudine venendo poi raggiunto da Di Paolo (Acqua&Sapone), Monsalve (Androni), Mejias (Team Type 1), Klimiankou (Astana) e Palini (Team Idea) e quindi da altri 28 corridori tra cui Di Luca, Betancur, Brambilla, De Negri, Rabottini, Sarmiento e Koren (Liquigas), Felline, Rubiano e Serpa (Androni), che hanno guadagnato fino a 2′15” sul resto del gruppo: sembrava già essere l’azione decisiva ma la formazione di Gianni Savio che pure aveva 6 atleti nel gruppo di testa si è portata al comando con l’intento di far rientrare in gioco Pellizotti che sul terzo passaggio al Pitoro si è mosso in prima persona in compagnia di un’altra ventina di corridori tra cui Garzelli, Sella e Chaves riuscendo a chiudere il gap con gli uomini di testa; immediatamente dopo il ricongiungimento è scattato Rabottini, che ha percorso in solitudine i successivi due giri del circuito acquisendo un vantaggio massimo di 1′40” prima di essere ripreso grazie al lavoro degli uomini della Colnago-Csf.
Nella fase successiva è stata l’Acqua&Sapone a prendere in mano la situazione e a chiudere sui numerosi tentativi portati tra gli altri dai vari Brambilla, Bosisio, Laverde, Proni e Giordani (Farnese) e sopratutto da un attivissimo Sella e tutto si è deciso sull’ultima ascesa del Pitoro, ai piedi della quale si è presentato un gruppo comprendente una quarantina di unità : è stato ancora lo scatenato scalatore vicentino a effettuare il forcing sulle prime rampe e hanno retto il ritmo i soli Pellizotti, Di Luca, Chaves, Pozzovivo e i sorprendenti Mucelli (Utensilnord), già in evidenza in primavera con diverse fughe al Giro dei Paesi Baschi, Kocjan (Team Type 1) e Chernetskiy (Itera-Katusha), 22enne russo che aveva comunque di recente mostrato le sue doti di grimpeur aggiudicandosi la cronoscalata di Col de Bassachaux al Giro della Val d’Aosta davanti al nostro Fabio Aru e chiudendo alle spalle dell’azzurro in classifica generale. In vista dello scollinamento Chaves ha rotto gli indugi immediatamente seguito da Pellizotti sui quali si sono riportati Pozzovivo, Chernetskiy e uno straordinario Sella mentre non ce l’ha fatta a replicare Di Luca, apparso già alla Vuelta Burgos in calo di condizione dopo le ottime prestazioni nel mese di luglio: i cinque uomini di testa hanno proseguito di comune accordo fino al traguardo e Pellizotti ha lanciato per primo lo sprint ma ad avere la meglio è stato Chaves che ha preceduto Chernetskiy, il campione italiano, Pozzovivo e Sella mentre Di Luca ha chiuso 6° a 24” regolando il gruppetto inseguitore comprendente Kocjan, Rybakov (Itera-Katusha), Rubiano (Androni) e Mucelli. Per il 22enne colombiano, professionista dalla scorsa stagione in cui si era imposto nella classifica generale del Tour de l’Avenir, si tratta del secondo successo consecutivo dopo quello in cima alla dura salita di Lagunas de Neila alla Vuelta Burgos davanti a scalatori del calibro di Henao, Anton, Moreno e dello stesso Pellizotti, ed è facile prevedere che su di lui andranno le attenzioni di diverse squadre World Tour. Il prossimo appuntamento con il calendario italiano sarà quello della Coppa Bernocchi, che sostituisce la Tre Valli Varesine come prima prova del Trittico Lombardo in programma tra il 16 e il 18 di agosto.
Marco Salonna