LA PRIMA WORLD TOUR DI BOS
L’olandese cinque volte campione mondiale su pista si aggiudica il primo successo in carriera in una prova del circuito maggiore superando Degenkolb e Haussler nello sprint di Genk mentre Keukeleire mantiene il comando della classifica generale. Nella top ten Belletti, Petacchi e Guarnieri, fuori causa per una foratura Kittel
Foto copertina: Bos brucia tutti a Genk (foto Cor Vos)
Dopo le prime due giornate olandesi l’Eneco Tour è approdato in Belgio con la frazione che da Riemst portava Genk dopo 188 km lungo un tracciato vallonato nella parte centrale in cui si sono affrontate storiche ascese dell’Amstel Gold Race tra cui il Cauberg che sarà teatro anche dei prossimi Mondiali di Valkenburg ma interamente pianeggiante negli ultimi 65 km. In considerazione anche delle condizioni atmosferiche ideali questo non c’era pertanto da attendersi grande bagarre e ben presto è nata la fuga che ha caratterizzato la corsa ad opera dei belgi Vanlandschoot (Accent Jobs) e De Vreese (Topsport Vlaanderen), del britannico Dowsett (Sky) e del bresciano Matteo Bono (Lampre), voglioso di ripetere quanto fatto nella passata stagione in cui si aggiudicò proprio la tappa di Genk al termine di un’azione a lunga gittata superando allo sprint i compagni d’avventura Renev e Ovechkin: questa volta il gruppo guidato dall’Orica-GreenEdge del leader della generale Keukeleire e dall’Argos-Shimano di Kittel, uomo da battere dopo il successo nella frazione inaugurale di Middelburg, ha mantenuto alta la guardia non concedendo più di 5′25” agli uomini di testa e chiudendo il gap a 10 km dal traguardo ma la sfortuna ha tolto di mezzo proprio il tedesco rimasto vittima di una foratura ai -5 così come Phinney (Bmc) che è riuscito a rientrare in gruppo ma non a risalire nelle prime posizioni per disputare la volata.
A scongiurare un epilogo a ranghi compatti ci ha provato ai -2 Tanner (Saxo Bank-Tinkoff), rimasto in avanscoperta per poco più di un km e riassorbito dagli uomini dell’Argos-Shimano che in assenza di Kittel si sono giocati la carta Degenkolb ma il primo a lanciare lo sprint è stato Bos (Rabobank) che ha immediatamente preso qualche metro di vantaggio e ha resistito nel finale al ritorno del tedesco e di Haussler (Garmin), andando a conquistare il suo quarto successo stagionale nonchè il primo in carriera in una prova del circuito World Tour, nel quale in passato l’ormai 28enne olandese, che vanta cinque titoli iridati tra velocità , keirin e km da fermo su pista, non era mai riuscito ad esprimersi al meglio soprattutto per i notevoli limiti quando la strada sale. Per quanto riguarda i colori azzurri il migliore è stato Belletti (Ag2r) 5° dietro a Kwiatkowski (Omega-QuickStep), che si è dimostrato a suo agio anche negli sprint di gruppo, mentre Petacchi (Lampre) e Guarnieri (Astana) hanno approcciato il rettlineo finale nelle prime posizioni ma non sono riusciti a rilanciare la velocità chiudendo rispettivamente al 7° e al 10° posto. La classifica generale non muta con Keukeleire davanti ai compagni Langeveld, Tuft, Durbridge e Mouris seguiti a 1” dai corridori dell’Omega-QuickStep tra cui Boonen, Chavanel e Kwiatkowski; la quarta tappa, 213,3 km da Heers a Bergen op Zoom con un circuito finale di 15 km, al di là della distanza ragguardevole è piatta come un biliardo e l’unica insidia potrà essere rappresentata dal vento.
Marco Salonna