SCOCCA L’ORA DI TUFT, CRESCE CONTADOR

agosto 12, 2012
Categoria: News

Colpo doppio del canadese vicecampione mondiale di specialità a Varese che si aggiudica la crono di Ardooie con 5” su Phinney e 6” su Boom e strappa la maglia bianca a Boonen che accusa oltre un minuto di ritardo. A una settimana dal via della Vuelta fa la voce grossa anche il madrileno che malgrado il percorso completamente piatto chiude 7° a 22” da Tuft appena dietro a un brillante Malori 5° a 19”.

Foto copertina: Tuft in azione nella crono di Ardooie (foto Cor Vos)

Dopo le prime cinque tappe interlocutorie, eccezion fatta per la cronosquadre di Sittard, il Tour de France è entrato nel vivo con la prova contro il tempo di 17,4 km in quel di Ardooie, interamente pianeggiante e caratterizzata da lunghissimi rettilinei e pertanto adatta a quegli atleti in grado di spingere con grande potenza sui pedali. Non a caso il successo e con esso la maglia bianca di leader della generale è andato a uno specialista puro come canadese Svein Tuft (Orica-GreenEdge), medaglia d’argento nella cronometro di Varese nel 2008 e che in carriera sale a quota 26 successi ottenuti quasi tutti contro il tic tac, tra cui il prologo dell’Eneco Tour 2010 in quel di Steenwijk: il 35enne di Langley si è gestito al meglio lungo tutto il percorso e ha prevalso con 5” su Taylor Phinney (Bmc), che è stato il migliore nella seconda parte di gara e può recriminare per un avvio troppo controllato, e 6” su un grande Lars Boom (Rabobank), che con questa prestazione diventa l’uomo da battere essendo molto più adatto di Tuft ai muri delle Fiandre che verranno affrontati nella frazione conclusiva.
Nettamente più staccati tutti gli altri corridori con Westra (Vacansoleil) 4° a 18”, un ottimo Adriano Malori (Lampre) che ha trovato un percorso ideale per i suoi mezzi e si è piazzato 5° a 19” mantenendo un ritmo regolare per tutto l’arco della prova a differenza di Chavanel (Omega-QuickStep) e Irizar (RadioShack), che avevano i due migliori tempi a metà gara ma si sono spenti nella seconda parte chiudendo rispettivamente 6° e 11° con un distacco di 20” e 22”; immediatamente alle spalle del campione francese a cronometro si è piazzato Alberto Contador (Saxo Bank-Tinkoff), che su un tracciato assolutamente non ideale per le sue caratteristiche di scalatore e di atleta in grado di rilanciare la velocità ha impressionato per la frequenza di pedalata molto più elevata di quella di tutti gli altri e si è piazzato 7° a 22” da Tuft, dimostrando di essere sulla strada giusta a una settimana dal via della Vuelta España, suo grande obiettivo stagionale. L’ottima giornata dell’Orica-GreenEdge è stata completata da Durbridge e Mouris, 8° e 9° con distacchi di 25 e 26” anche se meno bene ha fatto il secondo della generale Keukeleire 39° a 1′08” mentre la grande sconfitta è l’Omega-QuickStep, che oltre alla prestazione non eccezionale di Chavanel registra il deludente 17° posto a 46” di Kwiatkowski e il 29° a 1′01” della maglia bianca Tom Boonen, che con questo distacco è virtualmente tagliato fuori dai giochi per il successo finale. Tra le delusioni di giornata si annoverano anche Millar (Garmin) 24° a 53”, Larsson (Vacansoleil) 30° a 1′01” e Spilak (Katusha) 50° a 1′19” mentre, detto di Malori, in casa Italia hanno realizzato prestazioni discrete Boaro (Saxo Bank-Tinkoff), 18° a 46” e a lungo provvisoriamente in testa dopo aver tagliato il traguardo, e i due alfieri della Bmc Quinziato e Ballan, distanziati rispettivamente di 52” e 59”.
La nuova classifica generale vede Tuft al comando con 4” su Boom, 16” su Chavanel, 25” su Mouris e Durbridge, 37” su Langeveld e 39” su Terpstra con Contador 10° a 49” e Boonen 12° a 55” ma tutto è ancora apertissimo in vista della frazione conclusiva che sarà un piccolo Giro delle Fiandre: saranno infatti ben 16 i muri che verranno affrontati lungo i 207,7 km della Maldegem-Geraardsbergen e su tutti spicca il Mur de Grammont, che dopo essere stato escluso in questa stagione dal percorso della Ronde fa il suo ritorno in grande stile e verrà scalato per ben tre volte, con il traguardo posto in cima all’ultimo passaggio.

Marco Salonna

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