NAPO FA IL BIS, NIZZOLO ALLUNGA
Italia ancora protagonista al Tour de Wallonie con lo sprinter ragusano che per la seconda volta in tre giorni supera Appollonio in un arrivo a ranghi compatti imponendosi in quel di Oreye mentre il brianzolo della RadioShack prende 1” di abbuono a uno sprint intermedio e fa un passetto avanti verso il successo finale.
Foto copertina: Il colpo di reni di Danilo Napolitano sulla linea d’arrivo (foto Isabelle Duchesne)
La quarta tappa del Tour de Wallonie, 207 km da Huy a Oreye, malgrado la partenza dalla località in cui da anni è fissato il traguardo della Freccia Vallone, era forse la meno impegnativa dell’intera corsa con quattro gpm di 2a e 3a categoria non certo tali da provocare selezione e gli ultimi 70 km interamente pianeggianti; come era previsto non hanno preso il via Boonen (Omega-QuickStep), Van Avermaet (Bmc) e Kolobnev (Katusha) tutti in volo verso Londra per partecipare alla prova olimpica. Ci sono voluti 40 km prima che nascesse la fuga che ha caratterizzato la gara ad opera di Lammertink (Vacansoleil), Haller (Katusha), Soupe (Fdj), Van Hecke (Topsport Vlaanderen), Vermote (Omega-Quick Step) e Van Melsen (Accent Jobs) e in precedenza si è disputato il primo dei tre sprint intermedi, nel quale la maglia gialla Nizzolo (RadioShack) è transitato in terza posizione alle spalle di Meersman (Lotto-Belisol) e Ista (Accent Jobs) conquistando un piccolo secondo di abbuono che gli ha consentito di allungare in classifica generale: in ogni caso la fuga ha preso inizialmente corpo accumulando un vantaggio massimo di 4′30” ma grazie al lavoro dell’Acqua&Sapone di Napolitano, della Lotto-Belisol di Meersman e della Cofidis di Sijmens il gap si è ridotto fin troppo bruscamente, tanto che quando mancavano ancora 50 km alla conclusione gli uomini di testa, rimasti in quattro per il cedimento di Van Melsen e per una caduta di Lammertink, avevano un margine inferiore al minuto e ne hanno approfittato per tentare di riportarsi in solitudine su di loro prima Sijmens, che però è finito a terra nella stessa curva di Lammertink ed è stato riassorbito dal gruppo, e successivamente Bjoern Thurau (Europcar), figlio di quel Dietrich professionista a cavallo degli anni ‘70 e ‘80 che può essere considerato il più forte ciclista tedesco della storia prima dell’avvento di Ullrich e Zabel, che a 45 km dal traguardo ha raggiunto i battistrada portandosi dietro anche Van Melsen.
Il gruppo ha quindi rallentato l’andatura per evitare altri scatti lasciando che il vantaggio risalisse fino a 3′10” per poi riaccelerare sotto l’impulso della RadioShack di Nizzolo e ancora dell’Acqua&Sapone, con anche Garzelli e Di Luca a fare la propria parte in testa al plotone, e riportarsi a 10 km sui fuggitivi con Haller e Vermote ultimi ad arrendersi e a nulla è valso il successivo tentativo di Lagutin (Vacansoleil), Boucher (Fdj) e dell’attivissimo Wallays (TopSport Vlaanderen): la lotta per approcciare il rettilineo conclusivo in testa ha visto l’Acqua&Sapone avere la meglio sul Team Sky di Appollonio e sulla Garmin di Koldo Fernandez e Napolitano ha potuto lanciare lo sprint in prima posizione resistendo al ritorno di Appollonio, che così come accaduto nella tappa di Mettet ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore alle spalle del 31enne di Vittoria. Sul gradino più basso del podio ha chiuso Lodewyck (Bmc) davanti a Mondory (Ag2r), Romain Feillu (Vacansoleil), Porsev (Katusha) e Steegmans (Omega-QuickStep) mentre non è andato oltre il 14° posto Nizzolo che ha comunque portato a 1” il vantaggio su Lightart e a 2” quello su Ignatyev con Meersman balzato al 4° posto con un ritardo di 8”: il 23enne brianzolo è dunque a un passo dal successo finale del Tour de Wallonie in cui dovrà controllare la situazione nella frazione conclusiva, 179,2 km ancora per velocisti da Welkenraedt a Perwez.
Marco Salonna